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Da piccola guardavo con piacere tutti gli anime che la Mediaset proponeva al giovane pubblico di telespettatori, e tra i tanti c'era anche Saint Tail, o meglio "Lisa e Seya - un solo cuore per lo stesso segreto" (i titoli italiani sono sempre così strani!). Devo confessare però che non ricordo esattamente tutte le puntate di questo anime, forse perché in fondo non mi ha poi presa più di tanto rispetto agli altri anime che guardavo all'epoca (come "Sailor Moon", "Hime-chan", "Kiss me Licia", "Rayearth" ecc. ecc.), ma ricordo perfettamente il finale e mi piacque tantissimo. La storia più o meno la conoscono tutti:
L'inafferrabile ladra e prestigiatrice Seya, che in realtà è la timida e generosa Lisa, studentessa nel collegio cattolico di Saint Tail, pronta a trasformarsi di notte per vendicare le vittime di soprusi, "rubando" tutto ciò che è stato ingiustamente sottratto ai legittimi proprietari e restituirlo a quest'ultimi. Verrà aiutata dalla sua compagna di scuola Sara e da sua sorella Mara, una novizia (ecco la prima grande censura italiana, perchè nel manga Sara-Mara sono la stessa persona, ma per non "turbare" gli adolescenti, hanno deciso di farle diventare due gemelle. Mah!). Protagonista della storia è anche Alan, compagno di scuola e di classe di Lisa, figlio dell'ispettore di polizia inizialmente incaricato di arrestare Seya, ma deciso ad aiutare il padre nell'arresto della ladra. Inizia così un rapporto di "sfida" tra ladra e poliziotto, per cui Seya inizierà a preannunciare ad Alan i propri furti, inviandogli dei messaggi stravaganti quanto plateali. Lisa, nel frattempo, continuerà il suo rapporto di bisticci quotidiani con Alan, ma il rapporto tra i due si farà sempre più stretto, finchè da una semplice amicizia nascerà qualcos'altro.
Ovviamente, come ogni shoujo che si rispetti, non può mancare la storia d'amore tra i due protagonisti e compagni di scuola, così come gli antagonisti pronti a mettere i bastoni tra le ruote ai nostri beniamini, tra cui Rina, nipote del sindaco e anche lei innamorata di Alan, e Sergio, fotografo a caccia dello scoop sull'identità vera di Seya e spasimante di Lisa. Nel finale dell'anime, Alan scoprirà la vera identità di Seya, e non solo... Non svelo altro, guardatelo e capirete cosa intendo.
Passiamo alle mie considerazioni personali: Mi dispiace molto non essere riuscita a procurarmi il manga, serializzato dalla rivista "Amici" nei numeri 1-20 e 23, perché se lo avessi letto avrei potuto fare un paragone tra la versione cartacea e quella animata. Spero vivamente che qualche casa editrice prenda in considerazione l'idea di ridarlo alle stampe, così tutti quelli che come me non sono riusciti a leggerlo possono finalmente farlo.
Per quanto riguarda l'anime, penso che sia davvero molto carino, anche se la tematica trattata non è affatto nuova nell'orizzonte Majokko. Infatti l'autrice del manga, Megumi Tachikawa, per il personaggio di Seya si è ispirata a Magica Emi, a "Lupin III" e ad "Occhi di Gatto", e non solo per quanto riguarda le caratteristiche della protagonista, ma anche per la tematica generale e per le avventure che Seya vive durante gli episodi.
Anche se non sono riuscita a leggere il manga, mi sono molto informata sulle differenze tra questo e la versione animata e quindi so che le censure sono state tante, soprattutto perché l'autrice ha inserito numerosi riferimenti cristiani e cattolici nella storia (alcuni dei quali errati), in gran parte eliminati dall'edizione italiana della serie, che ha comportato inoltre numerosi adattamenti. Nonostante tutto, la storia procede abbastanza bene, senza particolari pretese. Ho molto gradito l'obiettivo di Seya, che come "Robin Hood" combatte contro gli ingiusti e i prepotenti per aiutare coloro che hanno subito dei torti e che hanno bisogno di qualcuno capace di rendere loro giustizia. In più c'è l'elemento "magia", che permette alla protagonista di compiere grandissimi e spettacolari giochi di prestigio, coi quali riesce a confondere e ad ottenere i risultati sperati. Quindi, penso che questo anime sia meritevole dell'8 che gli ho dato e lo consiglio a tutti quelli che non l'hanno ancora guardato, che non lo conoscono o che lo reputano troppo "datato".
E' piacevole, a tratti divertente, fa riflettere anche su varie tematiche e questioni riguardanti la vita di ogni giorno, oltre ad esaltare i valori della giustizia e del coraggio di ribellarsi alle cattiverie e ai torti subiti, dell'amore che supera qualsiasi ostacolo e del fascino che ha sempre esercitato la magia nella storia dell'uomo. Lo ricorderò sempre con un sorriso.