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La mia prima impressione di questo anime è stata frettolosa e troppo fiduciosa: "Say, I love You" alla fine ha fatto acqua da tutte le parti. Aveva tutte le basi per essere uno shoujo più maturo rispetto ad altri: temi sul bullismo, l'esclusione, difficoltà nell'accettare il proprio corpo, nascondere la propria personalità per paura di essere giudicati... Le idee sono state messe per poi essere abbandonate e concluse con frasi da "Baci Perugina".
Mei inizialmente sembrava la classica esclusa, ma con un minimo di carattere (il calcio e lo sguardo truce verso Yamato lo avevano fatto innamorare, perché la rendevano diversa da quelle che puntavano solo sulla loro bellezza), invece nel corso degli episodi si autocommiserava per ogni stupidaggine e traeva conclusioni sulla paura di essere abbandonata, quando era circondata da amici che si preoccupavano per lei. Quando Megu ha tentato di farle terra bruciata, al posto di imporsi e difendere le sue amicizie conquistate, ha lasciato perdere preferendo farsi mille trip mentali. Yamato poi non è da meno... è colui che per aiutare le ragazze in difficoltà accetta di andare a letto con chiunque, naturalmente tutto descritto come un "sacrificio" o come "fare del bene". Senza senso tutti e due.
"Say, I love You" andrebbe visto solo per i personaggi secondari come Aiko e Megu; per i protagonisti metto un velo pietoso. La migliore conclusione era l'episodio dodici; non so nemmeno perché si siano sforzati nel fare il tredici.