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Sceneggiato, diretto e prodotto dal maestro <i>Hayao Miyazaki</i> per l’affermato marchio <b>Studio Ghibli</b>, esce nel 1989 <i>“Majo no takkyūbin”</i>.
Il lungometraggio s'ispira all’omonimo romanzo di <i>Eiko Kadono</i>, scritto quattro anni prima ed edito in Italia grazie a Kappa Edizioni, cogliendo in pieno gli aspetti magici e spensierati tipici della letteratura per ragazzi, pur enfatizzandone il messaggio morale.
Noto al mondo intero come “Kiki's Delivery Service”, questo è probabilmente il film meno filo-giapponese dell’intera produzione Ghibli. La forte presenza delle ambientazioni in stile occidentale, e il fatto stesso che sia stato distribuito negli USA dalla Disney, conferisce un taglio diverso a tutta la storia.

<b>Kiki consegne a domicilio</b>, questo è il titolo con cui è stato tradotto l’originale per l’Italia, narra le vicende della piccola strega <i>Kiki</i>, alle prese con la sua emancipazione. E’ prassi comune, infatti, nel mondo della stregoneria, che le tredicenni diventino indipendenti dalla propria famiglia e si cerchino una nuova città in cui vivere e allenarsi per la durata di un anno.
Da questo incipit, si muove tutta la trama del film, che mostrerà allo spettatore la difficile fase di maturazione della protagonista e della sua indiscutibile forza di volontà.
Armata di scopa, di radio e gatto al seguito, la giovane Kiki si “incammina” verso la prima città libera in cui possa iniziare a vivere la sua avventura formativa.
Ebbene, Kiki, in maniera relativamente semplice, centra il suo primo obiettivo approdando in un caratteristico villaggio di mare, ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non vi giunge a cavallo della sua scopa ma bensì in treno.

Lo spettatore viene così trasportato in un’ambientazione urbana e vivace, che per la sua connotazione ricorda molto città come Parigi, Lisbona, San Francisco, in cui il Sole e il mare sono elementi di primo piano.
A rompere quest’atmosfera idilliaca, la freddezza con cui Kiki viene accolta nel villaggio. Snobbata dalla gente in strada e redarguita da un ligio membro della vigilanza, la ragazzina decide che forse è meglio cambiare aria. In un battito di ciglio, Kiki dovrà ricredersi ancora: un episodio in cui dimostra tutta la sua gentilezza la vede protagonista e così da quel momento le cose iniziano a girare a suo favore.
Kiki stringe amicizia con <i>Osono</i>, gentile signora titolare di una panetteria, che le offre un tetto sotto il quale vivere in cambio di dare una mano al negozio e svolgere le consegne.
Per Kiki si apre il mondo del lavoro, il suo servizio consegne diventa presto popolare e i clienti aumentano giorno dopo giorno. La sua attività la porterà a viaggiare alta nei cieli di tutta la città, attraversando viottoli, fiumi, mari e foreste, e a fare la conoscenza di tante simpatiche persone.

Il rapporto più forte è senza dubbio quello che si istaura tra la protagonista e <i>Tombo</i>, ragazzino pressoché coetaneo di Kiki, che da inizialmente antipatico si dimostrerà un sincero amico dalla fervida inventiva e dal cuore d’oro.
Altri sono i personaggi che popolano il mondo di Kiki: spiccano, fra tutti, il gatto <i>Jiji</i>, che si presta a molteplici siparietti comici; <i>Ursula</i>, una ragazza che vive in una baita e con un gran talento nel disegno; la già citata <i>Osono</i>, che farà in tutto e per tutto le veci di una madre per la giovane strega; e una variegata schiera di clienti che la nostra Kiki incontrerà nei suoi giri di consegna.
Non mancheranno i problemi e i momenti difficili, ma la verve e la costanza saranno delle potentissime risorse, sulle quali Kiki potrà sempre contare.

La morale della storia ci offre diverse interpretazioni come se il messaggio finale fosse concepito a strati. Il più superficiale e intuitivo di questi è quello che attraverso la magia e la spensieratezza colpisce i più ragazzini, insegnando loro che con la gentilezza e la bontà si ottiene sempre il meglio in ogni situazione.
Allo strato immediatamente successivo, risiede il messaggio che, con la forza di volontà e l’abnegazione, ogni obiettivo che ci prefissiamo può essere raggiunto. I livelli interpretativi terminano con lo strato più profondo, che racchiude un significato dal tono ben più disincantato, ossia che inserirsi in una nuova società, diventarne parte integrante e farsi accettare, è un sentiero irto di ostacoli dove il più insormontabile è rappresentato dal pregiudizio: barriera concettuale che solo il tempo e le nostre azioni possono abbattere.

Un’opera pluripremiata, una versione italiana dal doppiaggio indovinato, “Kiki consegne a domicilio” è un prodotto per tutte le età, in grado di “stregare”, nel vero senso della parola, ogni tipo di spettatore.
Voto 10, favoloso.