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8.0/10
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Do otto perché, sinceramente, a mio avviso è meritato.
Personalmente, pur non essendo ancora finita, tendo a dividere questa serie in due archi, differenziati l'uno dall'altro non solo dalla sigla, ma anche dalla piega che la seconda parte inizia a prendere. Una piega più "forte", se mi si passa il termine. O magari dovrei dire drammatica.
Innanzitutto, un riassunto della trama non penso serva, venendo fornito già qui da Animeclick.it. Quindi passo avanti.
Se ci fossero i voti in decimali, sinceramente metterei 8,5. Non 9, perché, se dovessi fare un confronto fra questa serie e altre, il 9 sarebbe troppo. Di conseguenza, il mio voto arrotondato per difetto è 8.

"Guilty Crown" è figlio di uno degli studi di animazione che, a livello grafico, hanno reso veri e propri marchi di fabbrica character design di un impatto enorme (cito tanto per "Ghost in the Shell", "Ghost in the Shell SAC" e "2nd GIG" e il più recente "Eden Of The East" o "Higashi no Eden").
Come ormai quasi ogni serie con livelli grafici di partenza di qualità altissima, si assiste a un leggero calo di qualità nell'andare avanti con gli episodi. Cosa che sembra tanto inevitabile quanto, in certi casi, impercettibile.
Che sia un calo lieve o meno, in GC la cosa non si nota troppo se l'occhio non è attento, ma non voglio focalizzarmi su questo. Desidero, infatti, dare attenzione allo snodarsi degli eventi. Conclusione? Buono tutto. Ma si poteva fare di meglio.

Non mi metto nei panni di registi, storyliners et similia dicendo questo. Ma ritengo che, in "Guilty Crown", ci potesse essere un potenziale da una serie si sarebbe potuta meritare 10, e non credo di stare esagerando.
Personaggio protagonista abbastanza nei canoni: insicuro di sé, si danna per ogni accaduto spiacevole buttandosi addosso tremila colpe; diventa da un giorno all'altro il centro delle azioni in stile blitz dei marines di niente meno che un gruppo di ribelli intenzionato a liberare il Giappone dall'occupazione militare dei CHQ, dettata dall'istituzione delle leggi marziali; acquisisce un potere le cui dinamiche di attivazione ricordano il decisamente più vecchio "La rivoluzione di Utena" allontanando, però, da sé la parola "scopiazzatura" per la natura del potere stesso, il quale "personifica" l'anima di una persona (o meglio, la "oggettifica" nella forma di un'arma dalle possibilità che vanno dall'infinito al futile a seconda del soggetto in questione).

Sta di fatto, però, che niente si possa obiettare contro una serie che dal primo episodio si lascia guardare più che con piacere, lanciando immediatamente lo spettatore in quest'aria dolce-amara, che già ispira a quelle atmosfere intrise di cariche emotive e drammatiche.
Di drammatico, in realtà, nel primo arco non c'è tantissimo. Sì, determinati eventi danno a chi guarda quella mazzata che ogni tanto un anime, per dare verosimiglianza, dovrebbe fornire. Se non fossi andata oltre con la visione, avrei sinceramente messo nuovamente 8, ma forzatamente.
Il secondo arco, sigla nuova annessa, gira le carte.
Shu si trova lanciato suo malgrado nel dovere affrontare una situazione completamente fuori dalla sua portata, il che lo costringe ad assumere atteggiamenti e forza di carattere in maniera decisamente repentina. L'evoluzione che si era avuta di questo personaggio fino a questo momento appare, in confronto agli scossoni di questo nuovo arco, come una piccolezza. La resa, però, c'è. O almeno, io l'ho avvertita parecchio.
Altro sbaglio è - forse dovrei aggiungere purtroppo - il "colpo di scena" che avviene tra gli ultimi due episodi (17 e 18 in questo caso). E per non rovinarvi la sorpresa, non dico altro.

Parlando dell'altro personaggio con più presenza, ovvero Inori, ci si sente quasi restii dall'esprimere un giudizio preciso: tanto per l'atipicità del personaggio, quasi senza sapore ma in sé misterioso, quanto per la caratterizzazione che ne viene fornita attraverso lo scorrere della storia. Appare a volte molto spesso, altre sensibilmente di meno, riprendendosi nell'ultima parte un po' troppo di fretta. Discreto personaggio ma, come ho detto prima, si poteva fare di meglio.
La pecca principale dell'anime è, infatti, proprio questa: la caratterizzazione dei personaggi. Ce ne sono abbastanza per avere un anime che scorre bene e che attragga lo spettatore subito e con efficacia, ma non sembrano essere abbastanza, o meglio, sono sì abbastanza ma trattati con non abbastanza cura. Alcuni rimangono di più, altri di meno, altri ancora non li ricordi neppure più.

Il fatto strano è, però, che questa serie fornisca non pochi momenti carichi spropositatamente di onirismo e dramma che ben poco distolgono l'attenzione di chi guarda e ben poco evitano di smuovere gli animi. Il tutto risulta reso ancor più egregiamente dalle musiche, composte da Sawano Hiroyuki (con "Zombie-Loan" e "Ao no Exorcist" probabilmente ho già detto abbastanza, le raccomando con il cuore), che riesce magistralmente a dare a questa serie uno sfondo musicale che difficilmente si dimentica e che si è personalmente meritato di entrare a fare parte delle mie soundtrack preferite in assoluto - soprattutto la track n. 15, Krone. Un capolavoro.
Questa, insieme alle opening e alle ending , dà molti punti a favore perché merita - quando prima ho detto di volere mettere 8,5, mi riferivo anche a questo. Potessi votare questa serie in base alle musiche, darei un 10 al tutto. Volendo, però, essere giusta nei confronti di altre serie che meriterebbero almeno il triplo, il mio voto finale è 8.
Consigliato? Sì, può essere un'ottima serie da visionare. Provate a non aspettarvi nulla di che, potrà anche essere che non vi aspettiate possa piacerci così tanto/poco.
Voto finale: 8.
Stato: consigliato.

Pro:
- sigle d'apertura e chiusura, colonna sonora;
- character design;
- trama.

Contro:
- caratterizzazione dei personaggi non pienamente riuscita;
- presenza di elementi stereotipati (ma al giorno d'oggi ditemi voi un elemento che non si sia visto almeno una volta in una serie, film, libro ecc. ecc.);
- sviluppo della storia, a volte superficiale.