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Mi sono interessata a quest'anime dal primo annuncio della trasposizione del manga, mi incuriosiva la nuova serie di noitaminA, che avrebbe mischiato amore, amicizia e musica. Speravo sarebbe stato il buon incontro tra "Nodame Cantabile" e "Honey & Clover", invece già dal primo trailer il mio interesse si è trasformato in spasmodica attesa, quando ho visto scorrere le prime immagini e saggiato i ritmi musicali, tra i colpi di bacchetta di Sen su una ringhiera metallica e la pioggia che scorreva a rivoli sul volto di Kaoru. Non si trattava per niente dell'incontro di due opere già viste, ma di un'opera nuova e unica nel suo genere. Queste prime impressioni sono solo state rinforzate dalla visione del prodotto, sempre più appassionante di punta in puntata. "Sakamichi no Apollon" si è rivelato davvero un gioiellino e fa parte di quegli anime da non lasciarsi assolutamente sfuggire!

1966, Kaoru un tipo piuttosto secchione e di buona famiglia, si trasferisce in una nuova città presso la zia. Il padre l'ha sballottato da un luogo a un altro per lungo tempo, impedendogli di creare alcun legame con i suoi coetanei. Questa volta però le cose sono destinate a cambiare: Kaoru ha un incontro-scontro con il bullo, Sentaro, che finalmente introdurrà l'amicizia, quella vera, nella sua vita e grazie al legame che quest'ultimo ha con Ritsuko (Ri-chan) arriverà anche il primo amore. Il terzetto interagirà con altri personaggi, che di volta in volta arricchiranno la trama e apporteranno nuovi e inaspettati rivolgimenti.

Dicevo all'inizio che la serie tratta di amori, e in questo campo avremo incomprensioni, tempistica sbagliata, amori non corrisposti, amori impossibili e colpi di testa, piccoli dolori ma anche grandi gioie, tutte vissuti al massimo, come accade in quel speciale periodo tra la fine dell'adolescenza e l'inizio dell'età adulta. Tuttavia, sebbene l'amore sia presente, ciò che la fa veramente da padrona è l'amicizia. Non vedo alcuna tendenza shounen-ai in questo rapporto Kaoru-Sen e credo che chi la voglia vedere a tutti i costi introduca una chiave di lettura davvero forzata. Qui l'amico è la persona che ti è vicina quando sei nei guai - anche con i pugni, pronto a difenderti in una rissa -, quando sei depresso - offrendoti sostegno morale. L'amico condivide con te i momenti di gioia, soprattutto l'amico condivide con te la grande passione per la musica, a ritmo di jazz.

Non preoccupatevi, anche chi non ama il jazz gradirà, poiché le sperimentazioni rumorose quasi dissonanti sono compiute dai personaggi e non fanno tanto parte del sottofondo musicale. In quelle sessioni di sperimentale i protagonisti scaricano tutti i loro sentimenti e tutta la loro gioventù: Kaoru al piano e Sen alla batteria, con l'occasionale apporto di Jun alla tromba e del padre di Ri-chan al contrabbasso… E quasi si vuole suonare con loro a tutto volume. Invece la colonna sonora in ogni puntata porta come titolo un pezzo tra i più famosi del repertorio jazz, ed è davvero apprezzabile. Inoltre, un po' defilata, viene anche introdotta la musica della beat generation, per capirci quella influenzata dai Beatles, attraverso il personaggio di Seiji Matsuoka, il quale sogna di diventare un cantante professionista.

Gli anni '60 sono un periodo storico caldo, di cambiamenti, ed ecco che irrompono anche le prime rivolte studentesche e il generale subbuglio nel mondo studentesco grazie all'affascinante personaggio di Jun-niisan, di qualche anno più grande. Inoltre sono presenti numerosi temi di disagio sociale, quali la visone negativa delle donne divorziate; la forte differenza di classe tra famiglie; l'onore delle famiglie; la persistente tradizione delle buone famiglie di voler combinare matrimoni d'interesse senza curarsi dell'amore; il problema dell'abuso di alcol che porta alla violenza domestica; la gestione degli scandali in ambito scolastico; il tema dei mezzo sangue lasciati dietro dalla permanenza dei soldati americani in Giappone, e la stessa permanenza degli yankke ormai mal digerita; la situazione della minoranza cristiana in Giappone; e molto altro ancora.

"Apollo sulla collina"? Ma che vuol dire il titolo? Il nostro Sen è bello, giovane, forte e iracondo come un dio dell'Olimpo, è il soggetto perfetto per incarnare Apollo… il personaggio di Yurika, oltre a rubare un po' di cuori, importa nell'opera anche un po' di arte e questa visione del nostro Sen, che dà il nome all'opera. Ed è curioso vedere come il dio pagano poi finisca per… Se volte saperlo, dovete arrivare all'ultima puntata. Posso solo dire che molti sono rimasti spiazzati dal finale, me compresa, non tutti l'hanno gradito, ma una cosa è certa: non è il finale che t'aspetti, è un po' dolce e amaro, al pari della vita.
In definitiva la serie è un coinvolgente mix di adolescenza, amicizia, amore, musica, arte, temi sociali. Da 10.