La campagna #metoo nata su Twitter, movimento durante il quale moltissime persone hanno denunciato i propri episodi di molestie subite, ha portato allo scoperchiamento di un vaso di Pandora che ha visto coinvolti moltissimi nomi importanti nel campo dei videogiochi. Fra eventi cancellati perchè organizzati da molestatori e licenziamenti in tronco per gli accusati, anche Lab Zero ha pagato il prezzo delle accuse subite dal lead designer Mike Zaimont e, alla fine, la software house dietro Skullgirls e Indivisible si è trovata costretta a chiudere i battenti.
 
Indivisible

In queste situazioni è facile scadere nell'accusa facile contro vittime e carnefici, dunque riporteremo un riassunto di accuse ed eventi che hanno portato alla chiusura di Lab Zero, lasciando a casa diversi sviluppatori senza fornire informazioni riguardo pagamenti, liquidazioni o altro.

Accuse a Mike Zaimont, lead designer di Lab Zero

Due persone hanno accusato Mike Zaimont di essere state messe a disagio con commenti di natura sessuale. La prima è la twitcher Bunny che si è detta molestata tramite messaggi privati mentre la seconda è la scrittrice Carbon Grey che ha dichiarato di aver assistito per anni a comportamenti scorretti e poco consoni da parte di Zaimont.

La twitcher Bunny ha più di 1.5 milioni di followers sparsi su diversi social, in genere ha sempre giocato titoli main stream ma in epoca recente aveva iniziato ad appassionarsi ai picchiaduro come Guilty Gear Xrd e Skullgirls. La comunity dei picchiaduro è rimasta positivamente colpita dal cambio di Bunny e non sono stati pochi i giocatori che hanno apprezzato la sua determinazione nell'imparare per diventare più di una semplice novizia.
 
Skullgirls

Per questo motivo quando Bunny ha comunicato il proprio ritiro dal genere il clamore è stato tanto. In tutto risposta la twitcher ha postato una spiegazione della scelta su Twitter dicendo di aver subito molestie sessuali da un big dell'industria. Successivamente la ragazza avrebbe poi rivelato l'identità del molestatore, Mike Zaimont, il quale durante una conversazione privata avrebbe posto domande personali e fuori luogo riguardo la carriera su Twitch di Bunny in seguito agli apprezzamenti di lei riguardo la figura della donna nel BDSM.

La 'conversazione incriminante' è stata resa pubblica da Bunny tramite screenshot dei messaggi, il tutto è visibile nella galleria a fondo news.

Zaimont era già stato recentemente ripreso per un'uscita decisamente poco felice durante un torneo: Skullgirls è un picchiaduro a squadre e quando un personaggio perde tutta la vita il suo corpo rimane a terra fino alla fine dell'incontro. Zaimont ha commentato dicendo "si potrebbe dire che non riesce a respirare" facendo riferimento al caso George Floyd.
 
Skullgirls

Dopo l'evento sopracitato e l'accusa di Bunny l'opinione pubblica avrebbe avuto piacere a vedere Mike Zaimont fuori da Lab Zero, forse anche perchè l'accusa della twitcher ha ricevuto tantissimo supporto da parte di cosplayer, organizzatori e dalla scrittrice Carbon Grey, la quale ha pubblicato un video nel quale dice che Mike non è nuovo a commenti di natura sessuale.

La risposta di Lab Zero alle accuse verso Mike Zaimont

Dopo la tempesta di accuse e odio rivolte verso Mike Zaimont, Lab Zero ha chiesto all'accusato di andarsene, ma le cose non sono andate bene. Zaimont oltre ad essere il lead designer è anche il proprietario dello studio e per questo ha chiesto 'troppo' come risarcimento per l'abbandono del suo posto. Dopo il fallito accordo con producer Brian Jun, Zaimont avrebbe cambiato idea decidendo di rimanere a Lab Zero. Brian Jun ha pubblicato su twitter un post in cui esortava le persone a non legare Skullgirls a Mike Zaimont, ponento l'attenzione sul fatto che il gioco non fosse stato fatto solo da lui e che l'IP non fosse in alcun modo sua.

In risposta al messaggio del producer, molte altre figure di spicco di Lab Zero hanno dato man forte dicendo che Mike Zaimont era la base del problema e che loro stessi sono stati molestati da lui.
Alla fine di tutto questo, la quasi totalità del personale di Lab Zero ha rassegnato le dimissioni lasciando all'attivo solamente Mike Zaimont e undici impiegati.

La chiusura definitiva di Lab Zero Games

Recentemente Mike Zaimont ha dichiarato che la software house è costretta a chiudere perchè non è più in grado di pagare i propri dipendenti. Attualmente Lab Zero sta vagliando tutte le opzioni per pagare quanto dovuto ai propri ex-dipendenti, ma gli esiti per chi lavorava nella casa sono incerti.
 
lab zero chiude

Nel frattempo Mariel "Kinuko" Cartwright, ex-animatrice di Lab Zero nonché una delle prime persone ad aver abbandonato la casa dopo il rifiuto di Zaimont di lasciare la propria posizione, ha iniziato a vendere i propri sketchbook per raccogliere fondi da dare agli sviluppatori che si sono visti perdere il lavoro senza preavviso.

Una lunga storia triste che ha portato alla chiusura di uno studio che ha creato grandi giochi e che ha lasciato senza lavoro undici persone.