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8.0/10
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Peccato che quest'anime duri solamente undici puntate, perché ha davvero un gran potenziale. La storia è originale e divertente, alterna con sapienza momenti riflessivi e introspettivi a gag comiche.
Il punto di forza principale sta sicuramente nei suoi personaggi: cinque NEET (Not in Education, Employment or Training) che si trovano a vivere insieme nella modaiola Tokyo. Loro però non escono mai dallo stabile in cui vivono e nel quale portano avanti semplicemente le loro passioni da "fanatiche". Non vogliono uomini all'interno (per questo si definiscono "suore") e rifiutano ogni genere di persona alla moda, di carriera o, comunque, perfettamente integrata nella vita metropolitana. Tskukimi (la protagonista), una ragazzina appena diciottenne che ha perso la madre da bambina e che ha un amore per le meduse, incontra uno strano ragazzo che ha come passatempo quello di vestirsi da donna. Ne scaturirà una serie di emozioni, sentimenti ed eventi che cambierà la vita di Tsukumi e delle altre Amars (come si definiscono).

Ognuna di loro ha un proprio oggetto di interesse (chi le bambole, chi i treni, ecc.) e un proprio modo di essere, di stare al mondo. Sono personaggi originali e lontani dagli stereotipi stra-visti che compaiono in ormai molti, troppi anime. La stessa Tsukimi è una ragazza adorabile, ma che si trascura completamente nell'aspetto e che non riesce a controllare la propria timidezza. E' un personaggio molto "spesso", con una storia triste alle spalle e che non manca mai di far affiorare i propri ricordi. Parla spesso rivolgendosi direttamente alla mamma defunta; sembra che questo sia il suo unico modo di sfogare le proprie ansie e le proprie paure per il mondo.
Completamente inette in qualsiasi tipo di relazione sociale, le protagoniste trascorrono la loro vita in uno stato di semi-isolamento. Un isolamento che, quando diventa totale, arriva a essere mistificato, come nel caso della loro coinquilina mangaka perennemente segregata nella propria stanza e a cui per rivolgersi bisogna chiedere "un oracolo", passando un foglio sotto la porta chiusa. Questo mi ha fatto riflettere anche sul fenomeno degli hikikomori che affligge il Giappone. Rimanere reclusi è motivo di fascino e rispetto? Ci sarebbe molto da discutere.

Ma una buona idea non riesce a espandersi in modo esaustivo se non ha abbastanza spazio. Undici puntate sono davvero poche, anche solo per appassionarsi e farsi coinvolgere dagli eventi. L'ultima puntata chiude in modo decisamente frettoloso molte vicende che sarebbe stato molto più proficuo approfondire. Anche le relazioni sentimentali (presunte e accennate) non vengono portate a una degna conclusione, lasciate in sospeso a tal punto da non fare nemmeno presagire o immaginare un qualunque epilogo.
Il pacchetto grafico è apprezzabile, così come quello musicale (anche se l'opening è troppo lunga = skip).
Ho visto con piacere quest'anime perché credo sia un prodotto originale e piacevole. Avrei dato anche più di 8 se solo fosse continuato.