Molti sport e molte attività tradizionali giapponesi condividono lo stesso principio: per diventare forti è necessario scalare le classifiche, partecipando a tornei stagionali di minore o maggiore importanza. Questi tornei mettono alla prova i partecipanti, definendone la gerarchia per abilità e bravura. Ma cosa accomuna uno sport come il sumo a Monster Rancher? Semplice, il gioco vi mette nei panni di un allevatore di mostri con un chiaro obiettivo: scalare la vetta e diventare il campione dei tornei dedicati a questi combattimenti! L'idea fu vincente e il brand di Monster Rancher ebbe un ampio successo, sia in Giappone sia in Occidente, dove molti ricorderanno la versione animata e la sua indimenticabile sigla. Ma che tipo di esperienza ludica si prospetta per un giocatore che si mettesse solo adesso a confronto con i primi due titoli della saga, usciti ormai più di 25 anni fa? Scopriamolo assieme con la recensione di Monster Rancher 1 & 2 DX!
 
Allena il tuo mostro, combatti i tornei e ottieni la gloria in questi due classici anni '90!

Monster Rancher, conosciuto in Giappone come Monster Farm, è un gioco pubblicato da Koei Tecmo (all’epoca solo Tecmo) che presenta la possibilità di allevare i propri mostri e di prepararli per emozionanti tornei. All’epoca dell’uscita, il gioco ebbe uno strepitoso successo per le sue meccaniche innovative e l’alta rigiocabilità. La collection contiene due giochi: Monster Rancher, uscito nel 1997 per PlayStation, e il suo sequel, Monster Rancher 2, uscito per la stessa console nel 1999. Solo il secondo titolo uscì sul mercato occidentale, seguito poi dalla serie anime, di cui molti ricorderanno l’indimenticabile sigla cantata da Tao. Inclusa nella collezione, è la nuova modalità Versus, che permette di duellare con creature addestrate da altri giocatori. Non si tratta di una vera modalità online, poiché si combatte con i mostri controllati dalla CPU, ma è una gradita aggiunta (all’epoca non esisteva nessuna modalità PvP).
 
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Nel primo Monster Rancher, i giocatori vestono i panni di un allevatore di mostri alle prime armi e vengono guidati da una ragazza di nome Holly per il breve tutorial. Dopo aver ottenuto il permesso dall’associazione ufficiale che gestisce l’allevamento e i tornei fra mostri, inizia la vostra avventura per diventare il migliore allevatore di tutti i tempi, scalando tutte le classifiche! Il gioco di per sé è molto semplice e lineare: una volta adottato il mostro di vostro gradimento, a scelta tra quelli venduti al mercato o quelli evocabili con le pietre, vi ritroverete nel vostro ranch. Siccome il primo grande torneo avverrà dopo alcuni mesi dall’inizio della partita (il tempo viene scandito in settimane), nel primo periodo dovrete scegliere se allenare il vostro mostro, scegliendo tra vari allenamenti che potenziano le statistiche di base, oppure farlo riposare, per evitare che troppo stress lo faccia ammalare o ne abbassi il morale. La lealtà nei confronti dell’allevatore, inoltre, avrà una grande importanza durante i tornei, mentre mostri più viziati possono causare problemi o disobbedire!
 
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Dopo anni passati a giocare ai Pokémon, dove il legame tra allenatore e Pokémon si basa sull’amicizia, vedere che, quando un mostro fallisce un addestramento si possa scegliere tra punirlo o consolarlo, è veramente esilarante. Altri tempi! Per gli allevatori più benestanti, esiste anche la possibilità di mandare il proprio mostro in un addestramento speciale, della durata di alcune settimane, nella quale le statistiche vengono notevolmente potenziate in cambio di una grossa somma di denaro. Gli addestramenti speciali si svolgono in diverse parti del mondo e non tutti sono sbloccabili dall’inizio. Una volta che il vostro mostro è stato potenziato a sufficienza, ecco il momento dei tanto attesi tornei!
I tornei di Monster Rancher sono il cuore dell’esperienza di gioco. Un numero specifico di mostri si affronta in scontri uno contro uno, e il vincitore del maggior numero di scontri ottiene la vittoria del torneo, con premi in denaro e aumento della fama. I tornei si dividono in base al rank (dalle E in su) e alle varie stagioni, con alcuni tornei più importanti di altri. Durante il torneo, vi scontrerete con tutti i partecipanti e potrete scegliere tra modalità automatica dove il computer combatte per voi, e modalità manuale, dove sarete voi a controllare ogni azione e schivata.
 
