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Prendere il posto di "Sakamichi no Apollon" non è cosa facile, è un'eredità pesante da sopportare, colmare il suo vuoto nelle serate dei fan è difficoltoso e lo è ancor di più eguagliare il suo successo trasversale che ha conquistato sia il pubblico femminile sia quello maschile. "Natsuyuki Rendez-vous" non riesce ad esserne un buon rimpiazzo nel contenitore noitaminA, ma si ferma sulla sufficienza, e soprattutto resta indirizzato prettamente alla metà rosa del cielo.

Il titolo parte ben deciso, per una volta il protagonista non è un imbranato esitante, che impiega un'intera serie a confessare i suoi sentimenti all'amata, al contrario è un giovane di bella presenza e piuttosto sicuro delle sue risorse. Purtroppo però la vicenda della fioraia dagli occhi azzurri e del giovane commesso, fattosi assumere per sedurre la datrice di lavoro, dopo le prima puntate subisce una scelta di sceneggiatura che fa rallentare il ritmo. Veniamo catapultati e imprigionati in improbabili mondi da fiaba, e in flashback dei protagonisti. Lì la serie diventa piuttosto lenta e noiosa. All'inizio l'idea già abusata del fantasma del marito, che non riesce a passare oltre e infesta la vita del suo amore, cercando di allontanare ogni pretendente, non risulta fastidiosa, anzi contribuisce ad alleggerire l'atmosfera seria, strappando qualche sorriso.

Poi però è la figura stessa dello spirito a venire ad antipatia, per la sua indole capricciosa e per il suo egoismo. In verità non ho gradito nemmeno troppo la figura della fioraia, Rokka, indecisa, sempre in lacrime e incapace di disancorarsi dal passato; di contro l'unico personaggio veramente degno di merito è Hazuki-kun. Il giovane crede fermamente nei suoi sentimenti, si sacrifica, e non smette mai di inseguire il suo obiettivo.
Forse più che 11 puntate, ne sarebbero bastate 6 o 7, sorvolando e tagliando certe parti in cui la narrazione langue.
Mi viene da chiedermi se la monotonia sia dovuta anche alla poca varietà di personaggi; il tutto ruota intorno al triangolo con fantasma, e abbiamo qualche comparsa della sorella del defunto e poi il nulla.

Per quanto quest'anime punti sulla caratterizzazione e sull'introspezione, manca totalmente di comprimari, quindi manca di varietà, proprio all'opposto di quegli anime che ci presentano una sequela infinita di character, senza un minimo approfondimento.
Ma cosa viene approfondito? Indubbiamente il tema del lutto, dell'impossibilità di staccarsi dalla figura dell'amato, sia dalla prospettiva della sopravvissuta sia da quella del fantasma, che rimane incatenato in questo mondo, tanto da indurre lo spettatore a chiedersi chi soffra di più tra i due. L'altro grande tema è quello del nuovo amore che può curare ogni ferita del passato. Ma l'amore viene visto anche nella prospettiva di garantire la felicità della persona amata a costo di dovere rinunciare alla propria…
Anche il finale non ci riserva grandi sorprese e palpitazioni, difatti è piuttosto scontato, è di quelli romantici, indirizzati agli amanti del vissero tutti felici e contenti.