Negli ultimi dieci anni gli RPG giapponesi hanno preso due strade ben distinte: da un lato i fan hanno potuto giocare a titoli come Final Fantasy XV e VII Remake che hanno puntato sull’azione e la spettacolarità grafica come punto di forza ma dall’ altro sono stati deliziati da piccole perle come Octopath Traveler e Bravely Default con uno stile grafico unico e un gameplay che prende a piene mani dal classico genere “a turni” reimplementandolo con spunti moderni.

2021031412410700-DD90BFC4F276005B104BDF044E650D91.jpg

Dopo il grande successo del primo capitolo del 2012, la saga sbarca su Nintendo Switch con Bravely Default 2 (da non confondere con Bravely Second: End Layer del 2015) con nuovi protagonisti ed una storia fruibile sia dai fan sia da coloro che si approcciano per la prima volta alla saga.
Bravely Default 2 è un vero e proprio tuffo nel passato per chi ha potuto giocare ai classici Final Fantasy o Dragon Quest, a partire dalla storia principale che attinge a piene mani dai classici titoli di genere.
La storia inizia con il naufragio del protagonista Seth, che si ritrova in una spiaggia di un paese a lui sconosciuto. Salvato da Elvis e Adelle, ben presto i tre aiuteranno la principessa Gloria nella ricerca dei quattro cristalli che potrebbero sventare le catastrofi che affliggono il mondo di Excillant e scongiurare l’Oblio della Notte”.

2021030617250600-DD90BFC4F276005B104BDF044E650D91.jpg

I “quattro eroi della luce” sembrano prendere a piene mani dai cliché del genere JRPG: Seth è un eroe senza macchia e senza paura, Gloria una principessa di un regno distrutto che si batte affinché il resto del mondo non faccia la stessa fine, Elvis e Adelle paiono mossi da interessi differenti con il primo in cerca delle misteriose pietre chiamate Asterischi mentre la seconda ha dei motivi personali che la portano a seguire Elvis come guardia del corpo, ma che nel proseguo della narrazione vedrà il proprio passato intrecciato a quello degli altri protagonisti. Siamo di fronte ad una storia piuttosto classica dove ovviamente non mancano diversi colpi di scena ma fin troppo altalenante. Ad esempio nel corso delle ore passate con Bravely Default 2 si possono innescare dei dialoghi opzionali, una interessante opzione sulla carta per conoscere meglio i protagonisti ma spesso i dialoghi si alternano tra interessanti approfondimenti e chiacchiere superflue che potrebbero stancare facilmente.

2021030618203800-DD90BFC4F276005B104BDF044E650D91.jpg

Passando al lato del gameplay siamo di fronte ad un classico JRPG a turni che riprende il meccanismo Brave/Default degli altri titoli. In qualsiasi momento della battaglia il giocatore può scegliere di utilizzare l’opzione Brave per ottenere la possibilità di effettuare più azioni in un turno, con lo spiacevole effetto che se si va in negativo il nostro personaggio dovrà restare fermo per il numero di turni necessari per tornare a zero, rendendolo di fatto scoperto agli attacchi dei nemici. Al contrario il sistema Default è una sorta di parata che permette di accumulare un punto battaglia da spendere nei turni successivi.
La novità principale di questo seguito ufficiale risiede nel sistema di equipaggiamento che influisce direttamente sulla velocità con cui i protagonisti possono attaccare. Ogni arma o oggetto indossabile ha un certo peso: più il personaggio è pesante e più alto sarà il tempo necessario a riempire la barra che permette di effettuare un turno. Questa nuova caratteristica apre interessanti opzioni di customizzazione: meglio utilizzare degli strumenti leggeri con meno attacco e difesa per effettuare più turni oppure indossare oggetti più pesanti a scapito di qualche turno aggiuntivo?

