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Certe serie le si inizia a vedere entusiasmati dalla trama, ma piano piano la passione finisce e ci si trascina annoiati verso la fine. Altre serie le si inizia a guardare senza particolare interesse ma durante lo svolgimento appassionano sempre di più. Infine ci sono quelle serie che ti prendono dal primo episodio.
Leggendo la trama di questo World only god knows, WOGK d'ora in poi, mi ero domandato se era possibile che nel 2010, dopo anni di boom del genere, la commedia harem-scolastica potesse ancora avere qualcosa da dire. Avrete già visto il voto, quindi qual è stato l'elemento di svolta dell'anime?

Di solito iniziando a vedere un harem scolastico tutti pensano immediatamente ai dating sims, genere di giochi quasi sconosciuto in occidente, se non nell'ambito hentai, ma molto popolare in oriente. Nulla da dire, certi dating sims hanno dato origine a anime degni di rispetto (Kanon, Clannad, Da Capo), ma il genere dopo un po' stufa. Cosa succederebbe se il protagonista fosse proprio un appassionato di questo genere di giochi, nerd e completamente estraniato dalla vita reale? Se questo ragazzo non fosse un semplice giocatore, ma un autoproclamatosi dio della conquista, in grado di giocare a sei giochi contemporaneamente, a concludere ogni genere di gal game esistente? E infine, cosa succederebbe se, accettando per sbaglio un contratto demoniaco, si ritrovasse con una bellissima demonietta in giro per casa?

Accanto a elementi classici del genere - ragazza sovrannaturale che si trasferisce nella casa del protagonista - è proprio lo sviluppo che è innovativo: il contratto prevede che il povero Keima, il nerd, aiuti Elsee, la demonietta, a catturare anime perdute che si sono rifugiate nei cuori delle ragazze; l'unico modo per farli uscire è occupare il vuoto nei loro cuori, facendole innamorare e baciandole. Difficile, per uno con la sua fama a scuola. Keima utilizzerà la sua infinita conoscenza dei gal games nella vita reale, per conquistare la fanciulla di turno, con veri e propri ragionamenti razionali e basati su stereotipi. Per esempio, la seconda eroina è una tsundere; Keima la identificherà nel genere e si atteggerà di conseguenza.
In effetti il protagonista si rivela essere uno dei migliori riusciti nel genere e più di una persona si identificherà in certi suoi ragionamenti stereotipati.

Non troverete trame da guerra post-apocalittica o da fantasy orientale, né spade o armi improbabili. La trama è linearissima e non si discosta di una virgola da quella promessa a inizio anime. Questa serie è da guardare per svagarsi e, considerato ciò, è geniale. E' divertente in moltissimi punti, falsamente seriosa in altri (anche quando l'eroina entrerà nella crisi pre-conquista noi staremmo sorridendo, ricordandoci della tonnellata di storie e situazioni simili), con l'intelligenza di non volere caratterizzare orde di personaggi - come gli anime oggigiorno vogliono sempre fare e falliscono regolarmente -, ma ponendo l'accento unicamente sulle figure di Keima e di Elsee: le eroine lasciano il tempo che trovano, svanendo alla fine del loro arco in quanto perdono la memoria quando l'anima perduta fugge dal corpo.

L'atteggiamento a tratti alla James Bond a tratti alla nerd di quartiere di Keima vi conquisterà facilmente se siete appassionati al genere.
Attivazione modalità Dio Della Conquista!