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L’altezza. Quanti, di noi, in età “pre” e adolescenziale, possono direi di non avere mai sofferto per questo fattore? Nel bene o nel male, essere più o meno alti, durante l’età dello sviluppo, condiziona la personalità e gli atteggiamenti di un individuo, il quale è portato a sentirsi inconsciamente, e ingenuamente, diverso.
Con il senno della maturità, si è portatati a non dare più un peso eccessivo ai propri “difetti” fisici, anzi, a valorizzarne i difetti trasformandoli in pregi, o se non altro in tratti distintivi; ma andatelo a spiegare a due vivacissimi ragazzi delle scuole superiori.

Da questa premessa, è possibile andare commentare Lovely Complex, e le avventure dei suoi protagonisti, <i>Atsushi Otani</i> e <i>Risa Koizumi</i>, due studenti del liceo con indole affine, ma divisi da molti, molti centimetri.
Questa differenza d’altezza è una componente su cui si basano molte delle gag presenti in quest’opera, che si dimostrerà da subito intrisa di quella spensieratezza e irriverenza tipiche della commedia scolastica.
Situazioni paradossali, equivoci e momenti esilaranti condiranno l’intera visione dell’anime e lasceranno lo spettatore con un sentimento di spontaneo buonumore.
Se tutto questo non vi convince, e credete che di anime/manga del genere ce ne siano in quantità industriale, fate bene perché è effettivamente così, ma dubito che in tutti possiate trovare dei personaggi così spassosi e allo stesso tempo “profondi” per la loro età.

Sono appunto i personaggi principali a dare all’opera tutta un valore in più: Otani e Koizumi sono, come detto, i due protagonisti, ma vengono accompagnati da un’allegra combriccola di amici che, nel corso degli episodi, ne combinano di ogni tipo e faranno sì che le varie sotto-trame risultino piacevoli, oltre a fare da sfondo a quella principale. Lo spettatore, presto, imparerà a conoscere i vari Nobuko Ishihara, Heikichi Nakao, Chiharu Tanaka, Ryoji Suzuki, Seiko Kotobuki e Haruka Fukagawa, più tanti altri personaggi secondari che, in un modo o nell’altro, resteranno impressi per la loro simpatia, o particolarità.
Va detto, però, che oltre ai sorrisi, non mancheranno i momenti struggenti, poiché di base il canovaccio è quello di una storia d’amore; non certo tragica, affrontata con ironia, e presentata con estrema leggerezza, ma pur sempre una storia d’amore.

Per ciò che riguarda l’aspetto tecnico, questo non brilla in eccellenza, ma risulta di buon livello: animazioni più che discrete, colorazioni eccessivamente “sbiancate”, ma un disegno che bene si adatta a situazioni di ogni tipo, specie nelle scenette comiche. La colonna sonora fa da sottofondo alle vicende dei protagonisti, Risa e Otani, risultando forse il più significativo punto in comune tra loro.

Concludo dicendo che “Lovely Complex” è un anime, da parte mia, consigliato, di certo non a tutti, ma a coloro che non hanno ancora perso quel senso d'innocente frivolezza che nella vita di ogni giorno è sempre più arduo ricercare.
Voto: 7.