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"Ano hana", anime della primavera del 2011, è uno slice of life drammatico/sentimentale, prodotto dallo Studio A-1 Pictures, per la regia di Tatsuyuki Nagai ("Toradora!", "Honey and Clover", "Ikki Tousen" ecc). Ci troviamo sin dai primi minuto dinanzi a un cast di personaggi ben caratterizzati, ciascuno dei quali soffre per il medesimo dramma della morte di una loro compagna in tenera età, e tutti sin dal principio mostrano debolezze emotive, derivate da quest'evento e mai superate.
Jinta Yadomi, è finito per esiliarsi dalla società, ed è tendente a divenire hikikomori; Naruko Anjo, vittima della società, diviene facilmente influenzabile, e non è quasi in grado di prendere decisioni di sua spontanea volontà; Atsumu Matsuyuki, nonostante sia uno dei migliori a scuola, è forse quello mentalmente più turbato; Chiriko Tsurumi ha finito per distaccarsi da tutti divenendo "fredda" con chiunque; Tetsudo Hisakawa "Poppo" ha viaggiato ovunque per fuggire dai posti dove aveva passato la sua infanzia; infine Meiko Honma è quella che ha avuto la sorte peggiore essendo la stessa vittima dell'incidente con il quale ha perso la vita, anche se fa parte a tutti gli effetti dei personaggi.
I ragazzi di questo gruppo, unitissimi da piccoli, non si parlano dai tempi dell'"incidente", ma sarà grazie alla defunta Menma che si rincontreranno e che rinnoveranno la loro amicizia per raggiungere lo scopo comune a tutti, quello di espiare le loro presunte colpe.

La storia ha un incipit molto interessante, e i presupposti del primo episodio sono davvero molto buoni, tuttavia, man mano che la narrazione prosegue, le scelte dei personaggi non sembrano sempre adeguate, e tutti si perdono in sentimentalismi che distraggono dal filo principale, e quasi non hanno senso ai fini della trama. Inoltre sembra che l'apice, la svolta del dramma, sia sempre rimandato, mentre lo spettatore può seriamente infastidirsi, nel vedere che un qualcosa non avviene mai, anche se potrebbe avvenire facilmente e senza troppe cerimonie. E ciò non può essere nascosto dietro la tipologia slice of life, poiché anche se tutto sembra proseguire attraverso il flusso naturale delle cose non è così, poiché molte reazioni e tentennamenti sono falsi e innaturali.
Alla fine, quando il dramma è al suo apice, si è soddisfatti a metà, l'opera può commuovere veramente, ma un senso d'incompiutezza pervade lo spettatore, a cui si aggiunge un finale che non spiega né alcuni eventi del passato (forse meglio così), né le reazioni dei protagonisti.
A livello tecnico il prodotto è realizzato molto bene: grafica, scenografia e fotografia sono ottime, e anche la colonna sonora, se anche poco variegata è molto buona. Insomma a me la serie ha lasciato l'amaro in bocca poiché i primi episodi mi avevano davvero catturato, ma poi non è accaduto più molto, e l'anime è divenuto solo un'epopea del pianto. Il voto è un 6 e mezzo, potrebbe piacervi.