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8.0/10
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<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

"Air - TV" è un anime di 13 episodi (15 contando i due summer OAV) che non mi sento di definire capolavoro, né tantomeno voglio screditare. Quest'anime ha molti motivi per farsi apprezzare, e allo stesso modo altri per cui essere definito laconico, frettoloso, troppo fantasioso, tutto quello che volete. Partiamo dalla trama: la trama in realtà è divisa in due storie parallele, una ambientata nell'età attuale e l'altra invece in un Medioevo imprecisato. La prima parla di Misuzu, una ragazza che vive in una piccola località affacciata sul mare insieme a sua zia Haruko dopo essere stata lasciata lì dal padre, e di Yukito, un ragazzo che viaggia in paese in paese guadagnando quel poco che ha mettendo in mostra le sue abilità di burattinaio con un pupazzetto manovrato da poteri magici, e il suo obiettivo è quello di sapere di più sulla presunta "donna angelo" che gli era stata descritta dalla madre insieme a quel gioco di prestigio con il pupazzetto. Nel frattempo è importante osservare la storia del passato, che ha come protagonisti Kanna, una sacerdotessa erede delle donne dotate di ali e di poteri spaventosi, Ryuuya, la sua guardia fedele, e Uraha, donna che sta sempre al fianco di Kanna. L'obiettivo di Kanna è quello di trovare la madre, e il viaggio intrapreso da questi tre spiega la maledizione che gravava sulle spalle di queste donne-angelo, la sua ciclicità nel tempo e il suo significato nella vita di Misuzu e Yukito.

Essi nel frattempo si conoscono e diventano amici, senonché lei dimostra fin da subito un carattere innocentemente infantile e difficile da comprendere, e manifesta dolori al petto e crisi di pianto ogniqualvolta sente che qualcuno sta diventando suo amico, e ciò spiega perché Misuzu stia sempre da sola nonostante sia estate. Il suo rapporto con Haruko è complicato: la zia cerca di non affezionarsi troppo a Misuzu affinché il giorno in cui devono separarsi non sia troppo doloroso, e Misuzu risente del fatto che non ha mai ricevuto l'amore materno che tanto necessitava.
La storia si sviluppa per gradi, e dapprima si concentra su due ragazze del villaggio che sono oppresse da problemi familiari, psicologici e sentimentali, e questa parte di Air (che per come si struttura ricorda moltissimo "Clannad") fa sì che Yukito cominci ad avvicinarsi alla verità riguardante la donna nel cielo. In verità questa parte è secondo me sviluppata in troppo pochi episodi e presenta elementi paranormali che un po' stonano e che comunque non riescono a dare sufficiente caratterizzazione a questi personaggi secondari.

Questo sicuramente in virtù del fatto che il mio metro di misura è pesantemente condizionato proprio da "Clannad", la cui introspezione psicologica è eccellente.
Ritornando alla vicenda principale, Misuzu viene colpita da una malattia sconosciuta, che in realtà è l'eredità del dolore di Kanna e può colpire chiunque sia amico di Misuzu. Dunque Yukito decide di sacrificarsi, trasformarsi e vivere accanto a lei reincarnandosi in un corvo. La storia riprende con un flashback e Misuzu si ritrova sola, stavolta con il dispiacere di aver perso una persona cara, nonostante Yukito si sia manifestato davanti a lei un'ultima volta per dirle che le sarebbe sempre stato accanto per sempre.
L'ultima parte, quella a mio avviso migliore insieme alla storia di Kanna e Ryuuya, vede protagoniste Misuzu e Haruko e il loro rapporto ha una svolta importante. I sentimenti principali sono la scelta di accettare e amare una figlia, i tanti anni perduti a vivere insieme in modo freddo e distaccato, l'affetto filiale e l'inizio di una nuova vita. E poi il finale, triste, strappalacrime, doloroso, quasi spietato nei confronti della vita e della speranza umane. Da un lato c'è il raggiungimento di una meta, dall'altro la sensazione di aver passato troppo poco tempo insieme, un senso di vuoto, e tutto si conclude con il corvo che spicca il volo alla volta del cielo, quel cielo nel quale risiede inquieta la donna che soffre da secoli.
L'ultimissima digressione mostra dei ragazzini sulla spiaggia che salutano per l'ultima volta Misuzu a bassa voce e portano avanti questo tragico destino, chissà come, chissà con quale consapevolezza.

Ebbene, il finale non mi ha deluso, è stato toccante e magico, ma rimane più di un dubbio. Che significa questo finale? Che ne è di Yukito? Che significato profondo ha questo ciclo, quale allegoria di fondo possiamo trarre? Gli interrogativi sono tanti, il sovrannaturale è difficile da capire e i personaggi sono molto bizzarri.
Quest'anime è bello e profondo, va assolutamente detto, però lascia poche risposte e spazia su troppe vicende, anche lontane tra loro, in ben pochi episodi. Credo che un 7 sia una valutazione ingenerosa, e anche se il 8 per certi versi può essere eccessivo è per me il voto che più si addice a questa serie, che presenta alcuni momenti da considerare davvero dei capolavori e lascia un segno dentro di noi.