Fino a non troppi anni fa la domanda "i videogiochi sono arte?" era piuttosto in voga. Un dibattito sterile portato avanti su forum, social o simili da persone che spesso non sapevano nemmeno cosa fosse l'arte, ma che volevano nobilitare i propri titoli preferiti ed elevarli dall'essere semplici "giochini per bambini troppo cresciuti". Erano tempi diversi, tempi in cui i videogiochi non erano così diffusi e soprattutto venivano apprezzati solo da una specifica cerchia di persone che, per un motivo o per l'altro, spesso venivano additati in modo negativo. In quegli anni dietro la frase "i videogiochi sono arte" si nascondeva molto di più della semplice vanità di un ragazzo: era uno scudo con il quale difendersi dall'ennesima critica verso i propri interessi.
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Cosa significa arte? Sono migliaia di anni che l'uomo se lo chiede e la definizione che ha trovato rende difficile capire se questo o quel prodotto siano effettivamente un elemento artistico: per definizione arte è "qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva". Scrivere un buon libro è un'espressione di inventiva, portare a termine una complessa coreografia di ballo richiede talento e riuscire a commuovere il pubblico con una performance attorale è di certo prova di espressività. Un videogioco, così come un film o un fumetto, come prima cosa punta ad intrattenere e per riuscirci deve esserci almeno un po' di quell'inventiva, talento ed espressività richiesti dalla definizione, ma non è la sola presenza di questi elementi a fare la differenza tra prodotti validi e prodotti discutibili, è piuttosto l'efficacia del loro mix ad essere determinante. Alfred Hitchcock - Vertigo della casa di sviluppo Pendulo Studio avrà ereditato qualcosa di artistico dal film a cui è ispirato oppure sarà solo una delle tante avventure grafiche che scimmiottano il grande schermo?

Un entusiasmante giallo ispirato ad uno dei più grandi thriller della storia del cinema.

Un uomo si sveglia sul ciglio della strada, la sua macchina è in fiamme nel burrone vicino mentre lui non ricorda come sia arrivato lì, tuttavia è frastornato perché la scena gli è in qualche modo inquietantemente familiare e sent di aver fatto qualcosa di terribile. Mentre cerca di capire cosa effettivamente sia successo, sul ponte vicino nota un signore ben vestito che pare pronto a buttarsi giù. L'uomo, Ed Miller, corre sul ponte per cercare di fermare il suicida, ma non riesce a raggiungerlo per un soffio e, sconvolto dall'accaduto, tenta di fare lo stesso. E' evidente che le scene che ha appena vissuto significano molto più per Ed di quanto al momento non possa comprendere il giocatore, tuttavia il suo atto estremo per porre fine all'incubo che sta vivendo viene interrotto da un camionista che passava per caso, il quale lo atterra e chiama la polizia.
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Chi è Ed Miller? Ed Miller è uno scrittore, uno di quelli bravi, in passato ha persino pubblicato dei best seller e riscosso una più che discreto successo. Ora Ed è fermo con il peggiore dei mali per un artista: il blocco dello scrittore. A parte un malessere generale, la vita di Ed si può dire tranquilla e felice, certo un po' solitaria forse sicché vive da solo con un gatto e le persone con cui interagisce si contano sulle dita di una mano, ma tira avanti e procede verso la conclusione del suo nuovo libro. Da circa 10 anni. Bloccato a metà.

Un giorno Ed si sente particolarmente ispirato e dopo l'ennesimo lungo periodo di blocco trova il quid per scrivere... solo che una donna ferita bussa alla sua porta chiedendo aiuto. Lui aiuta la giovane e da lì nulla sarà più lo stesso: amore, ansia, passione e paura tornano nella placida vita di Ed, fornendogli nuova linfa vitale e smuovendolo dal blocco (non solo dello scrittore) nel quale era rimasto... fino a che non si risveglia sul ciglio della strada. E' stato tutto un sogno? Cosa c'è di vero in quello che ricorda e cosa no? Fare luce su un mistero è già di per sé un compito arduo, ma quando non si sa più se ci si possa fidare della propria mente allora diventa qualcosa di colossale.
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Quella di Vertigo è una storia emozionante ed intrigante, fatta di coerenza e mistero con un pizzico di amore e suspence. Una storia credibile e verosimile, ma animata da risvolti inaspettati e colpi di scena sorprendenti, il tutto all'interno di un'indagine che viene portata avanti dal giocatore seguendo i punti di vista di più personaggi coinvolti. La vita di Ed Miller non è mai stata delle più felici e i demoni del passato tornano a tormentarlo, ma qual'è la linea di confine tra passato e presente? Capitolo dopo capitolo viene fatta luce sui misteri che avvolgono la triste vicenda di Cerro Lake che, oltre ad uno sconvolto Ed, conta tra le proprie vittime alcuni dispersi e morti. Le sparizioni e i casi sono collegate? Chi è stato e perché? Cosa centra Ed Miller e chi era la donna che ha suonato alla porta? Perché il traumatico passato di Ed è arrivato a gamba tesa nel presente, gettando scompiglio nella vita di un uomo che negli ultimi 10 anni ha scritto meno di 10 capitoli?

