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"Midori no hibi" è un anime tratto dall'omonimo manga di Kazurou Inoue e realizzato dallo studio Pierrot. Ammetto che mi ha piacevolmente sorpresa, anche se dopo la prima puntata pensavo che fosse un anime un po' troppo sciocco per i miei gusti.

La storia è incentrata su Seiji, un ragazzo tinto di biondo, noto per il suo potentissimo destro che gli fa avere la meglio sugli altri durante le risse. Il nostro caro Seiji però, sotto la scorza dura, nasconde anche un grande desiderio di trovare una ragazza; ma tutte le volte che riesce a dichiararsi alla ragazza che gli piace riceve sempre un due di picche. Dopo avere collezionato un discreto numero di rifiuti, allora Seiji decide di lasciare perdere tutto e di vivere da solo con la sua mano destra, che gli regala meravigliosi momenti di sollazzo nella solitudine della sua stanza.
E' a questo punto che accade qualcosa di bizzarro: improvvisamente al posto della sua mano destra appare una miniatura vivente di una ragazza che si chiama Midori, che è follemente innamorata di lui e che si trova in questo stato perché desidera ardentemente vivere al fianco di Keiji; al quale, quando era ancora una normale umana con un proprio corpo, non era riuscita a dichiarare il proprio amore, accontentandosi invece di osservarlo soltanto in lontananza.

"Midori no hibi" è stata una piacevole scoperta. E' una commedia fresca, leggera, divertente e il ritmo narrativo è sempre vivace per cui è assolutamente impossibile annoiarsi. Oltre a questo c'è anche una nota lievemente ecchi, ma non danneggia il risultato finale, anzi è addirittura gradevole, se contestualizzata.
Il rapporto tra Seiji e Midori è scoppiettante e turbolento ed è ciò che garantisce il divertimento allo spettatore, perché loro due rappresentano due opposti, costretti a convivere e a condividere praticamente tutto.
Lei dolce, carina, gentile, sensibile e innamorata; lui rude, aggressivo, attaccabrighe e fondamentalmente timido.
Con lo scorrere delle puntate però è solo il personaggio di Seiji che andrà incontro a un'evoluzione, a un cambiamento. Infatti in lui emergerà una natura buona, altruista e inaspettatamente sensibile, seppure le sue abitudini siano difficili da mutare.

In quest'ottica il finale dell'anime, che potrebbe sembrare abbastanza scontato, acquisisce un carattere diverso. Diventa la naturale conclusione di quel processo di cambiamento iniziato in precedenza del nostro protagonista.
Invece, Midori resta sostanzialmente lo stesso personaggio stereotipato e piatto che, ciononostante, suscita grande simpatia e tenerezza.
La mia valutazione di "Midori no Hibi" è molto positiva e ne consiglio certamente la visione!