Era l'ormai lontanissimo 2014 quando Techland annunciò il secondo capitolo di Dead Island, il gdr in prima persona che ci vedeva protagonisti di una vacanza tutt'altro che piacevole a base di zombie, tuttavia diversi problemi interni della compagnia portarono ad un rinvio a dir poco epocale e dopo l'iniziale ed alquanto memorabile trailer se ne persero le tracce, ma l'anno scorso il gioco rinacque dalle sue ceneri e venne annunciato con un'uscita nel 2023; noi di GamerClick.it abbiamo potuto provarlo in anteprima e siamo pronti a svelarvi se sia valsa la pena o meno di attendere così tanto.
 
Dead Island 2 è pronto a farvi nuovamente immergere in un paradiso tropicale con migliaia di zombie alle calcagna

Proprio come il suo predecessore la trama di Dead Island 2 è decisamente scontata e degna dei migliori B-Movie ma mette comunque bene le basi per la produzione: un'epidemia virale si è scatenata a Los Angeles, trasformando quasi completamente la popolazione in famelici mangia-cervelli, tuttavia poche persone fortunate sono riuscite a pagarsi un posto su un volo per andarsene dalla città in tempo, mentre altre, nello specifico il nostro cast di protagonisti, hanno usato metodi decisamente poco raccomandabili (come attaccarsi alle ruote dell'aereo, nascondersi nei bagagli o rubare i passaporti altrui) per guadagnarsi un posto a sedere, il sogno viene però spezzato in maniera preventiva quando uno dei passeggeri dell'aereo si rivela infetto, costringendo l'esercito ad abbatterlo con un missile.
Come se non bastasse, una volta ripresa conoscenza e nel tentativo di difendere alcuni superstiti, il nostro sopravvissuto verrà morso e, in preda agli spasmi della trasformazione, si farà strada fino ad un sua conoscenza in città, dove dopo un leggero svenimento scoprirà di far parte di un gruppo ristretto di persone completamente immune al virus; forti di questa conoscenza e decisamente poco contenti della situazione attuale l'obiettivo dei superstiti sarà solo uno: portare a casa la pelle dalla città degli angeli ormai diventata un inferno in terra.
 
Diciamo che non tutti i superstiti si fideranno della nostra "condizione speciale"

Dal punto di vista del gameplay Dead Island 2 mantiene bene o male la struttura del suo predecessore, basata su un combattimento in prima persona prevalentemente corpo a corpo con armi di fortuna o realizzate ad hoc, tuttavia introduce anche significative novità che rendono l'esperienza decisamente più godibile: vera e propria star della produzione è infatti il sistema di carte abilità, un modo molto originale ed intelligente di comporre il nostro ramo delle abilità, ognuno dei 6 protagonisti selezionabili ad inizio partita partirà infatti con 2 carte abilità innate che caratterizzano il proprio playstyle di base (per esempio Dani, la pattinatrice irlandese dal cuore d'oro ma dai pugni decisamente tutt'altro che leggeri su cui è ricaduta la nostra scelta, essendo un personaggio basato sui colpi caricati ha la capacità innata di scatenare piccole esplosioni ogni volta che un colpo caricato va a segno, rendendo molto facile sbilanciare gli zombie) e non potranno essere modificate, tuttavia le carte che troveremo in seguito potranno essere cambiate al volo e completamente a piacimento per modificare all'occorrenza lo stile di combattimento, queste vengono divise prevalentemente in 4 categorie: abilità, che comprendono alcune azioni di base come la schivata o la parata, sopravvissuto, che aumenteranno le nostre capacità di sopravvivenza tramite rigenerazione della vita e della stamina in modi poco convenzionali, ammazzazombie, che ci aiuteranno a falciare le orde nemiche in maniera brutale, e Numen, delle quali non vogliamo decisamente rovinarvi la sorpresa sul loro utilizzo; le varie carte possono essere acquisite non solo proseguendo nella storia, ma anche completando le missioni secondarie o semplicemente trovandole in giro per la città, quest'ultima parte inoltre non risulta assolutamente tediosa, in quanto tutti i collezionabili al di fuori dei materiali per il crafting vengono evidenziati con un'aura che li rende ben visibili, rendendo la loro raccolta semplice ed intuitiva.
A ciò va ad aggiungersi il sistema di personalizzazione delle armi, che proprio come nel primo capitolo potranno essere combinate per creare letali strumenti di morte con vari elementi, qui tuttavia le armi avranno anche un perk passivo innato ed uno che gli innesteremo noi, cosa che consente davvero di personalizzare l'arsenale a 360° (soprattutto contando che possiamo portare con noi ben 20 armi alla volta ed i banchi da lavoro sono facilmente reperibili, fattore che risolve uno dei problemi più tediosi del primo capitolo); dulcis in fundo è l'aggiunta di un calcio volante, saltando e premendo il tasto per respingere gli zombie potremo infatti eseguire un cosiddetto "dropkick" che azzererà istantaneamente la stamina degli zombie comuni, facendoli letteralmente volare via e consentendoci quindi di farli finire facilmente nei vari pericoli ambientali, le armi personalizzate ci consentiranno inoltre di bersagliare più facilmente specifiche parti del corpo degli zombie per renderli inermi laddove sono più forti.
 
Il level design delle mappe si è rivelato sempre molto azzeccato ed ispirato

Sotto il comparto tecnico il titolo ci ha lasciato sorpresi con un'incredibile pulizia visiva, lo abbiamo testato su una macchina di fascia alta ed in generale siamo molto soddisfatti del risultato, le texture infatti sono ben definite, specialmente per quanto riguarda i modelli poligonali di protagonisti e nemici, le ambientazioni sono ben curate con segni di vita passata ovunque e gli effetti di luce gestiti in maniera eccellente, con ottimi riflessi sulle superfici anche senza l'RTX e con una transizione dagli interni agli esterni gestita in maniera naturale con il sole che ci acceca in un primo momento, ottima anche la gestione degli impatti sugli zombie, che subiranno modifiche visive in base alla zona colpita, se infatti verranno colpiti alle gambe potremo vere le ossa storte ed inizieranno a zoppicare, mentre se li colpiremo in faccia gli lasceremo la mascella a penzoloni e non saranno più in grado di morderci.
Nota finale va alla scelta più che azzeccata di cambiare la struttura di gioco da open world a open map, in questo modo le zone sono molto più riconoscibili e meglio caratterizzate.
 
 
Quando si aspetta un titolo per così tanto tempo generalmente ci si aspetta che o sarà un capolavoro o un disastro annunciato, Dead Island 2 in tal senso è l'eccezione che conferma la regola, in quanto decide di non sbilanciarsi troppo e giocare le proprie carte in maniera sicura, proponendo un gameplay ed una trama estremamente simili a quelli del primo capitolo ma arricchendoli con delle divertenti novità e migliorando sensibilmente il comparto tecnico; se questo sia un male o meno è sicuramente soggettivo, ma noi non vi nascondiamo di esserci decisamente divertiti nella nostra avventura ad HELL-A e non possiamo quindi che consigliarvi l'acquisto, specialmente se, proprio come i nostri amici non morti, la vostra fame di titoli del genere non viene placata da un bel po' (e magari avete un amico da portarvi dietro per godervi meglio l'esperienza)