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8.0/10
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La storia narra di Kotetsu T. Kaburagi, un supereroe veterano. Tutti lo conoscono però con il suo nome d'arte: Wild Tiger. La Tigre Selvaggia è quello che potremmo definire un supereroe old school, nel senso più problematico del termine. Il nostro eroe infatti indossa fiero calzamaglia, mascherina e mantella d'ordinanza. Non esita a gettarsi nella mischia con tutte le sue forze, per salvare gli innocenti. Crede ciecamente che il motivo per cui esistono gli eroi sia aiutare il prossimo. Potremmo dire che, anche non fosse un eroe, Tiger sarebbe comunque una di quelle persone che hanno dei valori veri. Ma non è tutto oro quello che luccica. Questo impegnare tutto se stesso nell'essere un eroe non depone a favore di Tiger. La sua voglia di aiutare chi è in difficoltà, sempre, non lo aiuta a rispettare i tempi della diretta e gli stacchi pubblicitari. La sua foga causa danni collaterali alle infrastrutture, più gravi di quelli causati dai delinquenti. Mentre il suo punteggio in classifica arranca senza eccellere, nonostante il suo impegno.

Diretta, pubblicità e punteggi? Ma non stavamo parlando di eroi? Ebbene, questa è una delle cose più interessanti di questa serie. Diciamo che "Tiger & Bunny" ha molte frecce al suo arco. La più immediata è sicuramente Hero TV. Le gesta degli eroi vengono sempre riprese dalla trasmissione televisiva in quello che non è altro che un talent show per gli eroi. Ogni persona salvata porta in dote all'eroe che compie l'impresa 100 punti, mentre per ogni criminale catturato i punti accumulati dall'eroe diventano addirittura 200. Esattamente come i campionati professionistici, Hero TV decreta il vincitore della stagione in base a colui che ha ottenuto più punti. Il vincitore della stagione non sarà altro che "The King of Hero", il campione in carica. Colui che può fregiarsi di tale titolo è degno della memoria del grande Legend il più grande eroe di tutti i tempi, ormai morto da molti anni.

L'alter ego di Kotetsu, invece, non se la passa così bene. Anzi, direi che la sua carriera è quasi sul punto di implodere. La produzione della TV detesta il fatto che non voglia a rispettare i tempi televisivi. E a differenza di altri colleghi non ha neanche il vantaggio di avere un look che abbia una forte mitizzazione da parte del pubblico, così da sopperire ai pessimi risultati a livello "sportivo", dato che, nonostante i super poteri di cui è dotato, non riesce a imporsi nella classifica restando costantemente negli ultimi posti come punteggio accumulato.
Il punto più basso della sua carriera lo raggiunge quando un criminale, approfittando della tempistica fisiologica dei suoi poteri, rischia di sconfiggerlo in diretta. Ma prima che succeda il peggio l'intervento di un misterioso eroe, che nessuno prima d'ora aveva mai visto, salva Wild Tiger da una fine miserevole. Ma al contempo questo è l'evento che crea l'inizio di tutti i suoi problemi, in un crescendo esponenziale lungo tutto l'arco della serie.

Dal punto di vista tecnico "Tiger & Bunny" è veramente un'ottima serie, sicuramente tra le migliori dell'anno (2011), con ben pochi cali durante tutte le 25 puntate. A mio avviso essa è veramente spettacolare, soprattutto nelle architetture che rappresentano la città di Sternbild come una versione esasperata e multi-livello della Tokyo odierna: fiera del suo gigantesco nodo autostradale urbano, la Tokyo Metropolitan Expressway. Anche le verticalizzazioni dei grattacieli, con il loro look bronzeo e le loro architetture neoclassiche, danno alla serie una scenografia di ottimo livello. Sembra quasi che si sia chiamato un level designer per progettarla. La serie non a caso è stata prodotta da Sunrise, uno degli studi di animazione più grandi e famosi del Giappone, e forse del mondo, bandiera sotto la quale sono stati prodotti alcuni dei nomi più famosi dell'animazione quali: Daitarn 3, Patlabor, Escaflowne, Cowboy Beebop, Code Geass, e Gundam, solo per citare i primi che mi vengono in mente.

