Un crossover è un'unione di più ambientazioni diverse in un'unica narrazione. Ed è proprio da questo espediente narrativo che nasce Doraemon: Story of Seasons, videogioco rilasciato questo ottobre su Nintendo Switch e su Steam. Doraemon lo conoscono proprio tutti, è il celebre gattone robot blu, giunto dal futuro per aiutare il giovane Nobita nella vita di tutti i giorni con i suoi incredibili chiusky, ideato dal mangaka Fujio F. Fujiko. Story of Seasons, invece, forse non tutti sanno che si tratta della fu serie Harvest Moon, che a causa di spostamenti dei diritti da una compagnia all'altra è stata costretta al cambio di nome. Sviluppata ora da Marvelous!, la saga di farming simulation più famosa del Giappone è tornata alla ribalta con questo progetto patrocinato da Bandai Namco, in cui Doraemon e Nobita si danno alla vita agreste. Si tratta di un connubio vincente?
 
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La trama di base del gioco è molto semplice: Nobita, insieme agli amici Doraemon, Shizuka, Gian e Suneo, trova un misterioso seme che, una volta piantato, fa spuntare un gigantesco albero che scatena un tempesta spazio temporale. A seguito del fatto, il gruppo di amici si ritrova sbalzato in una realtà a loro completamente estranea e Doraemon ha perso la maggior parte dei suoi preziosi chiusky. A venir loro incontro ci pensano gli abitanti della cittadina di Natura, chi offrendogli vitto e alloggio e chi un lavoro. Inizierà quindi per i ragazzi la loro vita agreste in questo luogo di campagna, bagnato dal mare e circondato dai monti, mentre cercheranno di scoprire di più sull'albero misterioso e di ritrovare i chiusky utili a tornare a casa.
 
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Il giocatore impersonerà Nobita, a cui viene affidata una vecchia fattoria da ristrutturare e portare avanti. Armati di pochi attrezzi indispensabili, dovremo estirpare erbacce, abbattere alberi, distruggere massi e preparare il terreno per le nostre coltivazioni. Il gioco ha un suo calendario interno, con 4 mesi che rappresentano le 4 stagioni, a loro volta suddivisi in 30 giorni, in cui ogni minuto in game corrisponde a un secondo reale. La nostra giornata lavorativa inizierà alle 6:00 del mattino e si concluderà alle 18:00 di sera, con Doraemon che verrà a recuperare tutto ciò che abbiamo accumulato per essere spedito e guadagnare così del denaro. Bisognerà fare attenzione al giorno e all'ora in cui siamo poiché i vari negozi di Natura seguiranno degli orari di apertura precisi. Da non dimenticare anche la stagione in cui ci si trova, in quanto alcune coltivazioni non riusciranno a crescere se piantate nel periodo sbagliato, indipendentemente da quanta acqua e fertilizzante gli viene dato.
A Natura e dintorni avremo davvero tante attività con cui impiegare il nostro tempo. Oltre all'agricoltura ci sarà ad esempio la pesca, la cucina, l'estrazione di minerali e l'allevamento. Tutte queste attività costeranno molta fatica a Nobita, al quale si ridurrà la barra della stamina ogni volta che compie una di queste azioni. Se la barra si esaurisce verremo ricoverati in una clinica ospedaliera e perderemo diverse ore di lavoro. Per evitare tutto ciò è quindi necessario far mangiare e dormire Nobita. Questa è decisamente la meccanica che meno ho apprezzato (e che mai ho amato in questo genere di giochi), poiché mi dava continuamente l'impressione di proseguire con un bastone infilato in mezzo alle ruote. Mangiare piatti che ricaricano un buon quantitativo di stamina è infatti molto costoso e quindi impossibile nelle fasi iniziali di gioco. Di contro, dormire e schiacciare pisolini (tanto cari a Nobita) è sì gratuito, ma ci porta via davvero molte delle nostre preziose 12 ore di lavoro! La parte iniziale di Doraemon: Story of Seasons è molto lenta, sia perché il gioco ha una certa lentezza intrinseca, sia perché questa meccanica, che poteva essere studiata meglio, ci rema continuamente contro, portandoci alla fine della giornata con la sensazione di non aver fatto mai abbastanza. È vero che il gioco non ci mette alcuna fretta, anzi, non abbiamo quasi mai limiti di tempo per svolgere i nostri compiti, però avrei preferito poter usufruire appieno delle mie 12 ore di lavoro e magari relegare il soddisfacimento del sonno e della fame a dei boost prestazionali. Tutti i giochi di questo genere presentano questa meccanica, ma qui sembra essere portata davvero all'estremo. Ad ogni modo, una volta abituati e superato lo scoglio delle prime settimane con pochi soldi, il gioco si apre a molte più possibilità.
 
