Quando una software house è grande il suo tocco distintivo si avverte dietro ogni lavoro. Ad esempio, un gioco Naughty Dog avrà sicuramente una grafica magnifica mentre un titolo CyberConnect2 saprà stupire con la sua cura per i dettagli così come un gioco Nintendo, in un modo o nell’altro riuscirà, ad affascinare e mettere d’accordo un po’ tutti. Il perché dietro tale magia non è sempre facile da riconoscere, ma è innegabile che Media Molecule, solo con due IP, abbia reso ben chiaro il proprio modo di fare.
 
Recensione Dreams

I tre Little Big Planet hanno reso celebre la formula “Gioca, Crea & Condividi” partendo dal più semplice dei platform 2.5D fino a raggiungere i generi più disparati e tutto questo grazie, appunto, ad un editor estremamente curato e potente, capace di far costruire interi livelli originali a persone cui l’unica associazione che fanno con “programmazione” è “palinsesto Rai”.
Tearaway ha limitato la personalizzazione al proprio personaggio, ma ha mantenuto l’atmosfera leggera e spensierata dei giochi Media Molecule, condendo il tutto con una narrazione divertente e ironica, capace di rendere la quarta parete parte integrante del gioco. Cosa aspettarsi dunque da Dreams, presentato come il più libero e potente degli editor da una casa che ha portato il “fai da te” e la personalizzazione su un livello estremamente alto? Scopriamo insieme l’ultimo ambizioso progetto di Media Molecule.

Zio Ben soleva ripetere che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, su Dreams è più corretto dire che “da grandi editor derivano grandi tutorial”.
Saprete gestire il vostro potere e plasmare grandi esperienze?


A differenza di quanto si possa pensare, Dreams non viene presentato come un gioco bensì come un Social Network nel quale postare le proprie creazione. Una creazione, qui chiamate Sogni, non è necessariamente un gioco, su Dreams è infatti possibile creare e pubblicare cortometraggi, singoli personaggi o oggetti di scena, quadri dipinti “a mano” (dove mano equivale ai Playstation Move o al sensore di movimento del controller classico), ambienti esplorabili senza alcuno stress o obiettivo oppure direttamente dei diorama da osservare. Si possono comporre persino canzoni da zero mixando tonalità e strumenti e usarle poi per conferire il giusto pathos ad un evento, ricreare una scena clue del proprio gioco/film/fumetto preferito o semplicemente per montare un video musicale.
 
Dreams recensione

Detto questo, forse perché siamo su Playstation 4, è innegabile che siano i giochi l’aspetto più intrigante e Dreams mette a disposizione dei creativi gli strumenti per plasmare davvero qualsiasi cosa: platform 2D e 3D, action isometrici o in terza/prima persona, giochi di strategia a turni o in tempo reale, manegeriali in stile Stardew Valley, giochi di macchine e chi più ne ha più ne metta! Da non dimenticare inoltre che i livelli possono essere giocati in singolo o in multigiocatore a seconda di come sono stati organizzati dal creatore.

Creare qualsiasi cosa è possibile tuttavia il processo di creazione, soprattutto all’inizio, sarà tutt’altro che semplice ed intuitivo, ma i ragazzi di Media Molecule lo sanno bene e mostrano subito tutta l’esperienza maturata con Little Big Planet. Dreams non offre solo ore di video-tutorial più o meno interattivi attraverso i quali prendere confidenza con gli strumenti base e avanzati, ma soprattutto mette a disposizione “missioni” e “livelli” in cui, dopo aver provato la versione già pronta dei professionisti, si è guidati verso la creazione di un gioco simile che ne mantiene la stessa semplice e funzionale formula a cui però sarà possibile aggiungere il proprio personale tocco, pescando liberamente da quanto offerto dalla comunity. Vi è piaciuto il platform 3D in cui si deve arrivare a fine livello trovando tutte le monete? Bene, rifatelo ma con un Chocobo come protagonista! Completare le missioni permetterà di sbloccare oggetti aggiuntivi e nuovi Spiritelli, ovvero i mouse/avatar con cui i giocatori si muoveranno nel Sogniverso.
 
Dreams recensione

I mondi di Dreams sono esperienze a se stanti, dimenticatevi dei livelli da affrontare con il proprio personaggio, come accadeva in Little Big Planet, qui non troverete una storia a fare da collante fra un Sogno e l’altro, ma solo una infinità di variegate esperienze che attendono solo di essere trovate e avviate. Bisogna ammettere che la qualità delle produzioni dei giocatori è spaventosamente altalenante e girando a zonzo fra i Sogni è più facile imbattersi in giochi mal fatti che non meritevoli: spesso gli obiettivi sono difficili da capire, le ambientazioni tendono ad essere spoglie o male assemblate, popolate con personaggi realizzati con stili e cura molto diversi. Detto questo, basta dare un’occhiata ai Sogni consigliati/premiati da Media Molecule per trovare una moltitudine di esperienze stravaganti e geniali, capaci di lasciare a bocca aperta per la loro varietà e originalità.

