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All'inizio non mi ispirava molto quest'anime e ho iniziato a guardarlo giusto per provare, senza aspettarmi granché. Comunque si sa che non bisogna mai giudicare nulla solo dalla prima impressione.

Iniziamo con l'inquadrare un po' la trama. La storia è ambientata in Giappone durante il Periodo Meiji, a cavallo tra fine XIX e inizio XX secolo, caratterizzato da un intenso e sistematico processo di occidentalizzazione. Qui, però, ci troviamo in un Giappone alternativo, in cui oltre al problema del rapporto con gli stranieri, c'è anche quello della convivenza tra umani e spiriti. A questo scopo viene istituito un nuovo organo governativo, il Ministero degli Affari Spirituali, cui vengono assegnati tre giovani ufficiali umani: il biondo e codardo Agemaki, l'imponente e taciturno Riken e il più giovane dei tre, Ganryu. A questi vengono assegnate come partner quattro ragazze mezzospiriti, rispettivamente la forte e impulsiva Zakuro, la dolcissima Susukihotaru e le due esuberanti gemelline Bonbori e Hozuki. Le coppie (e il trio) verranno coinvolte in diverse battaglie più o meno impegnative, cui si alterneranno sia momenti divertenti che romantici.

Obiettivamente la storia non ha nulla di originale, ma ormai credo che non ci sia più nulla da inventare, e tutto sta in come viene narrata la vicenda. Ma, anche se le idee buone ci sono, il punto qui è questo: si poteva fare molto meglio. Innanzitutto 13 episodi sono troppi pochi per sviluppare una storia del genere, così tutto viene liquidato in maniera sbrigativa. Il discorso vale anche per i personaggi, che, seppur abbastanza stereotipati, sono interessanti e potevano essere approfonditi meglio. Una maggiore attenzione viene data solo alla coppia principale Zakuro-Agemaki, ma gli altri rimangono solo un misero elemento di contorno, in particolare gli altri due ufficiali, sui quali non apprendiamo assolutamente nulla. Insomma le premesse per fare un buon prodotto c'erano, ma non sono state sviluppate a dovere.

Tuttavia trovo che questo anime sia stupendo dal punto di vista visivo, con ottime animazioni e disegni davvero deliziosi, di spiccato gusto "shojoso". Il doppiaggio invece non è nulla per cui strapparsi i capelli. Confesso che, da fan di K-On!, mi sono fatta abbagliare dal nome di Aki Toyosaki nella parte di una delle gemelline, ma in pratica, manco ci si accorge che c'è. Invece mi è piaciuto tantissimo Nobuhiko Okamoto nella parte dello spiritello Mamezo. Le sigle sono molto carine, anche se nulla di memorabile. In particolare mi è piaciuta molto l'idea delle tre ending che si alternano, una per ogni coppia e cantata dai rispettivi doppiatori.

Concludendo, si tratta di un anime molto piacevole, consigliato agli amanti degli shoujo ad ambientazione storica, ma che non abbiano troppe pretese a livello di contenuti. Da vedere giusto per passare una mezz'oretta leggera e di buon umore.