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"Kuroko no Basket" è l'anime sportivo della stagione. Come la maggior parte degli anime sportivi, le capacità dei giocatori vanno oltre la normalità stupendoci con tiri da una parte all'altra del campo, abilità speciali e quant'altro. Questo tuttavia rende forse le sue partite più interessanti e avvincenti di quanto sarebbe altrimenti una normale partita di basket, ovviamente finché non si esagera (come è successo in qualche puntata).

L'anime è incentrato su Kuroko e Kagami e sul loro "rapporto". Incontrando nelle partite i vari membri della "generazione dei miracoli", la mitica squadra che alle medie non aveva rivali e di cui faceva parte anche Kuroko; essi si scontreranno con sfide sempre più difficili che li metteranno alla prova. I due protagonisti sono molto diversi tra loro, ma è bello vedere come il loro modo di giocare a basket si intrecci e come proprio questa diversità li porti a diventare sempre più forti. Gli episodi lasciano molto spazio alla crescita dei personaggi, tra cui anche il resto della squadra (per quanto ovviamente siano trattati in modo più marginale) e i membri della generazione dei miracoli sfidati, in particolare Midorima e Kise, visto che Aomine per ora non dà segni di cambiamento. Kise in particolare viene ampiamente preso in considerazione: lo vediamo nella prima partita della seirin quasi come uno sbruffone e poi puntata dopo puntata assistiamo al suo miglioramento come persona e nelle ultime come giocatore.

La morale è sempre quella: non puoi vincere da solo, devi fare affidamento anche sulla tua squadra. Aomine invece è l'esempio contrario a questo principio, ma lui è il "cattivo", no? Lo stesso Midorima, così incentrato solo su se stesso e sulla vittoria da ottenere con il tiro che vale di più, quello da tre punti, anche se in modo non completamente esplicito contribuisce al miglioramento di Kagami. A Midorima si affianca il suo compagno di squadra Takao, che personalmente ho apprezzato moltissimo. Riconosce la bravura di Midorima e nonostante il suo atteggiamento burbero lo segue sempre e ne diventa quasi la parte "take it easy" che altrimenti Midorima non dimostrerebbe. Credo che in tutta la serie sia uno dei personaggi più positivi, quello che mi ha impressionata di più.
I personaggi, per quanto quindi presentino alcuni stereotipi, sono ben caratterizzati e hanno un'evoluzione che spero continui in una seconda serie.

L'anime è nel complesso piacevole e veramente avvincente, nonostante si possa spesso intuire il risultato del match. Non è infatti tanto quello che conta, quanto i singoli episodi che avvengono durante la partita.
Un anime insomma che consiglio a tutti, anche a chi non conosce benissimo questo sport. A me ha regalato moltissime emozioni, a partire dalle sigle di apertura fino a quelle di chiusura, tutte molto cariche.