Nella vita di tutti i giorni siamo abbastanza liberi di fare quello che vogliamo. Obblighi morali, leggi e doveri vanno a consumare il nostro tempo e ad impedirci di intraprendere certe azioni - tipo tirare un ceffone al compagno di banco che ci ruba le penne - ma bene o male viviamo in un mondo e in una società che ci lascia liberi di dire e fare quello che vogliamo. Nonostante questo, la sete di libertà rimane e i videogiochi, tra le tante opzioni disponibili, riescono ad essere un'ottima fonte nella quale dissetare questo desiderio. Essere liberi di impersonare eroi drammatici o spietati soldati nelle ranked sono tutte maschere che abbiamo indossato durante la nostra vita di giocatore, ma tra i tanti generi quello dei simulator è senza dubbio uno di quelli che lascia maggiore libertà al giocatore. Quella dei sandbox non è la libertà di influenzare la storia con le nostre scelte o di costruire un personaggio nel modo a noi più congeniale, è una libertà fine a sé stessa che ci nobilita nel rubare un'auto, mollare un pugno ad un passante o saltare sui tetti per il solo gusto di farlo.
 
Mount Blade II Bannerlord recensione

Data la natura dei giochi di simulazione è facile perdersi negli istinti più comici e nosense della nostra mente, ma al di là delle possibili bizzarre sfide autoimposte, Mount & Blade II: Bannerlord è il frutto di 10 anni di sviluppo, il risultato di un early access da record che ha visto la piccola software house Taleworlds crescere ed espandersi insieme al titolo stesso e al feedback dei fan che, dopo essersi innamorati di Mount & Blade: Warband, non vedevano l'ora di cimentarsi in un simulatore di vita medievale ancora più sofisticato. Mount & Blade è una serie ambiziosa ed emblematica perché ha definito la nascita e la vita corrente del casa turca, un progetto che ha debuttato 10 anni fa su Pc in fase preliminare e che il 25 ottobre si è sentito pronto per il lancio ufficiale su console, ma questo non è che un punto di partenza perché negli anni a venire Taleworlds continuerà ad espandere Mount & Blade II: Bannerlord così come ha sempre fatto.

Un mondo medievale da esplorare in prima persona, conquista il tuo posto nel regno seguendo le tue regole!

Ambientato 200 anni prima del grande impero di Calradian che ha fatto da teatro degli eventi in Mount & Blade: Warband, lo sfondo di Mount & Blade II vede sei macro fazioni scontrarsi in modo più o meno diretto per il dominio della terra su cui il decadente Impero di Calradia sta poco a poco perdendo influenza. Le fazioni che animano il mondo non sono popoli ben definiti come si è abituati a vedere nelle storie fantasy odierne, bensì presentano realtà dalla natura credibile per i tempi, come assembramenti di tribù unite dalla necessità o gruppi nomadi uniti sotto la stessa bandiera, uniti da uno stile di vita e dei valori condivisi e questo rende la scelta di appartenenza ad un gruppo piuttosto che un altro importante, ma non determinante per ciò che si conta di fare.
 
Mount Blade II Bannerlord recensione

Quello di Mount & Blade II è un contesto evocativo e credibile, sebbene non particolarmente incisivo, che pone le basi su cui il personaggio del giocatore potrà scolpire la propria leggenda attraverso le geste che decideremo di fargli intraprendere. La forza di Mount & Blade II risiede proprio nella moltitudine di approcci possibili, aspetto che rendono il sandbox di Taleworlds Entertainment un appassionante simulatore di vita medievale.
Che si voglia diventare Re o Regine conquistando la gloria in battaglia e le città in guerra o che si voglia fondare un regno usando i propri ingenti fondi raccolti con del commercio oculato, Mount & Blade II saprà offrire una strada da seguire ai giocatori, strada che però saranno loro a dover costruire e percorrere con una discreta dose di astuzia ed inventiva. Come spesso accade nei giochi di simulazione, non c'è una storia a fare da filo conduttore per gli eventi e il protagonista non avrà un destino da seguire e compiere, sarà piuttosto compito del giocatore esplorare e decidere quali missioni accettare per guadagnare fama e denaro.

Gestire in modo saggio il patrimonio è poi un'altra delle varie sfide non necessariamente belliche che il gioco turco ha da offrire. Il sistema economico di Mount & Blade II è molto interessante in quanto dinamico e flessibile: i prezzi variano seguendo una logica di domande e offerta e saper sfruttare le peculiarità dei propri domini per capitalizzare sugli altri può essere una sfida molto appagante, sebbene non scontata sicché i giocatori tendono ad essere più preparati a menare le mani che non a cogliere occasioni.
 
