La serie Persona ha visto negli ultimi anni un incredibile slancio di popolarità grazie soprattutto all'accessibilità e la qualità del quinto capitolo, in terra nostrana poi la traduzione totalmente in italiano della sua edizione Royal ha permesso anche ai nostri compatrioti meno anglofoni di godersi un prodotto incredibile; forte di questa cavalcata sulla cresta dell'onda Atlus ha deciso di riproporre finalmente su tutte le console di attuale generazione sia il quarto capitolo Persona 4 Golden, ri-approdato in precedenza solo su PC, sia il terzo capitolo Persona 3 Portable, che era rimasto ormai confinato sulla vecchissima portatile Sony, ma sarà riuscito a reggere il peso dell'età e del confronto con il suo fratellone più conosciuto? Ve lo raccontiamo nella nostra recensione.
 
Il primo dei tre capitoli più amati della saga Persona arriva finalmente su tutte le console attuali

Nonostante si parli di un capitolo uscito originariamente nell'ormai lontano 2006 è giusto introdurre un po' la trama per tutti quelli che lo giocano per la prima volta: per quanto la serie Persona ci abbia abituato a tematiche si forti ma mai in maniera esagerata, bisogna dire che Persona 3 risulta sicuramente il più cupo del trio conosciuto: la storia vede infatti il protagonista Makoto Yuuki (che come sempre potremo rinominare a piacimento) trasferirsi a Tatsumi Port Island per frequentare il Liceo Gekkoukan, tuttavia lo scenario che lo accoglie alla discesa dal treno non è dei più idilliaci, l'atmosfera infatti è particolarmente pesante e tutto intorno a lui ci sono miriadi di bare, inoltre, una volta arrivato al dormitorio scolastico, verrà accolto da un misterioso bambino che lo incita a firmare uno strano contratto, annunciandogli che "la fine di ogni cosa è vicina"; pochi giorni dopo infatti il dormitorio viene attaccato da un gigantesco essere d'ombra e, vuoi per istinto di sopravvivenza vuoi per pretesto narrativo, il nostro protagonista si punta alla testa una particolare pistola argentata lasciata cadere da una sua compagna, liberando finalmente il suo Persona, il potenziale latente nascosto nell'anima di persone prescelte, con il quale sconfigge il mostro senza particolari problemi.
Una volta calmatesi le acque la presidentessa del consiglio scolastico Mitsuru Kirijo lo informa che quell'essere era uno Shadow, uno degli strani mostri d'ombra che hanno iniziato a comparire di recente, tuttavia le stranezze non finiscono qui, in quanto la ragazza lo informa dell'esistenza di una venticinquesima ora chiamara Ora Buia, situata tra la mezzanotte e l'una, durante questo span di tempo non solo le persone senza potenziale si trasformano in bare (e se non succede c'é rischio che vengano attaccate dalle ombre e trasformati in vegetali viventi), ma la loro scuola si trasforma in una gigantesca torre chiamata Tartaro; il compito del nostro protagonista, una volta unitosi al gruppo di ricerca SEES sarà quello di capire il mistero dietro alla torre e riuscire a cancellare l'Ora Buia prima che la fine annunciata dall'inquietante ragazzino si concretizzi.
 
