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Stainless Night è una miniserie hentai prodotta dalla "Pink Pineapple" nel "lontano" 1995.
Gli hentai, per antonomasia, hanno una trama banale, stupida, quasi inesistente; in Stainless Night al contrario vi è un filo logico che tiene stretta tutta l'opera, anche se tuttavia alcune cose sono date un po' troppo per scontate a discapito della comprensione di certe sottigliezze che potrebbero rendere l'opera più sostanziosa.
La storia ruota intorno a quattro ragazze, una delle quali è un'androide, che si trovano per vari motivi in un cottage di montagna. All'inzio si può vedere il risveglio della ragazza robotica, Linia, che era stata sigillata in una specie di bara trasparente; successivamente vi è un cambio di scena in cui compaiono altre due protagoniste: Misuzu e Sayaka. L'ultima delle protagoniste è Aki.
Lo sviluppo della trama si concentra sull'amicizia tra le ragazze, il sesso (tutte lesbiche perse) e un segreto nascosto nella mente di Linia. A rovinare il loro rapporto vi è un altro androide femminile dotato di enorme potenza il quale dopo aver fatto del male alle ragazze deve fare i conti con la Linia arrabbiata.

In questo hentai viene curato abbastanza l’amore tra le protagoniste: non vi è solo un rapporto basato sul sesso, ma bensì si può dire che provano sentimenti sinceri l’un l’altra.
L’anime essendo ormai vecchiotto non può competere con gli hentai presenti ora, soprattutto sotto l’aspetto delle “curve”; i disegni poi hanno i loro anni, anche se per l’età possono essere considerati accettabili.
Come ho detto prima alcune cose vengono date per scontate; due episodi di circa 25 minuti sono decisamente troppo pochi per sviluppare la trama, la quale credo possa diventare abbastanza avvincente se arricchita con altre puntate.

Per me l’anime è pienamente sufficiente: in fondo un filo logico c’è, i disegni sono passabili e poi da un hentai non si può pretendere molto.