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Per la loro dodicesima incarnazione, i Power Rangers si concedono una simpatica parentesi più propriamente "fantasy", rispetto alle loro classiche storie di alieni e fantascienza. "Power Rangers Mystic Force" rifà il serial giapponese "Mahou Sentai Magiranger" dell'anno precedente, mantenendo una trama più o meno simile e creando una bella serie, rafforzata dal fatto che il fantasy con draghi, maghi e cavalieri è più consono agli Occidentali che ai Giapponesi.
Briarwood, una normale cittadina americana, è in realtà a due passi da un universo incantato, generalmente nascosto agli occhi degli umani, dove vivono troll, goblin, draghi, mostri e creature magiche di vario tipo. In quest'universo, si consuma da secoli la lotta fra il bene, incarnato da saggi maghi, fate e cavalieri, e il male, incarnato da un esercito di mostri che brama la distruzione del mondo mediante la resurrezione del leggendario Maestro Supremo.
Quando il male si risveglia ai giorni nostri, la maga Udonna dona a un gruppo di ragazzi umani il potere di trasformarsi nei guerrieri magici Power Rangers, leggendari baluardi delle forze del bene.
Cinque, come da copione, i nostri paladini in tutine colorate: il borioso Xander, l'allegro e fantasioso Chip, la mascolina Vida, la dolce e timida Madison e, dulcis in fundo, l'intrepido Nick, leader del gruppo.

Più di altre serie precedenti, stavolta i colori dei nostri eroi si tingono di simbolismi. Ognuno dei cinque ragazzi sarà infatti legato a un elemento e a una creatura fantastica, entrambi simboleggiati dal suo colore dominante. Ecco quindi che Nick, il ranger di colore rosso, utilizza poteri magici di elemento fuoco ed è legato alla fenice; Chip, il ranger di colore giallo, ha i poteri del fulmine e del Garuda (una divinità induista dalle sembianze di aquila); Madison, il ranger di colore blu, ha i poteri dell'acqua e della sirena; Vida, il ranger di colore rosa, ha i poteri del vento e della fata, e Xander, il ranger di colore verde, ha i poteri della terra e del Minotauro.
Le suddette cinque creature leggendarie sono scolpite sui caschi dei Rangers, ma, soprattutto, costituiscono i loro cinque, coloratissimi, robot da combattimento, stavolta chiamati Mystic Titans. La particolarità di "Power Rangers Mystic Force" rispetto alle altre serie Power Rangers è che, stavolta, sono i Rangers stessi, tramite un rito magico, ad assumere le sembianze dei cinque robot, i quali ovviamente possono poi combinarsi tra loro in differenti modi, come da tradizione della saga, e verranno affiancati da robot più potenti man mano che la storia andrà avanti e i personaggi acquisteranno una maggiore padronanza della magia.

"Power Rangers Mystic Force" è un "Power Rangers" meno umano e più fantastico. La città di Briarwood non viene mostrata con la stessa profondità della Angel Grove delle prime serie, poiché di essa sarà mostrato praticamente solo il negozio di musica dove i ragazzi lavorano part time. In compenso, grande peso acquista la dimensione magica dove i ragazzi hanno la loro Ranger-base e dove si addestrano nell'uso dei loro poteri.
Una foresta incantata molto d'atmosfera che non sfigurerebbe in qualsiasi romanzo fantasy, ricca di creature mistiche di vario tipo e con una storia da raccontare, che narra di antiche leggende, cavalieri, malvagi ed eroi.
La trama su cui si basa la serie è molto solida e si sviluppa senza punti morti. Ogni episodio ha qualcosa da raccontare per ampliare il carattere dei personaggi o l'universo fantastico e la sua storia passata. La storia è ricca di colpi di scena, rivelazioni, potenziamenti, trasformazioni inaspettate, cambi di fronte, misteri da svelare, drammi da affrontare. Numerose le "saghe", che affrontano snodi fondamentali della trama ripartendoli in due o più episodi, tenendo sempre alta l'attenzione dello spettatore.

