Gli albori del gaming erano un periodo alquanto magico, gli sviluppatori davano sfogo alla creatività e molto difficilmente si piegavano alle richieste dell'utenza, non vi erano "modalità facili" o facilitiazioni (al di fuori dei famigerati "cheat codes"), quello era il gioco e così bisognava tenerselo; proprio questa mentalità aiutò lo sviluppo di determinati generi, tra i quali i popolari run 'n gun, dei quali facevano parte titoli importanti all'epoca come Contra o Metal Slug, discostandosi un po' dal tema sparacchino e moderno vi era però anche un'altro titolo che si era fatto largo nel genere, Ghost 'n Goblins, particolare deriva fantasy di questo filone e noto per la sua brutale difficoltà, oggi, a distanza di quasi 36 anniCapcom ha deciso di rivitalizzare questa sua perla su Nintendo Switch dandole il sottotitolo Resurrection, ma l'avventura di Sir Arthur reggerà il peso del tempo?
 
GNGR

La trama di Ghost 'n Goblins Resurrection è giusto un pretesto per scorrazzare da un livello all'altro: mentre il nostro eroe, Sir Arthur, si sta godendo una giornata soleggiata con la principessa dei malvagi demoni si insinuano nel villaggio, causando distruzione e, soprattutto, facendo scappare tutte le fate dall'albero magico, rafforzando la potenza delle loro armate; neanche il tempo di accorgersi del disastro al suo paese che la principessa viene rapita e il prode cavaliere, furioso come non mai, si lancia al salvataggio.
 
rapimento

Come detto in sede di apertura, il gameplay del titolo è quanto di più classico ci sia nel genere, dovremo infatti andare dal punto A al punto B sterminando qualsiasi cosa si trovi sul nostro cammino (oppure evitandola magistralmente), in partenza il nostro cavaliere sarà dotato solamente della sua fida lancia che potrà scagliare a ripetizione contro i nemici, tuttavia non passerà molto prima che riusciremo a sostituirla con una moltitudine di armi nuove, tra le quali coltelli da lancio e mazze chiodate, cambiare un'arma non solo aumenterà la sua potenza ma cambierà anche totalmente la fisica del lancio, costringendoci a pensare accuratamente al tiro anziché spammare armi a ripetizione; a venire in aiuto di Arthur ci saranno inoltre svariate magie che potremo sbloccare gradualmente tramite un apposito albero abilità (letteralmente) man mano che salveremo le fate scappate dal regno, tra le quali figurano fulmini, fiamme ed addirittura rane giganti
 
magia

Per quanto il titolo non sia estremamente lungo, ad aumentare esponenzialmente la sua durata ci pensa la sua brutale difficoltà, lo abbiamo detto in sede di apertura e lo diciamo ancora: Ghost 'n Goblins Resurrection è un titolo brutale, dovremo sempre tenere gli occhi aperti ed i riflessi affilati, in quanto lo schermo sarà costantemente riempito di nemici e proiettili vaganti, non aiuta sicuramente in tutto ciò il fatto che Arthur si muova in modo piuttosto legnoso e possa lanciare le armi solo nelle quattro direzioni principali, rendendo anche l'eliminazione dei nemici un azzardo notevole, noi abbiamo portato a termine il titolo alla difficoltà Cavaliere (la penultima prima della temibile Leggenda) in circa 10 ore e non nascondiamo di essere morti più e più volte in ogni singolo stage (difficoltà che comunque può essere mitigata abbassando la difficoltà dopo qualunque dipartita).
Il revival dell'avventura del cavaliere ammazzademoni si presenta su Nintendo Switch con una grafica quasi fiabesca, davvero azzeccata per il contesto e che soprattutto non mostra differenze tra la modalità portatile e quella in fisso, regalando un'esperienza sempre godibile ovunque la si voglia giocare.
 
 
Ghost 'n Goblins Resurrection è un vero e proprio "blast from the past", un'esperienza come non se ne fanno ormai più che non fa sconti a nessuno, per quanto il costo risulti forse un po' alto per l'effettiva durata del titolo e sicuramente non si tratti di un prodotto per tutti, non possiamo che consigliare il titolo a tutti coloro che si definiscono "hardcore gamer", pur essendo consapevoli che vi farà sudare le proverbiali sette armature (era così giusto?), non ve ne pentirete (o forse si, ce lo direte dopo l'ennesima morte!).