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"L'ultimo samurai" vuole raccontare a noi occidentali il canto del cigno della millenaria tradizione dei samurai, simbolo vivente di un passato feudale con il quale il nuovo Giappone della dinastia Meji volle troncare ogni legame, in modo da compiere il grande balzo verso il futuro. I samurai scatenarono di conseguenza una vera e propria guerra civile, che assunse i connotati di uno scontro tra epoche: il medioevo contro la modernità.
Come di consueto non farò un riassunto del film, ma mi limiterò ad un'analisi "tecnica", sebbene - lo dico fin da ora - ritenga che al di là del conoscere il finale, si tratta di un film comunque piacevole da vedere e rivedere.
Trama: si tratta di una trama lineare, che procede per gradi e dunque non sorprende lo spettatore nel suo evolversi. Tuttavia, nonostante la prevedibilità, non annoia, l'azione e la riflessione sono dosate con equilibrio. Assegno dunque un 8, segno non di eccellenza ma di ottima qualità.
Finale: è un finale eroico. Di fatto, serve anche a ricordarci che in fondo si tratta di una produzione americana, che non può non metterci la cruenta battaglia finale. Visto il contesto storico, tuttavia, penso che ci stia. Assegno un altro 8 perché non mi ha deluso.
Personaggi: sicuramente al centro dell'attenzione c'è sempre Tom Cruise, che riveste i panni di un capitano americano giunto in Giappone per addestrare il nuovo esercito regolare all'uso delle armi da fuoco. Nel corso del racconto giunge a cambiare radicalmente tutto il suo sistema di pensiero. Mi rendo conto che non si può pretendere di dedicare più tempo (già il film di suo dura molto), ma mi è comunque sembrato un cambiamento molto repentino. Comunque fa la sua bella scena, anche se è la figura del capo dei samurai ribelli, Katsumoto, a dominare. Semplice eppure profonda. Indubbiamente è un personaggio molto ben riuscito nel rappresentare il samurai fedele e saggio, che risente fortemente degli influssi della cultura buddhista e shintoista. Gli altri invece non sono degni di particolare nota secondo me. Assegno tuttavia un 10 su questo settore.
Grafica: ho molto apprezzato la cura del regista nel ricreare uno scenario da sogno. Bella l'ambientazione, belle le uniformi, belle le armature, suggestivo e credibile l'ambiente. Nulla da dire di più. 10.
Sonoro: la colonna sonora è di alto livello, e senza dubbio riesce nel suo intento di coinvolgere lo spettatore nello scenario presentato, con un suono in linea con lo stile del personaggio chiave, che secondo me è Katsumoto. Assegno un altro 10.
Concludo con un'ultima piccola riflessione sulla morale del film, che è piena della saggezza, della bellezza e della potenza delle tradizioni samurai. Basterebbe questo per definire questo film un piccolo capolavoro culturale. Cito in merito una frase di Katsumoto: "Il fiore perfetto è una cosa rara, se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata". Questa, unita alle sue ultime parole nel film (che vi invito a scoprire di persona), ci dice molto di questa filosofia di vita.
Per tutti questi motivi, assegno globalmente un 9.