Riguardo la grafica: visto il successo ottenuto da "Code Geass" anche grazie al character design delle Clamp, Sunrise deve aver deciso, in "Tiger & Bunny", di affidare il design dei personaggi a un altro mangaka di successo: Masakatsu Katsura, autore di opere quali "Video Girl Ai", "Video Girl Len" e soprattutto "Zetman". Probabilmente proprio il cupo manga super eroico ha fatto ricadere la scelta su Katsura, vista l'affinità quasi duale con "Tiger & Bunny". Ma la vera sorpresa dello staff è il regista Keiichi Sato. All'inizio e per quasi metà serie devo ammettere che non ero convinto troppo dal suo lavoro, ma nella seconda parte di essa si nota in maniera sempre più marcata. "Tiger & Bunny" verso la fine è degna delle migliori serie made in USA. Una regia asciutta, dinamica, moderna e divertente rende il finire della serie molto attuale, cosa che risulta difficile da credere visto il concetto di super eroico giapponese.

Infine mi vorrei soffermare su quello che è uno dei punti fondamentali di questa serie, visto l'argomento spinoso giudicato male da molti fan dell'animazione. Per intenderci: dato che stiamo parlando di supereroi che si sfidano in un campionato chiuso, a numero predefinito come l'NBA, non c'è nulla di strano nel fatto che gli eroi abbiano degli sponsor. Tenendo conto che vengono visti in televisione da milioni di spettatori è assolutamente normale. Ma l'idea geniale in "Tiger & Bunny" è che questi sponsor esistono veramente. Softbank è leader delle comunicazioni mobili in Giappone (ha rilevato l'ex Vodafone Japan). Bandai è una delle aziende più importanti del settore giocattoli modellismo videogame, ma è anche proprietaria della stessa Sunrise, Amazon.co.jp è la versione giapponese del colosso statunitense del retail on line. Animate è uno dei maggiori nomi della grande distribuzione di anime/manga/figure al mondo. S.H.Figuarts & Tamashii Nation sono due dei più importanti brand di figure: sempre del colosso/sponsor Bandai. Senza dimenticare la Pepsi, che non penso abbia bisogno di presentazione in nessun paese del mondo. Vista l'opera per intero, posso dire che in nessun momento ho trovato invasiva la presenza apparentemente anche massiccia di questi sponsor. Tralasciando le questioni economiche che sono appannaggio della produzione - anche le serie che non direste mai, in fondo sono prodotte per soldi -, lo splendore tecnico di cui parlavo prima è merito loro. Tutte le aziende in questione erano intenzionate a fare buona impressione nella serie in questione e devono aver contribuito molto ai mezzi a disposizione dello staff. La qualità delle animazioni, così come gli effetti speciali (flare su tutti) e la computer grafica generosissima sono anche merito di tutto ciò.

"Tiger & Bunny" si dimostra un prodotto completo e a tutto tondo, forse la miglior serie di animazione prodotta nel 2011. Non senza dubbi sono convinto che sia una serie per tutti. Ciò è differente dal dire, come spesso faccio, "è una serie che consiglio a tutti". Pur facendo ciò sono consapevole che alcune serie non possano, per forza di cose, piacere ed essere toccanti per tutti. Ci sono storie che hanno uno sviluppo più omogeneo. Ci sono storie che toccano argomenti che possono essere più vicini al mio immaginario e attrarmi di più. Ma nella sua semplicità, nel suo umorismo e nei valori semplici che cerca di trasmettere, mi sento di definire veramente "Tiger & Bunny" una serie che può piacere a tutti.

Go Next! Tutto questo non è poco.