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Sono partito convinto per questa serie: letta la trama, guardati i primi trailer... Wow! Mi ha ispirato immediatamente, anche perché non ho mai visto anime ambientati sotto forma di gioco di ruolo, e non so nemmeno se ne esistano. Nonostante ciò, il mio entusiasmo è venuto a mancare più o meno dal settimo episodio; già da prima, però, i dubbi iniziavano a sorgere. Man mano che si andava avanti con i personaggi, restavano sempre dei buchi che non venivano colmati degli episodi precedenti.

"Sword Art Online" è un anime i cui protagonisti decidono di staccarsi dalla vita reale per combattere e sfidarsi online. Primo nel suo genere, grazie al NerveGear, il giocatore verrà teletrasportato con la mente all'interno del gioco, rendendo il tutto molto reale e non in 2D come se ci si trovasse davanti ad un monitor. Il protagonista è Kirito (Kirigaya Kazuto), il quale interpreta il tipico giocatore solitario cui non piace stare in gruppo con altri. In realtà, lui è uno dei pochi "beta tester", quindi conosce già quel mondo e di conseguenza spiega le regole degli MMORPG agli altri giocatori, senza però rivelare di essere un beta tester. Sembra infatti che non piaccia agli altri il fatto di avere dei tester in giro; mai capito il perché, ci si semplificherebbe un po' la vita.
In questo caso, parlare di "vita" non è poi così sbagliato: a quanto pare, infatti, il programmatore e sviluppatore del gioco, Kayaba Akihiko, alla fine della prima giornata di gioco online, blocca il comando di "logout", impedendo a tutti i giocatori di lasciare il mondo virtuale. Vengono instaurate nuove regole a cui nessuno, nemmeno i tester, erano a conoscenza: per uscire dal gioco qualcuno deve arrivare alla fine e battere il boss finale. Inoltre, come se ciò non bastasse, chiunque muore nel gioco, muore anche nel mondo reale, poiché il NerveGear, essendo collegato direttamente al sistema nervoso, manda impulsi di dolore tali da causare la morte.
Inizia così la battaglia per chi riuscirà ad arrivare al centesimo livello e battere il boss; vengono istituite gilde, alleanze e chiaramente anche forze ostili.

L'idea della storia di per se non è brutta, ma viene sviluppata in modo pessimo.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Per esempio, la prima cosa che salta all'occhio è il tempo: si verificano salti temporali di un anno nel giro di due puntate, senza sapere cosa sia successo in quel tempo. Kirito diventa potentissimo, ma non si sa come. Altra cosa sono i combattimenti, cortissimi: un boss che si rispetti dovrebbe far combattere i personaggi almeno per una puntata! Invece qui, prima Kirito e compagni se le prendono un po', poi il protagonista se ne viene fuori con qualche tecnica acquisita chissà quando, e in trenta secondi il boss è cadavere (per esempio una pseudo "omnislash" copiata da "Cloud" nell'Advent Children, anche se questo nella seconda parte). Da un certo momento della storia, sarà pure in grado di usare due spade, con cui inizierà una mini quest per recuperare un minerale prezioso da dare al fabbro e farsi fare la spada migliore, proprio in stile a "Kingdom Hearts" o a "Final Fantasy 12".
Ci sono troppi filler inutili, con personaggi che appaiono una, due volte al massimo, e che poi nessuno si ricorderà più. Appaiono anche personaggi che poi si svilupperanno con la storia, per esempio l'incontro con Asuna o con la bambinetta, Yui (ancora adesso non riesco a capire a cosa possa servire la bambinetta).
Per quanto mi riguarda, anche se compare solo poche volte, il mio personaggio preferito è Agil (che veramente non si capisce se è di Okinawa, un po' abbronzato, o un altro non giapponese. L'unico personaggio che mi ha lasciato perplesso). E' l'unico personaggio reale che non combatte nel gioco: fa l'armaiolo. Anche se compare poco, sembra avere un po' più importanza tra i personaggi inutili.

Fine parte contenente spoiler

Il vero "Sword Art Online" comunque finisce all'episodio 14; in seguito ci sarà un nuovo RPG con altre finalità.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, invece ci si tira su: ottima la grafica e la qualità delle scene; i combattimenti, pur se corti, presentano degli effetti spettacolari; paesaggi e personaggi sono disegnati benissimo. Ottime anche le musiche, con parti epiche in latino, degne di un prodotto di serie A.

In conclusione, "Sword Art Online" è un anime che non consiglierei ai patiti di RPG, perché potrebbero rimanere feriti nell'orgoglio; è guardabile per chi cerca nulla di troppo lungo o impegnativo, con un minimo di trama e qualche combattimento (ma non troppo). Non riesco comunque a dargli la sufficienza: le parti positive (grafica e musiche, sostanzialmente) non sono in grado di pareggiare, almeno, le parti negative (storia, soprattutto).
Si minaccia una seconda serie. Ho il terrore...