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8.0/10
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La Redline è la corsa più micidiale e attesa dell'universo. Le sue selezioni durano cinque anni e pochi sopravvivono ai suoi circuiti mortali. JP, spericolato pilota che si rifiuta di montare armi sul suo veicolo, riesce quasi per caso a essere ammesso tra i partecipanti della prossima gara, svolgentesi su Roboworld, pianeta per niente d'accordo con la presenza dell'evento sul suo suolo, e che farà di tutto per eliminarne i concorrenti.

Ci sono opere il cui valore va oltre il mero giudizio della trama. Inutile fare tanto i filosofi: per quanto a essere ricordati nel profondo nel cuore siano quegli anime che ci hanno colpito profondamente l'animo, chiunque dica che - avendo a disposizione una copia di Evangelion 2.0 e cinque minuti da riempire - al 90% preferirebbe vedere una delle (meravigliose) scene di dialogo tra i personaggi e non uno degli apocalittici combattimenti che vi si svolgono, è un ipocrita bello e buono e merita solo sputi e bastonate. Con le dovute proporzioni, "Redline" s'incastra perfettamente nel discorso fatto finora.

Le dovute proporzioni stanno nel fatto che "Redline" non ha le ambizioni narrative di un Evangelion a caso, anzi, siamo su livelli appena superiori a Fast'n Furious in tal senso. Ma un po' come per Bayonetta, giudicare il prodotto in base alla trama sarebbe impietoso e ingiusto, visto che qui a dover essere oggetto della nostra attenzione (e che di sicuro ha ricevuto quella dei realizzatori) è la messa in scena visiva, una delle più massicce, travolgenti e superlative come non se ne vedevano da un po'. Le forze dello Studio Madhouse si sono unite a quelle della Gainax - tra le migliori in quanto a spettacoli offertici in passato - per realizzare il film che avrebbe dovuto ridettare gli standard qualitativi del settore. Sette anni di lavoro che non sono stati per niente gettati al vento, poiché credo basti dare uno sguardo a un trailer qualunque per rendersi conto di con che cosa abbiamo a che fare. Il design è graffiante e fresco, quasi una versione estremizzata e "animezzata" di "Star Wars". Gli scenari sono vividi, le animazioni su livelli che vanno oltre l'eccellente, e non si notano cali di qualità nemmeno nelle scene più caotiche e movimentate (che non mancheranno), dove si aggiungono effetti superlativi. Tanto spettacolo merita di essere rivisto più volte, tanto che consiglio anche due visioni consecutive: la seconda per focalizzarsi sulle immagini che scorrono se ne avete visionato una versione subbata - in inglese nel mio caso.

E' doveroso comunque dire che dove il film inciampa è l'aver lasciato in sospeso la trama forse più del dovuto, non tanto per una ovvia ingenuità di fondo, quanto per il finale, davvero troppo improvviso - dopo tutta quella baraonda non ci fate vedere cosa succede dopo?! Neanche un po'? Potrebbe lasciare l' amaro in bocca, ma, come ho detto, nel caso specifico quello che si ottiene in cambio è ben valido del gioco.

Del comparto sonoro vorrei sottolineare il doppiaggio, poiché le ottime voci (difficile trovare un anime doppiato con il sedere in lingua originale) vengono supportate da tutta una varietà di effetti sonori che distorcono, alternano e personalizzano la voce del personaggio a seconda della razza aliena: un dettaglio che dà davvero sapore al tutto.

Per molto tempo non vedremo nulla di meglio, almeno dal punto di vista grafico. Certo, Evangelion 3.0 si avvicina, ma fino ad allora direi che "Redline" come palliativo sia più che sufficiente. E se questo è un palliativo, c'è da aprire la Vodka e fare all'amore libero.
Voto: 8,5.