Nel corso degli anni il team di Bandai Namco diretto da Hiroshi Yoshimura ha sperimentato diverse inclinazioni del genere GDR, cominciando con la saga di God Eater, che tentava di emulare la formula proposta da Monster Hunter con un setting più post-apocalittico, passando per Code Vein, visione del team del genere souls-like, arrivando infine quest'anno a Scarlet Nexus, gdr d'azione ambientato in un universo futuristico, ma sarà riuscito a fare centro anche stavolta? Scopritelo nella nostra recensione!
 
scarlet nexus

La storia di Scarlet Nexus si ambienta in una sorta di Tokyo futuristica, dove ogni aspetto della vita dei cittadini è controllato da un sistema di connessioni neurali che rendono anche possibile leggere nella mente delle persone, in un panorama così apparentemente idilliaco tuttavia è comunque presente una minaccia costante, ossia i cosiddetti Estranei, esseri grotteschi che attaccano la città di tanto in tanto senza una ragione particolare, a difendere da loro la popolazione troviamo i cosiddetti Soldati Scarlatti, un'elite di guerrieri in grado di utilizzare la loro mente per scaturire incredibili poteri psichici, di cui fanno parte anche i nostri due protagonisti: Yuito Sumeragi e Kasane Randall, lui è un ragazzo piuttosto semplice che decide di arruolarsi nell'esercito volontariamente dopo essere stato salvato da piccolo da un soldato scarlatto, mentre lei è una ragazza fredda con un'oscuro passato alle spalle; con l'aiuto dei loro compagni di classe e dei loro maestri, i due ragazzi dovranno scoprire il mistero che si cela dietro agli Estranei, facendo luce anche sul loro nebbioso passato.
 

Per quanto alla base Scarlet Nexus si presenti come un semplice jgdr action, propone sulla carta alcune idee interessanti per quanto riguarda il combat system, dopo aver selezionato il nostro protagonista a scelta tra i due ragazzi per la maggior parte del tempo infatti ciò che dovremo fare sarà attraversare le ambientazioni per sbaragliare orde di Estranei, per fare ciò dovremo affidarci non solo alla nostra arma primaria, ma anche ai nostri poteri psicocinetici, che ci consentiranno di utilizzare la cosiddetta barra PSI per spostare gli oggetti e lanciarli contro i nostri avversari, cosa che ci consentirà inoltre di abbassare la loro barra della resistenza in modo da poterli eliminare con una spettacolare finisher, a ciò si vanno inoltre ad aggiungere i cosiddetti visiogrammi, per quanto infatti non potremo controllare i nostri compagni di squadra, potremo prendere in prestito i loro poteri per scatenare diversi effetti, che vanno dall'infusione dell'arma di determinati elementi, diventare invisibile per scatenare un potente attacco a sorpresa, aumentare la propria resistenza o potenziare ulteriormente le nostre capacità psichiche per scagliare più oggetti contemporaneamente, questi effetti inoltre andranno a potenziarsi man mano che rafforzeremo il legame con i nostri compagni grazie agli eventi legame, delle piccole scene di intermezzo che otterremo se la fiducia dei nostri amici crescerà a sufficienza grazie alla continua collaborazione; da non dimenticare infine la rete neurale, un albero delle abilità che andrà ad ampliare il nostro parco mosse e le nostre abilità passive man mano che saliremo di livello.
 

Per quanto si voglia parlare della bontà del titolo tuttavia, è innegabile che ci siano parecchi difetti, specialmente se comparato ai lavori passati del team, nello specifico si notano delle ambientazioni alquanto scarne, che risultano essere dei giganteschi corridoi con solo qualche arena, il combat system per quanto presenti molte possibilità inoltre risulta piuttosto legnoso, interrompendo le nostre combo e relegandoci ai soliti tre o quattro attacchi fino a quando non potremo eseguire la finisher, infine il cast di personaggi risulta alquanto stereotipato, proponendo tra i compagni le classiche tipologie trite e ritrite di personalità (l'amica d'infanzia, il figo tenebroso, il potente taciturno ecc.), insomma un vero peccato se lo si mette a confronto con ciò che il team era riuscito ad ottenere con il world e character building di Code Vein.
Sotto l'aspetto tecnico non abbiamo molto da ridire, la versione Playstation 5 che abbiamo testato girava a 60fps costanti senza particolari cali, le texture dei personaggi sono ben curate e la colonna sonora accettabile (per quanto dimenticabile), portare a termine l'avventura vi porterà via tra le 20 e le 25 ore, a seconda di quante missioni secondarie vorrete intraprendere.
 
Nonostante tutti i difetti di cui abbiamo parlato, Scarlet Nexus rimane comunque un'avventura gradevole, mettendoci tra le mani un cast di personaggi godibile ed un combat system dalle discrete possibilità ma che non le usa mai completamente, con tutta questa carne al fuoco rimane solo un po' di amaro in bocca sul fatto che il team abbia aderito alla sottintesa filosofia dei giochi anime targati Namco Bandai, ossia "poca profondità, tanta spettacolarità", rendendo il gioco una grandissima occasione sprecata.

Gioco testato su Playstation 5.