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Pensavo di aspettare di avere visto almeno cinque puntate per dare la mia impressione, ma forse non ce ne sarà bisogno.
Il riassunto della trama può essere reperito facilmente, quindi andrò subito al sodo. Premetto che rivelerò in parte la trama e gli eventi di questi primi tre episodi.
Da quello che mi è giunto alle orecchie, quest'anime si proponeva di riaccendere l'interesse in 'Hunter X Hunter', di cui sono fervido lettore e il cui primo adattamento animato si è dovuto interrompere a causa delle lunghe pause che si è preso l'autore, Yoshihiro Togashi. Avendo già diversi archi davanti a sé, questo nuovo adattamento può risparmiarsi le numerose puntate riempitive che il primo aveva dovuto inserire per non superare l'opera originale.

Dal punto di vista della grafica, questo adattamento fa un discreto lavoro: senza indulgere troppo nel ritocco digitale, l'anime presenta piacevoli sfondi acquerellati e ricchi di colore. Le animazioni sono solitamente abbastanza buone, non particolarmente fluide ma neanche esageratamente meccaniche e ripetitive. Di quando in quando è possibile notare una certa incuria nell'espressione dei personaggi, che arriva a sembrare completamente ebete e artificiale.
Il doppiaggio è nella media. Alcuni doppiatori spiccano per quanto poco siano azzeccati, in particolare la doppiatrice di Mito - che suona decisamente vecchia - e quella di Kurapica - che dovrebbe essere un maschio.
Le musiche di sottofondo sono discrete, ma spesso inopportune e marcano esageratamente scene di interesse marginale.

Arriviamo dunque alla parte che reputo più importante, l'adattamento della trama e la fedeltà. Mi duole dire che in questo l'anime fa un pessimo lavoro, a cominciare dal protagonista.
Se c'è una cosa che ho amato in Gon leggendo il manga, è come questi mostri un certo spessore che lo fa emergere dai soliti personaggi di serie shounen. I sensi di colpa che mostra nei confronti di Mito, l'acume nel capire la verità dietro ai suoi genitori, la calma e così via gli donano personalità.
Nell'anime, tutto questo non c'è. Gon è semplicemente esagitato, e mostra a mala pena sentimenti diversi dalla pura e perenne eccitazione. Mentre nel manga Gon dava l'impressione di essere un ragazzino emozionato ma abbastanza consapevole e maturo, nell'anime sembra un bambino che si lascia prendere da qualsiasi cosa stia capitando lì per lì.

Quest'aria infantile si estende anche al resto della vicenda. Ogni cosa sembra affrettata ed esposta in modo molto banale e piatto. Svariati personaggi sono stati modificati per essere immediatamente riconoscibili e per farli emergere: un esempio è il marinaio che viene salvato durante la traversata in mare.
Mentre nel manga costui è un tizio qualsiasi che viene notato solo nel momento in cui sta per cadere dalla nave, nell'anime viene introdotto fin dall'arrivo in porto come un giovane marinaio impacciato, che viene punzecchiato dalla ciurma ma risulta più risoluto e capace. Naturalmente Gon lo prende subito in simpatia.
Questa sorta di micro-arco della nave è completamente superfluo ai fini della trama, e finisce per aggiungere dettagli inutili e alterare alcuni personaggi: il capitano della nave sembra un matto esaltato che si diverte a rischiare la pelle, la ciurma sembra composta da piantagrane e incompetenti (quelli che soffrono il mal di mare), e tutto solo per fare emergere un personaggio che resta fondamentalmente marginale e irrilevante.

In molti casi il ritmo va semplicemente a farsi benedire. Dialoghi che dovrebbero essere semplici botta-e-risposta vengono marcati eccessivamente da inquadrature, musiche di sottofondo ed espressioni esagerate dei personaggi.
Esempio lampante di scarsa tempistica è il momento del quiz: Leolio a un certo punto dovrebbe afferrare una stecca, saggiarne la robustezza e provare ad attaccare una certa persona, mentre questa sta facendo un conto alla rovescia. Nell'anime l'azione di Leolio dura talmente tanto che è semplicemente ridicolo: mentre il personaggio conta a una lentezza esasperante, Leolio rimane per svariati secondi ad agitare la stecca in aria, dato che non può attaccare il personaggio in questione prima che il conto alla rovescia sia quasi finito. Un'azione semplice, rapida e significativa perde così senso, diventando una sorta di recita.

Per finire, arriviamo alla censura. Purtroppo quest'anime è censurato, ed è quasi una pena parlarne.
Finora ci sono stati due episodi di censura: il primo riguarda il concorrente che risponde per primo al quiz nel secondo episodio, che nel manga dovrebbe venire attaccato e molto probabilmente ucciso da dei mostri. Non viene effettivamente mai mostrato niente, ma solo per così dire raccontato, mentre nell'anime semplicemente non viene detto niente di questo personaggio dopo che è uscito di scena.
Il secondo caso, oltre a essere ben più evidente, pone anche un problema a livello di trama.
Nel terzo episodio, il "mago" Hisoka dovrebbe tagliare le braccia a un concorrente che, stando a quanto dice Hisoka (nel manga)/quanto si vede (anime) l'ha urtato e non ha chiesto scusa. Mentre nel manga si sentiva l'urlo del malcapitato che poi veniva mostrato senza braccia, nell'anime possiamo vedere le sue braccia... dissolversi in fiorellini arancioni fatti di CG.
Oltre a essere completamente inutile, dato che sarebbe bastato fare vedere il personaggio senza braccia senza mostrare sangue (che non è presente neanche nel manga) né niente, crea anche il problema di come Hisoka abbia fatto a fare una cosa del genere, dato che le sue capacità sono ben note e non hanno niente a che fare con cose simili.

In conclusione, questo adattamento si rivela insufficiente, a partire dalla resa dei personaggi fino alla semplice rappresentazione delle scene del manga. La superficialità, che da sola potrebbe essere interpretata come desiderio di arrivare al vivo della storia sorvolando sulla parte iniziale, viene accompagnata dall'alterazione di parti già funzionati e sufficientemente brevi e leggere, senza altro apparente motivo se non quello di rendere una visione già facile semplicemente banale.
Il manga è noto per la qualità della scrittura e della caratterizzazione dei personaggi, tanto da essere considerato da alcuni un seinen: questa trasposizione risulta dunque particolarmente poco azzeccata.