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Doraemon: Story of Seasons è appunto un gioco molto tranquillo, in cui non ci preoccuperemo quasi mai della progressione della storia principale, e in effetti gli eventi ci capiteranno davanti in maniera praticamente casuale. Questa è però la filosofia del gioco, ovvero immergere il giocatore in un ambiente tranquillo e rilassato in cui possa vivere la sua vita agreste come meglio crede. Ogni attività avrà comunque come scopo ultimo quello della raccolta di denaro e materiali, senza cui non si può fare praticamente nulla. Forse gli sviluppatori hanno calcato un po' la mano sul prezzo di certi oggetti, costringendoci a passare molti giorni a ripetere sempre le stesse azioni per accumulare il denaro necessario, così come gli orari di apertura dei negozi risultano molto ristretti. Ad alternare un po' i nostri giorni di lavoro ci pensano i festival cittadini, veri e propri minigiochi come la corsa a cavallo o il tiro al bersaglio. Quando avremo accumulato un bel po' di denaro e attrezzi potremo addirittura allevare pecore, mucche e galline, grazie alle quali ottenere materie prime per la cucina. Questa è allo stesso tempo un'attività molto interessante e molto impegnativa, ma che merita sicuramente le nostre attenzioni, così da alternarci alle solite colture.
La presenza dei personaggi di Doraemon aggiunge e allo stesso tempo rimuove delle feature degli altri capitoli della serie. Negli altri Harvest Moon/Story of Seasons è possibile sposarsi e avere figli con un NPC del sesso opposto al nostro, mentre qui, dato che impersoneremo un bambino delle elementari, per forza di cose non è possibile. Regalare oggetti agli NPC comporta ancora l'incremento dell'amicizia, utile a ricevere trattamenti di favore, ma non sfocerà mai in amore. Dall'altro lato potremo contare su alcuni chiusky di Doraemon, dei veri e propri oggetti a uso singolo che ci faciliteranno per un po' la vita.
 
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L'HUD di gioco è molto semplice e pulito, forse fin troppo! Spessissimo, infatti, dovremo aprire il menu per visualizzare informazioni che potevano stare tranquillamente nell'HUD, tra cui la famosa stamina! Probabilmente è stata una scelta fatta per rendere meno complicato ai bambini destreggiarsi tra i vari indicatori a schermo, così come un po' tutti i comandi di gioco sono stati ridotti all'osso per essere il più intuitivi possibile (altre produzioni di questo genere sono molto più complesse).
La grafica del gioco è deliziosa, con ambientazioni disegnate e colorate a pastello e un design dei personaggi in pieno stile Doraemon. Anche le musiche sono molto rilassanti, peccato che siano così poche e ripetitive! Da sottolineare che il gioco è stato completamente tradotto in italiano nei testi, mentre il doppiaggio, ove presente, è in lingua giapponese. Difficile è invece quantificare la longevità della trama principale, dato che ognuno può impiegare tutto il tempo che preferisce. Infine, segnalo che non è prevista nessuna opzione multigiocatore.
 
 
Doraemon: Story of Seasons di Bandai Namco e Marvelous! è un titolo perfetto per chi vuole rilassarsi e impegnarsi in un gioco dai ritmi lenti e tranquilli. È anche un ottimo esponente del genere per giocatori molto giovani o alle prime armi, mentre tutti gli altri si possono dirigere sul più complesso (e anche più economico) Stardew Valley. Potrebbe interessare anche ai fan sfegatati di Doraemon, ma a mio avviso la licenza del gattone robot poteva essere sfruttata meglio. Nel complesso è un titolo ben fatto, che però soffre molto la meccanica della stamina, portata eccessivamente agli estremi della sopportazione.