Persona 3 non perde occasione di farvi sentire inquietati ed a disagio

Proprio come i suoi fratelli più grandi, Persona 3 Portable si struttura come un gioco di ruolo a turni dove dovremo alternare la vita scolastica di giorno e l'esplorazione del Tartaro di notte, starà infatti a noi (dopo le prime battute di gioco dallo svolgimento predefinito) decidere se utilizzare il nostro tempo per sviluppare le nostre statistiche sociali, approfondire la conoscenza dei nostri amici per potenziare i Legami Sociali (cosa che ci permetterà di dare un boost all'esperienza di un Persona appena creato) oppure andare all'esplorazione del Tartaro, la libertà sarà totale a patto di tenere a mente che ad ogni luna piena corrisponde l'arrivo di un boss della storia, sarà quindi nostra premura preparare il party a dovere per l'occasione; ad assisterci nel nostro potenziamento verrà anche stavolta in nostro soccorso la Stanza di Velluto, presidiata dall'inquietante Igor e la sua assistente Elizabeth (oppure Theodore qualora doveste optare per la protagonista femminile); che si occuperanno di fondere i nostri Persona per crearne di nuovi ma non solo, essendo Elizabeth una ragazza molto curiosa con poche conoscenze del mondo esterno, spesso ci assegnerà delle richieste particolari (che vanno dall'ottenere un certo oggetto in un determinato giorno all'ottenimento di un drop di un particolare nemico fino addirittura a portare la ragazza in giro per la città) che ci daranno delle ricompense degne di nota.
Arrivati sul campo di battaglia lo svolgimento sarà il più classico a cui ci ha abituati la serie, dovremo infatti esplorare i vari piani del Tartaro per fare incetta di esperienza, soldi ed oggetti sconfiggendo i nemici, con una struttura di combattimento a turni che ci incentiverà a sfruttare le loro debolezze per mandarli a terrà così da poter sfruttare l'ormai famoso All-Out Attack e finirli in un colpo solo.
 
L'atmosfera generale del titolo rimane molto più cupa e seria per tutta l'avventura

Per quanto sia una gioia poter finalmente apprezzare questo titolo sul grande schermo, non si può dire che sia esente da difetti: in primis ricordiamo che Atlus ha optato per la versione Portable, che sebbene sia la scelta più sensata a livello di gameplay in quanto ci permette di controllare direttamente i compagni durante gli scontri ed aggiunge la possibilità di giocare nei panni di una protagonista femminile, l'assenza delle cutscene in stile anime, l'utilizzo del cursore in stile punta e clicca per muoversi nelle ambientazioni e la mancanza del contenuto post-game The Answer si fanno sicuramente sentire e sarebbe stata più apprezzabile una sorta di "versione definitiva" che raccogliesse tutti i contenuti del titolo, va segnalato inoltre che chi ha conosciuto la serie con Persona 5 potrebbe rimanere alquanto traumatizzato, in quanto certi scontri con i boss risultano davvero ingiusti anche se ben preparati, il leveling delle statistiche sociali è molto costoso (tanto da farvi seriamente valutare la necessità di acquistare nuovo equipaggiamento) ed alcune richieste di Elizabeth sono davvero troppo dipendenti dall'RNG, tutti aspetti che mettono parecchio in mostra la sua natura di costola della serie Shin Megami Tensei; da segnalare inoltre la ripetitività delle ambientazioni, scordatevi i dungeon tematici del quarto e quinto capitolo in quanto i panorami offerti dal Tartaro, a parte un leggero cambio di colori, saranno tutti uguali.
Nulla da dire per quanto riguarda la durata, che si attesta circa sulle 70 ore, apprezzata inoltre la rinnovata possibilità di scegliere tra il doppiaggio inglese e quello giapponese, impeccabile la colonna sonora ancora una volta ad opera del maestro Shoji Meguro e con il supporto della cantante Yumi Kawamura ed il rapper Lotus Juice, che ci deliziano fin dalle prime battute con il loro "Burn my Dread" e ci accompagnano sia durante l'esplorazione con il ritmato "When The Moon's Reaching Out Stars" e durante gli scontri con l'ormai conosciuto "Mass Destruction".
 
 
Per quanto sia inevitabile mostrare il fianco agli anni passati dal suo lancio e sicuramente non accontenterà tutti i fan che hanno conosciuto la serie con l'ultimo capitolo, Persona 3 Portable rimane una tappa quasi obbligatoria per tutti gli amanti dei JGDR, con la sua storia dalle tinte dark e mature, un cast di protagonisti eccezionali ed un gameplay solido per la cifra irrisoria di 19,99€ al quale viene proposto vi assicuriamo che non vi pentirete dell'acquisto.
Evoker in mano e gambe in spalla, il Tartaro vi aspetta.