Realizzare da zero giochi del genere deve essere costato molto, moltissimo tempo e fatica, ma noi fantasiosi scansafatiche potremmo remixare tali Sogni per recuperare ambientazioni, musiche o perfino componenti logiche come alberi di abilità o switch che cambiano canzone a seconda di un certo parametro del nostro protagonista.
 
dreams rece

Da non sottovalutare anche la possibilità di recuperare personaggi già pronti, dove pronti equivale ad animati e forniti di logica comportamentale, sia essa per renderli NPC attivi con ruoli particolari o magari per eseguire particolari azioni e attacchi a seconda degli input del giocatore.
Tutto queste intriganti risorse non aspettano che il vostro tocco creativo per essere inserite in un contesto potenzialmente radicalmente nuovo, al modico prezzo del link ai Sogni originali.

Detto questo, sebbene i Sogni degli utenti siano la maggioranza, Media Molecule ha pubblicato e continua a pubblicare diversi giochi, tutti profondamente diversi fra loro per stile, durata e impostazione, ma tutti indiscutibilmente divertenti. Menzione d’onore al fantastico “Il Sogno di Art”, gioco dalla storia emozionante che mischia sapientemente stili diversi per dare vita ad un’avventura tanto onirica quanto personale con protagonista un arrogante e scorbutico musicista jazz accompagnato dalle sue paure e speranze. Se la vostra paura è di non trovare nulla che valga la pena di giocare, non abbiate timore perchè non è così.
 
Dreams recensione

Certo, la mancanza di una rassicurante modalità storia nella quale immergersi senza entrare in contatto con la comunity, proprio come facevano i più orsi su Little Big Planet, si fa sentire tuttavia la comunity di Dreams si sta già dimostrando più capace e fantasiosa rispetto a quella del precedente platform Media Molecule, la quale saturava il panorama di mondi copia-incolla.

Il Sogniverso di Dreams non può che continuare a crescere, già a così pochi giorni dal lancio sono disponibili diversi titoli divertenti e a dir poco strabilianti; il fatto che la casa incentivi i giocatori a creare nuovi Sogni con sfide a tema e livelli-guida sempre nuovi non può che portare ad una continua crescita di qualità ed esperienze, ma è innegabile che per entrare in questo delizioso circolo di creatività sia prima necessario rimboccarsi le maniche e imparare ad utilizzare i tanti e non sempre intuitivi strumenti di creazione.
 
Dreams recensione

Chi ne avrà la voglia e la pazienza potrà trovare in Dreams soddisfazioni uniche che altri giochi non potranno mai offrire. I più curiosi avranno accesso ad una quantità spropositata di idee, esperimenti e lavori che sapranno intrattenerli per molto tempo, forse persino ispirarli per produzioni future esterne al gioco.
Tutti gli altri, una volta conclusi i Sogni di Media Molecule e provato qualche livello fra i più quotati, non potranno fare a meno di chiedersi perché giocare ad una piccola esperienza partorita dal signor nessuno quando i big dell’industria continuano a sfornare tripla A e la propria pila non fa che continuare a crescere.

GIUDIZIO FINALE

 
Dreams non è semplicemente catalogabile come “gioco”, è piuttosto un’esperienza stramba e atipica, fortemente influenzata dall’utenza con cui si entra in contatto.
Capace di regalare storie memorabili come “Il Sogno di Art”, momenti esilaranti come un date-game con un robot assassino o persino nostalgici pseudo-remake di Kula World, su Dreams purtroppo non mancano abomini che sembrano usciti dai peggiori flash di 4Chan. Bisogna ammettere che navigando senza meta è più facile imbattersi in prodotti di bassa qualità, tuttavia sul profilo di Media Molecule continuano ad uscire nuovi Sogni, così come non mancano segnalazioni di produzioni davvero interessanti. Evitare il pattume e godersi il meglio è facile, ma ora come ora di capolavori come “Il Sogno di Art” ce n’è uno solo.

Per concludere, Dreams è uno dei giochi più strani che abbiamo mai avuto il piacere di giocare nonché senza dubbio uno dei più difficili da recensire: dotato di potenzialità semplicemente infinite, il lavoro di Media Molecule non sempre offre Sogni all’altezza, tuttavia è stato capace di trasportare la magia dello zapping su console e avventurarsi nell’ignoto, sia esso rappresentato da un B-movie coreano o da un film di Woody Allen, in compagnia di un amico è senza ombra di dubbio una delle esperienze più divertenti di sempre.

Gioco testato su Playstation 4.