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'Anohana' narra la storia di un gruppo di amici d'infanzia che, a distanza di anni dall'evento drammatico che li aveva fatti allontanare, si ritrovano a dovere affrontare i problemi lasciati in sospeso. La narrazione inizia quando Menma, morta accidentalmente in tenera età, riappare come fantasma a Jintan che, superata la convinzione di essere impazzito, capisce che dovrà aiutare la sua amica ad ascendere esaudendo il suo ultimo desiderio rimasto irrealizzato.
Per farlo però dovrà chiedere aiuto ai vecchi amici di infanzia persi di vista, con le ovvie complicazioni del caso.

Nasce così un'opera che fa della sua forza il lato drammatico e sentimentale e che, anche se con qualche forzatura, riesce a essere molto coinvolgente e scorrevole.
I personaggi grazie a Menma riusciranno a ritrovarsi, a superare il trauma che si portano dentro, e ad avviarsi verso l'età adulta.
In 'AnoHana' l'aspetto emozionale viene sempre privilegiato, a volte anche a scapito della coerenza e della razionalità. Questo aspetto che può essere criticato o meno (vedi altre recensioni) per lo spettatore target di quest'opera non disturba particolarmente, ma anzi contribuisce a enfatizzare il messaggio che l'opera vuole lasciare al suo pubblico.

In definitiva ritengo 'AnoHana' un'opera decisamente sopra la media degli ultimi anni, che conferma l'originalità e la bravura dello staff da cui è nato anche 'Toradora'.
Consigliato a tutti senza eccezione, ma in particolare agli amanti del genere sentimentale/drammatico che sicuramente lo sapranno meglio apprezzare senza soffermarsi sulle piccolezze - secondo me volontariamente sottovalutate dagli autori.
Una nota a parte va fatta per le sigle, veramente molto belle e abbinate, e per l'aspetto grafico di buona fattura e soprattutto di qualità costante durante tutto l'anime.
Buona visione.