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<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

In uno strano mondo gotico e virtuale due belle ragazze dai lunghi capelli neri e poco vestite si combattono l'un l'altra: una ha lunghi capelli lisci, le corna e uno spadone, l'altra con due lunghi codini ha una spada e uno strano alone azzurro in un occhio.
Parte così l'OAV mediometraggio del 2010 di "Black ★ Rock Shooter" che accorpa dentro sé la durata di un pochino di più di due episodi anime canonici. La trama viene dipanata parallelizzando le vicissitudini quotidiane di Mato Kuroi, studentessa delle medie estroversa e solare, e della ragazza nel bizzarro mondo alternativo che combatte con intensità ragazze altrettanto strane. Nel mondo reale Mato Kuroi è una studentessa al primo giorno di scuola alle medie e viene colpita subito dalla compagna di classe Yomi Takanashi, che scopre di abitare vicina a lei. Mato si iscrive al club di basket, mentre Yomi ripiega sul club di pallavolo, i cui allenamenti avvengono nello stesso luogo e orari.

Le due ragazze iniziano a conoscersi e pian piano diventano amiche, ma presto Yomi pare anche essere gelosa di Mato e di Yuu, la manager del club di basket. Le cose peggiorano drasticamente, quando al secondo anno le due amiche sono in due classi differenti e Mato ha Yuu nella stessa classe: le distanze per Yomi aumentano sempre più, come quella rete che le divide durante le attività dei club. Il senso di esclusione di Yomi si accentua sempre più quando Yuu entra a fare parte della loro routine quotidiana, lasciandola involontariamente in disparte con discorsi che riguardano il loro mondo.
Mato si preoccupa da subito per l'amica che se ne sta in disparte e pare troppo riflessiva, le scrive un messaggio dopo avere pensato molto al contenuto e attende con ansia per ore una risposta che non arriva, fino a quando Yomi misteriosamente scompare e un agente arriva a casa di Mato per sapere informazioni.

A livello d'intreccio, nonostante sia una produzione abbastanza breve, l'OAV è organizzato e realizzato egregiamente permettendo all'utente di entrare in empatia con le due amiche grazie a piccoli momenti di vita quotidiana che però sono importanti come tutte le cose quando vengono a mancare senza preavviso. Inoltre grazie al continuo succedersi di scene del mondo reale e di quello alternativo, la trama "switcha" azione adrenalinica quanto basta al succedersi delle vicende di Mato e Yomi in questo slice-of-life a sfondo scolastico.
Anche i colpi di scena non mancano seppur sia facilmente intuibile cosa accadrà a breve da chiarissimi campanelli d'allarme quali sguardi tristi, abbassati o persi nel vuoto, l'essere taciturni piuttosto che non rispondere ai messaggi. Al termine della visione molti nodi arriveranno al pettine e sull'ultima battuta un sorriso beffardo apparirà sul vostro volto se l'OAV vi è piaciuto.

Come caratterizzazione Mato è estroversa, fantasiosa e piena di idee. E' una ragazzina frizzante e piena di energie e vitalità come tutti i ragazzini della sua età. Ha degli ideali, vive la sua vita spensieratamente, è popolare nella scuola, nel suo club e crede fortemente nell'amicizia che è pronta a difendere con i denti da equivoci o gelosie.
Yomi invece pare più pacata, riflessiva, ma è molto felice di avere conosciuto e di essere amica di Mato. Infatti lo stile di vita della sua famiglia l'ha spesso costretta a trasferirsi, e lei ne ha risentito a livello di amicizie. Oltre a stare un po' "sulle sue" e ad essere composta, a modo, ha molti complessi e si fa inutilmente paranoie che dovrebbero sparire con una ventata grazie a Mato che se ne accorge subito.
Anche il legame fra le due amiche viene sottolineato a più riprese, essendo la vera colonna portante e il forte messaggio dell'OAV. Un piccolo fiore che Mato e Yomi hanno fatto nascere insieme e, contrariamente a quello che si possa pensare, entrambe si prodigheranno per fare sì che quel fiore continui a crescere anche nei momenti più bui. La forza di volontà di entrambe o dell'una o dell'altra impediranno che tutto sfiorisca perché credono fortemente l'una nell'altra.

A livello grafico l'OAV appaga gli occhi grazie ai suoi colori delicati, tenui e pastellati, agli incantevoli scenari e alla presenza della computer grafica che non stona affatto con i disegni normali e le loro animazioni fluide e verosimili (una rarità quasi). Ottima e azzeccata anche la scelta di fare due mondi con una grafica differente dando un contrasto maggiore fra le due realtà - in quello alternativo vi è più CG. Buona la scelta dei filtri sulla fotografia da applicare a certe scene.
Il comparto sonoro non è degno di nota con BGM a cui manco si fa caso; l'ending "Braveheart" di The Gomband è un buon j-rock con un ritmo incalzante e pieno di verve.

Fra i piccoli difetti riscontrabili: la scelta dei dialoghi anche in scene in cui non ci sono primi piani o mentre le ragazze fanno altro, non l'ho trovata molto geniale. Ho trovato questi dialoghi fuori campo un po' troppo strani, soprattutto perché alle voci non è stato dato nemmeno un effetto di lontananza, come timbro. Infine nel mondo immaginario stupisce che non vi siano dialoghi fra le parti coinvolte negli scontri, ma s'intuisce che le scene sono collegate a ciò che accade nel mondo vero.
Concludo consigliando a tutti quest'opera purché non partiate prevenuti e aspettandovi chissà che: se farete così non verrete delusi e verrete ben intrattenuti. Voto: 9.