"Power Rangers Mystic Force", in realtà, di giapponese ha ben poco. Pur avendo una trama molto simile all'originale "Mahou Sentai Magiranger", riesce a superarlo scegliendo un cast più variegato e coerente con l'ambientazione - è il caso del sesto ranger che si unirà al gruppo con il proseguire della storia, che nella versione giapponese pare un fighetto uscito da una rivista di moda, mentre in "Power Rangers Mystic Force" è un rude cavaliere adulto che assurge al ruolo di mentore per gli altri cinque - e perché il fantasy classico si affianca meglio a un'ambientazione occidentale piuttosto che al Giappone.
Molto buoni sono i personaggi. Ognuno dei cinque Rangers ha un suo carattere ben preciso, lo spettatore può facilmente scegliere quello che ritiene più affine a sé e assistere con un certo piacere alla sua maturazione da ragazzo normale a eroe. Unico neo il fatto che Vida, Xander, Madison e Chip restano un pelino più in ombra, nonostante i numerosi episodi dedicati a ciascuno di loro, rispetto a Nick, la cui backstory è più complessa, ricca di risvolti, e costituisce in un certo senso l'ossatura stessa della serie tutta.
Ottima è anche la resa dei cattivi: molto sfaccettati e affascinanti a livello caratteriale, riescono a svolgere il loro lavoro e a farsi amare e odiare nonostante si tratti solo di attori in costume.
Buoni anche i personaggi secondari, che fra buffi datori di lavoro appassionati di musica rock, divertenti troll barbuti che sembrano usciti dalle pagine di un romanzo fantasy, saggi mentori, fate imbranate e geni felini della lampada che non stanno mai zitti un secondo strappano volentieri qualche risata e fanno benissimo il loro ruolo, contribuendo ad approfondire la fantastica atmosfera che ammanta la serie.

Rimangono, anche in questa parentesi fantasy, tutti gli elementi stilistici delle serie dei Power Rangers: gli eroi in tutine e caschi da motociclista, i salti, le esplosioni, i mostri in costume che si ingigantiscono, i robot giganti che distruggono i palazzi. Elementi che riescono a non stonare con il contesto occidentale in cui stavolta sono calati, rendendo "Power Rangers Mystic Force" una serie estremamente gradevole da guardare che riesce a intrattenere i suoi spettatori con una storia molto interessante e ben narrata, tanta fantasia e la consueta buona dose di eroismo, che porterà gli spettatori a identificarsi nei valorosi Rangers, a seguire la loro crescita personale e le loro battaglie, nelle quali mai si arrenderanno, fino agli episodi finali, molto coinvolgenti a livello emozionale e ricchi di bei messaggi.
Se, da un lato, gli elementi stilistici dei telefilm sentai rimangono sempre gli stessi da decenni, "Power Rangers Mystic Force" ci mette del suo, in quanto serial degli anni 2000, aggiungendo una buona computer grafica per le trasformazioni di personaggi e robot, che le rende decisamente spettacolari.
Molto d'atmosfera le musiche e buono il doppiaggio italiano, ricco di professionisti e di belle voci della scuola romana, con l'unica eccezione di un paio di ricicli che comunque non disturbano più di tanto.

"Power Rangers Mystic Force" (e "Mahou Sentai Magiranger" con lui) ricorda a più riprese "Digimon Frontier", una serie animata di qualche anno prima - e che molto doveva ai telefilm supereroistici -, con cui condivide il misticismo, l'uso della mitologia, le simbologie dei colori e gli eroi umani che si trasformano in leggendarie creature combattenti.
Questo è un "Power Rangers" particolare, unico all'interno della saga, ma molto ben fatto e piacevole, che per una volta lascia da parte alieni e astronavi per concentrarsi su maghi e cavalieri. Intrattiene lo spettatore con un'esplosione di colori, trasformazioni, risvolti e fantasia, lasciandogli nel frattempo tanti insegnamenti ed emozioni.
Gli appassionati di "Harry Potter" e dei romanzi fantasy, così come quelli che adorano i gruppi di eroi colorati ognuno legato a un elemento, gioiranno.