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Settimo film uscito nei cinema nipponici per il piccolo investigatore occhialuto.
Questa volta, Conan e tutta la sua banda, composta da un numero non indifferente di protagonisti e comprimari, dovranno recarsi a Kyoto per risolvere un mistero che va ben oltre l’attuale epoca. Infatti, in una serie di omicidi seriali, vi è coinvolta una banda di ladri che imita a sua volta una banda di condottieri risalente all’epoca dei samurai; il motivo è il recupero di un’antica divinità d’oro, da anni trafugata e poi dispersa.
La trama, pur partendo in maniera abbastanza semplice, si va sviluppando poco a poco, non concentrandosi solamente sul caso in questione, ma espandendo la visione anche alle introspettive dei personaggi; infatti, capiremo qualcosa di più sul passato delle coppie Heiji/Kazuha e Shinichi/Ran, realizzando ancora di più quanto sia eterno e profondo l’amore, per adesso poco dichiarato, che caratterizza le due coppie. Non solo, in particolare Heiji, detective dal cuore più duro e dall’animo meno penetrante, riuscirà anche a capire che il sentimento d’affetto profondo, di cui è alla ricerca, non si trova poi così lontano. Questa side-story ci fa anche capire che, a guardarsi bene intorno, quello che cerchiamo, non solo l’amore, è sempre più vicino di quanto si immagini.

L’animazione e i disegni non sono il massimo, ma ci si può accontentare, diciamo che sono negli standard della serie animata, anche perché la suddetta animazione riesce anche a raggiungere punti alti durante la pellicola, grazie anche all’aiuto della computer grafica, la quale riesce ad aiutare a rendere più realistici i movimenti dei personaggi.
La cosa più bella di questo film è la riproduzione di Kyoto. I posti particolari della città, i luoghi più antichi, le mete turistiche, e tutti gli scenari in cui si svolge l’indagine, sono inscenati in modo iperrealistico, con qualità assoluta, tanto che sembra quasi che i soggetti in scena si muovano all’interno di pittoresche fotografie realizzate in maniera superba.
Infine, anche questa volta non posso non elogiare le musiche. Per l’appunto, il movie , oltre ai classici temi che compongono già la serie animata, si avvale anche di altre theme songs che accompagnano le scene, da quelle più toccanti a quelle più coinvolgenti, risultando sempre più che adeguate, e culminando poi nella splendida ending dei titoli di coda, dove la bambina del video live che gioca a palla (vero fulcro portante all’interno della storia) non potrà non strappare allo spettatore un sorriso compiaciuto.
Consigliato a chiunque, non solo agli amanti di Detective Conan: la forza di quest’opera è che non si tratta di un’opera di nicchia.