2021030710320000-DD90BFC4F276005B104BDF044E650D91.jpg

Inoltre, il team di Claytech Works che si è occupato di questo seguito ha deciso di abbandonare gli scontri casuali per optare ad una più moderna versione con i nemici a schermo che attaccano il party oppure tentano di scappare se si accorgono che gli eroi sono troppo forti per loro.
A tutto questo si aggiungono le oltre 20 classi sbloccabili nel corso dell’avventura collezionando i preziosi asterischi, ognuna di queste con differenti abilità speciali (principali e secondarie), mosse speciali e magie che cambiano a seconda del “job” scelto.
Per affrontare i mostri più difficili è necessario formare un party variegato che permetta di affrontare anche i mostri più complicati da abbattere, ma ottenere le magie, le abilità secondarie e le mosse speciali più potenti può richiedere diverse ore di grinding, da ripetere per ogni singolo job dato che i punti classe salgono solo per quello selezionato come principale. Il sistema di avanzamento “passivo” dei capitoli per 3DS tramite StreetPass (funzione che non è più presente in Switch) è stato sostituito dalle esplorazioni che permettono a Seth di partire per un viaggio mentre la console è in modalità riposo. Con un tempo massimo di 12 ore, riaccendendo la console si potrà ricevere un dettagliato resoconto di ciò che è stato trovato, sotto forma di pan tonici che aumentano le stat, globi di esperienza di classe o di esperienza e tanti altri oggetti. Questa opzione potrebbe risparmiarvi tanti scontri quindi non dimenticatevi di utilizzarla prima di abbandonare il gioco.

2021031313120700-DD90BFC4F276005B104BDF044E650D91.jpg

Bravely Default 2 presenta quindi tanta carne al fuoco che farà sicuramente la felicità dei fan del genere ma che potrebbe scoraggiare facilmente chi si approccia per la prima volta a questa tipologia di giochi, anche per quello che riguarda il livello di sfida esagerato e talvolta perfino punitivo.
In effetti una delle caratteristiche che risaltava di più fin dalle due demo proposte negli scorsi mesi era proprio la difficoltà di taluni scontri che apparivano fin troppo complessi rispetto ad altri, specie negli scontri con i boss. La notizia dell’introduzione di tre livelli di difficoltà faceva ben sperare in un livello di sfida più equilibrato per tutte le tipologie di videogiocatori, ma in fase di recensione abbiamo notato che l’unica caratteristica che cambia a seconda della difficoltà scelta è il tempo necessario all’avversario per attaccare il party mentre le statistiche dei nemici restano pressoché identiche: il risultato è che neppure al livello più basso avrete vita facile nel mondo di Excillant.
Dal lato grafico il risultato è davvero straordinario, al netto di alcuni modelli poligonali non proprio eccellenti che rendono i protagonisti praticamente inespressivi, con paesaggi che sembrano dipinti a mano e mostri molto variegati e mai ridondanti.
Per allietarci nel corso delle ore di gioco passate nel mondo di Excillant, Claytech Works ha pensato di richiamare alla colonna sonora Revo che si era occupato delle musiche del primo, indimenticabile capitolo: il risultato è eccezionale, con musiche in grado di esaltare gli scontri decisivi ed evitare di annoiarci nei momenti di esplorazione.
Infine una nota speciale va riconosciuta agli ineccepibili sottotitoli in italiano, davvero perfetti sotto ogni punto di vista, e alla presenza del doppiaggio in giapponese, decisamente su un altro livello rispetto a quello inglese.
 
 
Dopo un periodo sfortunato il panorama dei JRPG a turni sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza e Bravely Default 2 riesce nella non facile impresa di mantenere alti i livelli di una saga che è entrata di diritto nel cuore dei tanti appassionati del genere.
Questo nuovo capitolo rappresenta una sorta di soft reboot con una storia completamente nuova, anche se non proprio originalissima, con i classici comandi Brave e Default e alcune interessanti aggiunte come il peso degli oggetti che influisce sulla velocità di attacco.
Si tratta di un titolo in grado di regalare diverse soddisfazioni ma non alla portata di tutti a causa della difficoltà elevata che porta il giocatore a lunghe sessioni di grinding e con un sistema di gameplay non proprio immediato.