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Il combattimento è una delle parti che può risultare più frustrante: voi potrete muovere in avanti e indietro il mostro, creando possibili attacchi con delle percentuali visibili sullo schermo. I comandi, però,  non sono affatto bilanciati e la reazione del mostro spesso non corrisponde all’azione scelta oppure è in ritardo rispetto alle vostre decisioni. I tornei sono l'unica parte del gioco "attiva", mentre il resto è composto da innumerevoli menù, ma non è facile ottenere la vittoria. Molto spesso vi troverete falciati dai vostri avversari, senza possibilità di reazione, soprattutto se non vi siete organizzati bene l’addestramento nei mesi precedenti o se il vostro mostro non è in forma. Se un mostro già stanco viene sconfitto in un torneo, finisce in ospedale, ritirandosi dal torneo e abbassando di molto l’affezione che nutre per voi. Per evitarlo, potete sempre scegliere di ritirare il vostro mostro tra un combattimento e l’altro.
 
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I tornei si dividono in livelli e partecipare ad uno di essi troppo basso rispetto al livello del mostro, ne farà perdere punti fama. Il risultato di questo tornei, infatti, dipende molto dalla qualità dell’addestramento che hanno ricevuto i vostri mostri e della vostra pianificazione nel tempo. Fin dall’inizio, i giocatori vengono lasciati quasi a loro stessi e, data la breve durata del tutorial, ed è normale non capire bene come comportarsi i primi tempi tra allenamenti, tornei, lavoro e riposo. 
I tornei sono un ottimo modo per guadagnare denaro (l'altro è far lavorare i vostri mostri sacrificando una settimana intera), da utilizzare per comprare gustosi spuntini per il vostro beniamino oppure per pagargli i costosi allenamenti. Senza vittorie, vi ritroverete senza un soldo e questo creerà un circolo vizioso, dove il vostro mostro non potrà ricevere bonus alle statistiche e verrà irrimediabilmente sconfitto durante i combattimenti. Un’accurata pianificazione della routine del vostro mostro appare così necessaria per evitare di bloccarsi lungo il cammino, anche se bisogna ricordare che i mostri hanno circa tre anni di attività, poi si ritirano in pensione. Esiste anche la possibilità di congelare i propri mostri (fino a 20) e iniziare da zero l’allenamento di uno nuovo, per poi riprendere i precedenti quando si desidera.

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I titoli originali aveva una meccanica molto interessante: inserendo un CD musicale veniva sbloccato un mostro a seconda del tipo di disco utilizzato. Questa dinamica viene ripresentata anche in Monster Rancher 1 & 2 DX: scegliendo dalla lista il nome dell’artista o il titolo della canzone, verrà sbloccato un mostro, se il nostro livello di allevatore lo permette. Le canzoni sono molto anni ’90, ma il catalogo è molto ampio, si tratta di una feature indubbiamente particolare, che permette di iniziare la nostra avventura con un compagno del tutto inaspettato.
Monster Rancher 2 parte dalle stesse premesse e dallo stesso schema allenamento-tornei, ma aggiunge una grafica migliorata, alcune nuove creature e dinamiche più agili. La grafica di entrambi i giochi può essere ormai considerata “vintage”, ovvero quel tipo di grafica poligonale nostalgica e piacevole. Molto simpatici i siparietti degli addestramenti dei mostri, che si impegnano oppure falliscono durante svariate attività (molte al limite dello sfruttamento!). I poligoni dei mostri sono semplici ma chiari: vi affezionerete presto al vostro mostro, che mostra a modo suo la sua personalità e le sue emozioni, anche se non in alta definizione. Le musiche sono abbastanza classiche, non molto memorabili. Il gioco è unicamente in lingua inglese.

GIUDIZIO FINALE

Monster Rancher 1 & 2 DX si presenta come una collezione di due giochi storici, con effetto nostalgia assicurato. Con una complessità gestionale notevole, entrambi i titoli presentano una struttura di fondo comune: i giocatori devono scegliere il loro mostro, allenarlo e vincere i tornei, conquistando fama e denaro. Numerose le creature tra cui scegliere, anche con l'evocazione tramite un catalogo virtuale di CD, feature originale degli anni '90 che necessitava di dischi veri da inserire sulla PlayStation. Il sistema di combattimento non è però invecchiato benissimo e rischia di infastidire i giocatori alla ricerca di esperienze più leggere (alcune meccaniche sono al limite del punitivo). La possibilità di scegliere fin dall'inizio numerose specie di mostri e poi fonderli e renderli più forti rende l'esperienza di gioco più variegata e adatta a tutti, ma la schema allenamento-tornei molto rigido può annoiare in fretta. anche se non è presente una storia vera e propria, la mancanza la lingua italiana può rappresentare un ostacolo per i numerosi menù presenti in gioco.

Versione testata su Nintendo Switch.