Negli anni l’industria dei videogiochi ha preso ispirazione da moltissimi periodi ed eventi storici. I giochi hanno reimmaginato figure mitologiche e personaggi famosi, tal volta realmente esistiti altre volte fittizi. Tra i tanti setting usati come fonte di ispirazione, il contesto basso medievale è uno dei più affascinanti, soprattutto quando declinato all’inglese, forse perché padre spirituale del fantasy occidentale classico o magari perché permeato di credenze e visioni dark che pian piano sono andate scemando con il progresso scientifico. Hood: Outlaws & Legends è ambientato proprio in questo periodo tetro e cupo, caratterizzato da avidità ed egoismo dove il benessere di pochi è sostenuto dal sacrificio di tanti.
 
Hood fuori legge e leggende

Apparentemente confermando la passione di Focus Home Interactive per l’evocativo periodo oscuro europeo, Hood: Outlaws & Legends mette i giocatori nei panni di leggendari fuorilegge che rubano ai ricchi per dare ai poveri, ovviamente ispirati alla figura di Robin Hood e al suo noto gruppo di amici, proponendo una formula particolare con tre fazioni in campo che competono tra loro in spaziose arene per dare al popolo e ai potenti ciò che si meritano.

Le versioni dark di Robin Hood, Lady Marian, Little John e Fra Tuck scendono in campo su Hood: Outlaws & Legends come mai prima d'ora!

Nonostante il contesto fortemente evocativo e la presenza di figure iconiche come la banda di Robin Hood possano far pensare ad un action dalla forte componente narrativa, il gioco di Focus Home Interactive e Sumo Digital non presenta né un’esperienza single player né tanto meno una modalità storia bensì si concentra sulla modalità Rapina: una peculiare formula online giocatore-vs-giocatore-vs-cpu dove due team umani, composti da quattro persone l’uno, competono per il recupero del tesoro mentre le guardie, comandate dalla cpu, lo difendono. Alla fine solo uno dei due team potrà reclamare il bottino per darlo al popolo e diventare una leggenda, mentre gli sconfitti non saranno che ricordati come meri briganti.
 
Hood Outlaws and Legends recensione

Una scusa semplice per mettere in piedi una serie di divertenti partite competitive ambientate in un contesto evocativo dove, in solitaria con sconosciuti o in compagnia di un gruppo di amici, il giocatore potrà mettere alla prova le proprie abilità in una serie di sfide inaspettatamente variegate e stimolanti. Una partita di Rapina su Hood: Outlaws & Legends si divide in tre fasi ben distinte, tutte propedeutiche all’estrazione del bottino: come prima cosa il team dovrà rubare la chiave per la stanza del tesoro, successivamente dovrà effettivamente trovare la stanza e trasportare la cassa in uno dei tre punti di estrazione così che, infine, si possa effettivamente caricare il tesoro e procedere all’evacuazione, fase che genera una situazione da “difendi la zona”. Ovviamente la chiave e il tesoro sono unici per ogni partita e i giocatori combatteranno per ottenere entrambi, indipendentemente da chi per primo riesce ad ottenerli.

Indipendentemente da chi e come vengano completate le parti di recupero e trasporto, la vittoria andrà al team che terminerà la terza fase: l’estrazione del bottino. Questo dettaglio potrebbe far pensare che tutto ciò che precede la terza fase sia inutile, ma come spesso accade in questo tipo di giochi, non è affatto così. Rubare la chiave allo Sceriffo (e arrivare alle stanze senza che il team avversario la rubi a sua volta) permette di accedere per primi al tesoro; trasportare il tesoro permette di scegliere il punto di estrazione più vicino al proprio spawn-point e così facendo estrarlo sarà più semplice.
 
Hood Outlaws and Legends recensione ps4

Ogni step è quindi cruciale, ma non fondamentale e il team che sembra essere ad un passo dalla vittoria può vedersela soffiare via in un attimo: la bizzarra dinamica di estrazione e l’impostazione delle tre fasi incentiva i giocatori a dare il massimo in ogni fase della Rapina e a non arrendersi fino alla fine, rendendo di fatto ogni momento della partita importante e divertente, sebbene alle volte un po’ frustrante sicché la barra da caricare per l’estrazione del tesoro è parzialmente condivisa dai due gruppi.