Sulla base di un caso apparentemente inspiegabile, Vertigo di Pendulo Studio stupisce e affascina con le sue vicende mentre il giocatore avanza nelle indagini e fa luce sui suoi misteri, rivelando capitolo dopo capitolo una storia tanto agghiacciante quanto credibile e tanto sorprendente quanto lo sono i protagonisti coinvolti: così realistici nelle loro idee e reazioni da far dimenticare agli spettatori di essere in un gioco piuttosto che in un film. L'attenzione della sceneggiatura e nei suoi tempi è davvero degna di un film, così come lo è la cura psicologica dei personaggi durante tutta la vicenda: quanto avrebbero da imparare quelle psicopatiche di Ellie e Abby dalla scrittura di Vertigo...
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Il rovescio della medaglia nella storia mesa in piedi da Pendulo Studio, che si annovera senza difficoltà tra i migliori gialli mai proposti in un videogioco, è una ferrea linearità nelle scelte del giocatore, il quale ha forse fin troppo l'impressione di guardare un film piuttosto che giocare un videogioco. Tale critica viene spesso mossa alle avventure grafiche interattive, soprattutto quando non ci sono così tanti varianti o finali alternativi, ma la linearità di un certo Life is Strange non ha impedito alla storia della giovane adolescente Max di entrare nei cuori dei giocatori, il tutto nonostante lo spazio di manovra del giocatore fosse davvero limitato per tutta la durata dell'avventura.

In Vertigo la situazione è simile, la libertà è abbastanza limitata e gli sviluppi finali restano pressoché gli stessi indipendentemente dalle scelte del giocatore tuttavia l'interattività offerta dal videogioco rende la storia più intrigante che non un 'semplice' film. Il giocatore si trova coinvolto in prima persona negli eventi, portandolo ad esplorare le aree di interesse in prima persona, dialogando con gli altri personaggi e ragionando lui stesso nel rompicapo di Ed Miller.
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Non è strano infatti se giocherete a Vertigo per molto più delle 'canoniche due ore', ovvero il tempo di durata medio di un film. A proposito di film, il gioco riprende il titolo del celebre film di Alfred Hitchcock, da noi noto come 'La Donna che visse due volte', tuttavia le vicende narrate nel gioco sono radicalmente diverse e conoscere o meno il film non aggiunge né toglie nulla al titolo di Pendulo Studio. Basti pensare che il film originale è degli anni '60 mentre nel gioco i cellulari vengono usati costantemente...

Non mancano però evocative similitudini con il leggendario film di Hitchcock e scoprirle potrebbe essere una simpatica sfida extra per i giocatori con una grande cultura cinematografica. La più ovvia delle similitudini è la patologia di Ed (ri)comparsa dopo il trauma subito: lo scrittore soffre di fortissimi vertigini, così forti da rendergli impossibile alzarsi dal letto e camminare.
 
Alfred Hitchcock - Vertigo Recensione

Dal punto di vista tecnico, Vertigo soffre di alcuni cali di frame rate prima di alcuni QTE e di sporadici bug grafici, ma i primi aggiornamenti hanno già limato tali problemi e durante le svariate sessioni di gioco non è mai stato trovato nulla di particolarmente compromettente... se non l'implicita impossibilità su Playstation 5 di usare l'opzione "Riprendi attività", ovvero di saltare i vari menù per trovarsi direttamente dove si aveva salvato l'ultima volta. Quando si cerca di avviare il gioco in questo modo, per qualche motivo, il personaggio non si muove. Poco male comunque, avviando il titolo nella maniera standard tale problema non si è mai verificato. Menzione d'onore in fine alla colonna sonora, ottima per quanto riguarda le tracce in sé ma spesso fin troppo esagerata, esasperando la tensione della scena anche nei momenti di calma, inoltre spesso il volume risulta troppo alto coprendo l'ottimo doppiaggio dei personaggi. Anche questo 'problema' è facilmente risolvibile abbassando l'audio della musica dal menù di opzioni.
 

GIUDIZIO FINALE

Alfred Hitchcock's Vertigo è considerato uno dei 100 film più belli nella storia del cinema. Alfred Hitchcock - Vertigo di Pendulo Studio difficilmente verrà ricordato come uno 100 titoli più belli nella storia dei videogiochi, ma questo perché di gioco ha poco rispetto a molti altri colleghi, compresi titoli dello stesso genere. Il gioco di Pendulo Studio offre una delle più intriganti storie che potrete trovare in un gioco e ve la farà vivere (quasi) come se guardaste un film, ma se il primo obiettivo di entrambi i media è intrattenere perché privarsi di una così bella esperienza solo per la spasmodica necessità di eseguire complesse combo? Fatevi un regalo, mettete da parte il soulslike di turno, concedete un po' di ferie al vostro io-masochista e giocate Alfred Hitchcock - Vertigo: per una volta avrete il piacere di godervi un'ottima storia che saprà emozionarvi, coinvolgervi e stupirvi senza bisogno di spaccarsi i polpastrelli.

Gioco testato su Playstation 5.