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"Kindaichi Shounen no Jikenbo" è uno dei "pochi" anime del genere, e in Giappone è stato un grosso successo.
Diciamo subito che in molti propongono sempre il confronto con il detective Conan. Comprensibile, ma le due serie sono davvero molto distanti.
Esaminiamole: "Detective Conan" ha un target di fascia più bassa, vedi la squadra dei detective boys, le invenzioni del professor Agasa (ma che è l'ispettore Gadget?), e la presenza di casi senza omicidi - i vari casi dei furti di Kaito Kid, ad esempio. Queste ovviamente sono le differenze meno importanti. In realtà "Detective Conan" è più sullo stile "Sherlock Holmes". Non si deve indovinare il colpevole, ma vedere gli eventi e "ammirare" il flusso del ragionamento, la capacità non di vedere quanto di osservare tanto cara a Conan Doyle. Insomma, non si gioca a indovinare il colpevole, e lo conferma il fatto che tanti casi del detective Conan presentano un solo indiziato, o meglio, solo il colpevole, e si gioca a capire come ha fatto. "Detective Conan" ha però un grande pregio, la varietà di indagini. C'è sia il caso in cui il detective arriva dopo che c'è stato il reato, sia casi che avvengono con lui presente.

Kindaichi è stato soprannominato in patria "la signora Fletcher giapponese", proprio perché tutti i casi avvengono in sua presenza, e molto spesso in luoghi chiusi, ossia isole colpite da mareggiate, case senza telefono, gite in montagna senza pullman di ritorno e cose simili. Se serve, c'è sempre un medico tra i personaggi della storia, e molto spesso c'è Kenmochi, il poliziotto di turno amico che accompagna il protagonista. Nel più classico degli anime, c'è l'amica di infanzia Miyuki, e nel più classico dei classici, si amano ma non lo ammettono, battibeccando in stile Ranma e Akane. Diciamo subito che qui si gioca sin dall'inizio. Insieme al titolo dell'episodio ci sono addirittura i riquadri con i personaggi che si spengono mano a mano che muoiono ed escono di scena.

Insomma, tutto è costruito per giocare a indovinare il colpevole. Infatti quando tutti gli elementi sono presentati, è il protagonista stesso a dire "ho risolto tutti gli enigmi" - insomma, se ci sei arrivato bene, altrimenti ora te lo dico io. A differenza di "Detective Conan", le storie sono tutte da almeno 3 episodi, a volte anche di più, quasi mai meno. Questo perché rispetto allo stile più asettico di "Detective Conan", bisogna presentare un po' di più i personaggi, rendere il tutto più coinvolgente per far sì che lo spettatore giochi a scoprire il colpevole. Le storie sono quasi sempre tragiche, spesso il colpevole non viene arrestato perché si suicida dopo essere stato smascherato ed essersi beccato la morale. Come ho detto, i casi sono tutti costruiti così.
E, sempre per rimanere in tema letterario, Conan è presuntuosello alla Sherlock Holmes, Kindaichi è un imbranato totale, che trova il suo riscatto solo nella brillantezza con cui risolve i casi, anche bluffando alla Colombo. L'elemento soprannaturale di cui si parlava in una delle recensioni precedenti, in realtà è "quasi" sempre un bluff, un modo per mistificare la realtà, che alla fine viene svelato.

A differenza di "Detective Conan", con il proseguire degli episodi cambia anche l'aspetto grafico (purtroppo in negativo) e i personaggi crescono. Di storie molto belle ce ne sono comunque parecchie (quella del mago/marionettista, per esempio).
Riassumendo: se volete giocare a "indovina chi è stato?" sicuramente Kindaichi è il migliore, le storie sono più complesse, coinvolgenti e drammatiche.
Se volete vedere fino a dove si spinge l'autore nel concepire modi sempre più assurdi di uccidere, e il protagonista scervellarsi nel districare il bandolo in modi che solo il miglior Sherlock Holmes potrebbe risolvere, allora "Detective Conan" è quello che fa per voi, con casi più brevi, spesso anche di un solo episodio.