Mettendo un attimo da parte le peculiarità dei quattro personaggi e il loro differente modo di approcciarsi alla Rapina, ciò che rende l’esperienza offerta da Hood: Outlaws & Legends davvero unica è il mix di abilità che il giocatore deve avere per vincere. Ognuna delle tre fasi genera delle dinamiche radicalmente diverse dalle precedenti e il giocatore dovrà cambiare il proprio ‘approccio al problema’ di conseguenza, ragionando su come le peculiarità uniche del proprio personaggio possano contribuire alla riuscita dell’operazione. Un esempio potrebbe essere la fase di recupero della chiave, dove è necessario infiltrarsi nel castello il più velocemente possibile, possibilmente senza non farsi notare dalle guardie, e per riuscire nell’impresa è importante collaborare sfruttando le abilità uniche dei propri personaggi.
 
Hood Outlaws and Legends recensione

Il forzuto (Little) John può alzare le grate per permettere a lui e ai suoi compagni di entrare nel castello mentre l’attento (Robin) Hood può marchiare nemici e punti di interesse per renderli visibili a tutta la squadra, aiutandoli a non venire colti di sorpresa. I personaggi dotati di arco, come Marianne e Hood, possono colpire le funi per farle cadere e permettere a tutti di arrampicarsi sugli edifici mentre i protagonisti dotati di armi da mischia, come John e (Fra) Took, infliggeranno ingenti danni ai nemici così da eliminare velocemente le minacce e coprire i compagni.

La varietà di dinamiche e sfide che si vengono a creare durante le Rapine rendono ogni partita di Hood diversa ed emozionante, ma anche piuttosto difficili. Sebbene la posizione dello Sceriffo e della stanza del tesoro cambino di partita a partita e in certe fasi i punti di interesse siano segnati sulla mappa, conoscere strade e passaggi segreti delle sei (grandi) arene è fondamentale per raggiungere velocemente i luoghi importanti, così come sapere dove sono i punti migliori per tenere sott’occhio i punti di estrazione può essere ciò che fa la differenza tra vittoria e sconfitta.
 
Hood Outlaws and Legends recensione

L’abilità del singolo giocatore, sia lato tecnico che strategico, è molto importante perché il ‘lato fortuna’ è praticamente assente. Salvo sporadici momenti in cui si incontra un nemico di spalle, ogni difficoltà su Hood va superata affidandosi alla propria mira o ai propri nervi saldi. Scegliere quando colpire, quando usare l’abilità speciale, quando catturare uno spawn-point piuttosto che difendere chi trasporta il bottino, capire se convenga correre verso l’obiettivo per raggiungerlo velocemente o se procedere con cautela per non farsi notare... tutte queste sono decisioni importanti da prendere, piccoli passi che portano alla vittoria, ma non c’è una strada chiara da seguire: istinto, esperienza e occhio saranno le vostre uniche vere armi per togliervi la nomea di Outlaw e diventare una Legend.
 

GIUDIZIO FINALE

Hood: Outlaws & Legends è un titolo onesto sotto tutti i punti di vista: dal gameplay variegato, basato sull’abilità del singolo e sulla coordinazione con i compagni, alla modalità di distribuzione scelta da Focus Home Interactive, aspetto fondamentale per questo genere di giochi.
L’esperienza di gioco offerta da Hood è tanto difficile quanto appagante perché la varietà di sfide e la lunghezza della partita mettono davvero in risalto l’abilità del giocatore, il quale può sempre perdere una battaglia, ma vincere comunque la guerra. La scelta del publisher di inserire il cross-play tra Playstation, Xbox e Pc, vendere il gioco a prezzo budget e supportarlo nel tempo con nuove mappe, abilità, oggetti e personaggi giocabili tutti distribuiti in forma completamente gratuita, limitando i DLC a pagamento ad alcuni costumi estetici, è una scelta coraggiosa che rende Hood: Outlaws & Legends un titolo che vale la pena provare.

Gioco testato su Playstation 4.