logo GamerClick.it

8.0/10
-

"Ma quest'anime è uno shouen o uno shoujo?" Dopo la visione del primo episodio, e poi per tutto il corso della serie, potrebbe assalirvi questo "tremendo" dubbio. Per come la vedo io, "Inu x boku SS" nasce dall'omonimo manga serializzato in una rivista per i maschietti, ma strizza l'occhio più alle femminucce; quindi risulterà probabilmente maggiormente gradito a queste ultime. Penso che molte si avvicineranno al titolo anche solo per via del fascinoso Miketsukami-kun, caratterizzato da due occhi di colore diverso e doppiato con la bellissima voce di Yūichi Nakamura. Ciò non toglie che gli amanti delle tsundere potrebbero trovare una mini-beniamina in Ririchiyo-sama.

Veniamo alla trama: Ririchiyo-sama abbandona la sua prestigiosa e ostile casa di famiglia, per trasferirsi in un lussuoso complesso di appartamenti, riservato a umani nelle cui vene scorre sangue sovrannaturale, lì ognuno degli abitanti, oltre alla forma umana, può prenderne una sovrumana, che manifesta particolari poteri. Dalla Maison de Ayakashi, la protagonista frequenterà le superiori e sarà protetta da una guardia del corpo, un SS, Miketsukami-kun, la volpe a nove code. Egli sostiene di essere stato salvato in passato da Ririchiyo, e per sdebitarsi vuole servire lei e soltanto lei, senza riguardi al suo suo status. La ragazza non ha idea di ciò a cui si riferisca il SS. E sta lì tutto il mistero, che ci accompagnerà fino alle ultime puntate, infatti inizialmente la storia si svolge lentamente, ci presenta i vari personaggi, per rivelare il clou nelle ultime tre puntate: perché il giovane semi-uomo è così riconoscente alla protagonista?

L'anime parla in sostanza di due persone che non si accettano, che disprezzano la propria personalità e la propria stessa esistenza; entrambi sono segnati da dolorose infanzie, che li hanno portati a sentirsi soli e indegni di amore. Con gli anni ognuno dei due ha elaborato un sistema di difesa diverso: l'una alza le barricate, diventando una collerica tsundere, l'altro si cela dietro un finto sorriso e una costante affabilità condita da servilismo.
Questa sfondo un po' drammatico viene spezzato da innumerevoli gag, dovute alla presenza di una serie di personaggi usciti dai più comuni stereotipi, ma che a loro modo sanno catturare l'attenzione e la simpatia dello spettatore, in fondo la Maison de Ayakashi risulta essere una gabbia di matti. Abbiamo il puccioso ragazzo che si trasforma in procion-rascal, che vuole però apparire come un bullo, e hai i suoi motivi; la ragazza sempre con la testa tra le nuvole, la pervertita amante dello yuri - un po' di fanservice ci sta sennò che shouen sarebbe? -; l'arguto e sadico personaggio; l'amico d'infanzia sempre gentile ma un po' scemo. Infine su tutti spicca un tizio che cataloga tutto, ma proprio tutto, secondo i parametri del S&M: e voi siete masochisti o sadici? Sicuramente vi catalogherebbe.

Vedo quest'anime come una commedia-drammatica-slice of life e non tanto come un prodotto sovrannaturale fantasy, poiché quest'ultimo elemento resta ai margini della storia, più che altro rappresenta la radice di determinati problemi e anche il motivo-pretesto per cui i personaggi vengono a conoscersi. Invece il vero fulcro dell'anime sta nel rapporto che si viene a creare tra Ririchiyo e Miketsukami, un rapporto che saprà lenire le ferite interiori e si evolverà lentamente. Ho apprezzato il finale, che dà un senso di compiutezza alla serie: anche se il manga è tuttora in corso, esso dà una nota di romanticismo, che non mi risulta mai sgradita.

Anche il character design sembra più di gusto shoujo, salvo qualche sobbalzo di davanzali di tanto in tanto, i colori sono sfumati, e viene dato molto risalto ai ciliegi in fiore, dato che l'anime è ambientato per lo più nella prima parte della primavera. Per quanto riguarda le musiche segnalo che l'opening "Nirvana" di MUCC è davvero bella, vale veramente la pena di ascoltarla, infine è anche carina l'idea di riservare le ending ai vari personaggi, man mano che vengono introdotti nella trama, facendo cantare le canzoni agli stessi doppiatori.