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Non è il primo tentativo di trasporre in versione "live" questa opera; se non mi ricordo male un tentativo fu fatto già negli anni '80, ma da quello che ho potuto constatare, non si è raggiunto un risultato soddisfacente.

Discorso completamente differente per questa opera. Incominciando dal fatto che la mitica "Maison Ikkoku" (proprio nel senso della costruzione/edificio) è stata ricreata ad immagine e somiglianza di quella rappresentata nella serie televisiva (unico mio punto di riferimento, mancandomi l'opera cartacea). Le stanze, tutte le cianfrusaglie ammassate qua e là, le scale, gli esterni, il lavandino piazzato nel corridoio ed il bagno in comune; inoltre l'aspetto esteriore ed il giardino, tutto, insomma ricreato in maniera certosina. Oltre a questo, è stata mantenuta l'ambientazione storica originaria del manga, ovvero l'inizio degli anni '80. Chi tra i lettori di questa recensione ha superato la trentina, sicuramente riconoscerà gli elettrodomestici e l'abbigliamento tipici di quegli anni, magari anche con un pizzico di nostalgia (come nel mio caso).

I personaggi incarnano splendidamente i caratteri e i gesti di quelli creati dalla Takahashi, anche se non convince del tutto il loro aspetto fisico, ad esempio Yotsuya forse avrebbe dovuto essere impersonato da un attore un po' più giovane, mentre la Akemi forse poteva essere più "bellona", altri invece sembrano usciti pari pari dall'opera televisiva, come la Ichinose e il protagonista Godai. Ma questi sono solo dettagli, in fondo.

Trattandosi solo di due episodi, sebbene non brevi, gli sceneggiatori hanno dovuto per forza di cose operare qualche adattamento, ma la trama è piuttosto fedele all'opera televisiva.
In conclusione, un lavoro consigliatissimo agli amanti di questa opera, ed più in generale, agli amanti del lavoro della Takahashi.