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Cosa si può dire di un anime come questo se non che è riuscito a dare una nuova definizione al termine "irritante"? La trama in sé parte molto interessante e, anche se è un classico pretesto per la creazione di nuovi tipi di carte, bisogna ammettere che intriga sin dalla prima puntata.
Yuma, classico ragazzino che frequenta ancora la scuola, ha una vera e propria passione per il duel monsters e, anche se è una vera frana, continua imperterrito a sfidare a duello i suoi compagni di classe convinto del fatto che la sua sola forza d'animo possa bastare per vincere. Ovviamente il destino è dietro l'angolo e Yuma sblocca, grazie al suo porta fortuna/chiave cosmica, una specie di portale mistico dal quale esce Astral, esperto duellante con una missione da compiere di cui però non ricorda nulla. I suoi ricordi sono infatti andati persi insieme alle 99 carte numero che si sono sparse per il mondo infettando i duellanti che le usano.

Tralasciando il fatto che il parallelismo tra Astral e il faraone senza nome è più che evidente, il vero problema di quest'anime è proprio il protagonista.
Se gli si poteva perdonare il fatto di essere assolutamente incapace all'inizio dell'anime, sorvolare sul fatto che sia un arrogante ottuso è davvero impossibile. Malgrado tutti i consigli, palesemente utili, forniti da Astral, Yuma continua imperterrito a giocare le carte in maniera pessima, arrivando persino a fare il contrario di quanto gli dice quest'ultimo per puro partito preso. L'anime non prende comunque un voto troppo basso perché, alla fine, bisogna ammettere che le nuove carte sono molto belle, il disegno è sempre molto ben curato (anche se non apprezzo l'uso del computer per rappresentare l'evocazione delle carte numero) e alla fine è pur sempre uno "Yu-gi-oh".