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La piccola Heidi. Ormai la storia di Heidi è in programmazione da tantissimo tempo, ovvero dall'anno della sua uscita. La sua storia continua a intrattenere stuoli di bambini di generazione in generazione e anche chi ha qualche anno in più, come la sottoscritta, che rivede volentieri le sue avventure, quando capita l'occasione.
Heidi è un personaggio creato e descritto da una scrittrice svizzera, Johanna Spyri, che è vissuta nel '800 e che ha debuttato nel mondo della letteratura per ragazzi relativamente tardi. I due romanzi da cui è tratto l'anime, che ha fatto conoscere in tutto il mondo la storia di Heidi, raccontano di questa bambina allegra e di gran cuore e del suo attaccamento quasi ossessivo alle montagne dove vive con suo nonno. Qui Heidi conosce Peter, un pastorello che l'accompagna nelle sue gite e che in molti casi si dimostrerà essere un vero amico.
La vicenda si svolge tra la Svizzera e la Germania; in quest'ultima città Heidi si trasferisce per un periodo in città presso la sua amica Clara, una ragazzina paraplegica dalla salute molto cagionevole che ospita Heidi per avere un po' di compagnia, poiché vive perlopiù in solitudine in una palazzo lussuoso, nondimeno austero. Ma Heidi sogna le sue montagne, il nonno, Peter e tutto il resto.

L'anime, divenuto ormai un cult, rappresenta una pregevole trasposizione dell'opera della Spyri: riesce a comunicare la semplicità, l'ingenuità, la purezza della protagonista e trattandosi di un'opera destinata ai bambini si concentra sui giochi, sugli scherzi, sulle avventure dei piccoli protagonisti e sui valori che in questa fascia d'età sono davvero importanti, come l'amicizia, l'altruismo, la solidarietà, ecc.
L'anime fa anche un vagheggiamento ideale sulla natura in contrapposizione con la vita in città. Infatti, Heidi in montagna si sente libera, felice e appagata dalla freschezza dell'aria e dalla genuinità dei suoi prodotti; lo stesso non si può dire della sua vita in città, in cui si sente costretta e oppressa dalle regole e dalle imposizioni della società civile, che tendono a danneggiare la bambina e a spegnere l'entusiasmo irriverente e fuori controllo che la contraddistingueva. Inoltre, la montagna nell'anime, non è soltanto ritratta come un posto paradisiaco e immacolato, ma anche come un luogo dalle facoltà quasi curative, non solo per il fisico, come si vedrà per un personaggio in particolare, ma anche per lo spirito come nel caso di Heidi, appunto.

Insomma ribadisco che si tratta di una storia essenziale e semplice così come nella sua trasposizione animata, ma non per questo banale, e pregna di significato che colpisce dritto al cuore.
La denominazione di capolavoro, a mio avviso, sta nella sua universalità, che va oltre i limiti di spazio e di tempo: passa il tempo, cambiano le mode e i linguaggi, eppure "Heidi" continua comunque a fare ancora presa sui bambini (e sui più grandi) praticamente ovunque.