Mount Blade II Bannerlord recensione

Come già anticipato, il rovescio della medaglia della grande libertà offerta da Mount & Blade II è un forte senso di smarrimento che, sebbene tenda ad appianarsi man mano che si prende confidenza con il gioco, potrebbe spaventare e far scappare potenziali giocatori. Chi ne viene da Warband si troverà subito a proprio agio tra le nuove strade medievali di Mount & Blade e, dopo una oculata creazione del personaggio, saprà subito cosa fare per dare forma alla propria storica epica, ma tutti gli altri dovranno necessariamente passare per un indecoroso processo di trial & error che li vedrà faticare anche nell'esecuzione delle azioni più semplici. I tutorial e le spiegazioni non mancano, ma non sono sufficienti a rendere il giocatore conscio di cosa può fare per raggiungere i propri obiettivi.

La strada verso la corona e il successo non è mai semplice, ma il gameplay di Mount & Blade II rischia di renderla tragicomica a causa delle goffe movenze che caratterizzano le fasi di combattimento e della grafica, aspetto che più di ogni altro ricorda al giocatore che questo è un titolo indipendente. Il sistema di combattimento segue una logica posizionale, ovvero il giocatore indica la direzione verso la quale si vuole lanciare il fendente e per parare il colpo sarà necessario porre lo scudo nella giusta posizione. Notare che questo sistema non è preciso come in For Honor, titolo che sulla carta potrebbe venire in mente, anzi più che la direzione è importante che l'arma o lo scudo intercettino effettivamente il colpo.
 
Mount Blade II Bannerlord recensione

Questo significa che un grosso scudo o un buon gioco di gambe possono permettere al giocatore di non dover essere così preciso con la direzione, concentrandosi quindi di più sulla parte offensiva. Per indirizzare il colpo il giocatore deve premere il tasto di attacco e girare la telecamera... una scelta a dir poco infelice che porta l'azione ad uno strano confronto tra ubriachi piuttosto che a fieri cavalieri perché, sebbene basti un leggero tilt per scegliere la direzione, spesso non si è così precisi e la telecamera segue in modo zelante la direzione desiderata, portando il giocatore a perdere di vista l'obiettivo, fissare il pavimento o semplicemente farsi venire mal di mare. Dato il ritmo e la generale quantità di nemici, colpire gli avversari senza venire travolti è un altro punto, purtroppo, decisamente non scontato.

In realtà il gameplay è molto interessante e nasconde una certa profondità nella scelta delle armi e della costruzione del personaggio. Mount & Blade II offre momenti unici soprattutto nei peculiari combattimenti a cavallo che, pur mantenendo la stessa goffaggine dei fanti ed essendo abbastanza complessi da manovrare, si scoprono letali nei confronti delle unità a piedi e regalano dinamiche uniche quando il confronto arriva tra due personaggi a cavallo. Menzione d'onore anche all'ottimo sistema di gestione truppe che permette di guidare in formazione il proprio (anche numeroso) gruppo, regalando momenti di fine strategie in tempo reale. Momenti che risultano particolarmente suggestivi ed appaganti nelle fasi di assalto dei forti. Anche le sfide multiplayer regalano momenti di memorabile tensione, ma spesso la velocità elevata e la telecamera zelante rendono difficile godersi l'epica mischia e la parte migliore torna ad essere quella che ha reso così magici i giochi di simulazione: le imprese comiche in compagnia.
 
Mount Blade II Bannerlord recensione

Di fatto Mount & Blade II può essere affrontato in modo serio e saprà intrattenere i fan in modo eccelso grazie ad una minuziosa attenzione per i particolari, il giocatore medio però difficilmente riuscirà a restare indifferente verso la grafica datata e il battle system visivamente goffo, entrambi punti che sollecitano la tentazione di darsi al brigantaggio per il solo scopo di creare scompiglio, gettando al vento tutta la complessa e affascinante gestione delle risorse e del proprio entourage reclutabile. Questo però non è affatto un male, dopotutto libertà significa anche questo, no?
 

GIUDIZIO FINALE

Mount & Blade II: Bannerlord è un titolo dalla doppia anima. Da un lato è un gioco complesso e profondo, un titolo capace di far vivere ai giocatori la propria epica storia fantasy in totale libertà, tenendo conto dei sottili e complessi dettagli che possono fare la differenza tra un potente sovrano e un mero capo-villaggio. Dall'altra parte nulla impedisce di lanciarsi nella mischia menando fendenti a caso mentre si urla yolo a squarcia gola. La totale libertà lasciata al giocatore, le innumerevoli possibilità di approccio e svilippo così come l'immersiva creazione personaggio, la quale funge allo stesso tempo da generatore di background oltre che di statistiche e abilità, rendono il titolo di Taleworlds Entertainment una elegante perla, perfetta per chi non vede l'ora di scrivere la propria personale storia in un mondo squisitamente medievale. E' un peccato che il gioco si riveli così sgraziato nelle parti pratiche e visive, finendo per portare Mount & Blade II più vicino al comico limbo dei simulatori che non all'epicità dei giochi di ruolo. Dopo 10 anni di sviluppo si è arrivati a questo punto, non resta che sperare che i prossimi facciano fare un salto di qualità al titolo perché è un peccato che le tante buone idee si perdano dietro la poca chiarezza e goffaggine tipiche di chi non ha pensato troppo ai neofiti.

Gioco testato su Playstation 5.