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E pensare che la prima volta che ho visto il signor Takeshi Kitano è stato in "Takeshi Castle"...
Questo film è il meraviglioso viaggio che intraprendono in un'estate due personaggi, un ragazzino "perso" e un po' solo e un vecchio delinquente che ormai non ha più una vera collocazione nel sistema; tutto ciò si scontra con un periodo come l'estate e la voglia di un ingenuo bambino di ritrovare un po' d'amore materno che non ha mai avuto.
In questo viaggio l'obbiettivo tende ad affievolirsi man mano che ci si avvicina a esso e ci si rende conto che il vero obbiettivo e l'affetto tanto desiderato si ritrovano nel viaggio stesso, nei delicati e sereni momenti passati insieme, nelle risate e nell'umanità di uno sconosciuto che rischia anche di ferirsi gravemente per un ragazzino appena conosciuto.
Nel finale si uniranno alla vacanza degli amici burloni che ci faranno strappare qualche risata prima del ritorno a casa, che per qualcuno potrà sembrare a mani vuote, ma non sarà così. Emblematica sarà infatti la frase finale che ovviamente non vi anticipo.
"L'estate di Kikujiro" è un film delicato, dalla regia poetica; non può che essere consigliato anche per far riflettere sul valore delle piccole emozioni della vita. Consigliatissimo.