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9.0/10
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La prima cosa che mi viene in mente è: guardatelo.
E come sempre, andiamo con ordine.

Grafica e design: nessun rilievo particolare da fare sull'impianto grafico di Mirai Nikki. Gradevole e piuttosto standardizzato. Davvero godibile il repertorio di espressioni facciali di Gasai Yuno, grazie alla sua natura di yandere, dal dolce e languido al maniaco assassino.

Personaggi: uno dei punti forti di questo anime è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Per quanto rispondano a categorie abbastanza ricorrenti, Mirai Nikki ha contribuito sicuramente a rappresentare una di queste categorie; non per niente Gasai Yuno è detta anche "yandere queen", ed è diventata il simbolo - nel mondo degli anime - dell'amore morboso e della fragilità mentale. Ma la co-protagonista non è l'unico carattere a spiccare in questa produzione: i vari concorrenti del deathmatch per la corsa alla divinità mostrano personalità ben sviluppate, in particolare fourth, eight e ninth. Rimane forte, dopo la visione della serie, l'affetto per Uryuu Minene (ninth) e per la sua storia di amore e odio.
Oserei dire che il "peccato" sia la pietra angolare nello sviluppo dei personaggi di Mirai Nikki, ognuno dei quali affronta i propri demoni. Questo è abbastanza comune per un anime con un minimo di contenuto psicologico, ma peculiare qui è la persistenza nel peccato, l'accettazione del male, direi la resistenza alla redenzione. Yuno non è una povera tenera ragazza con i genitori cattivi, è una morbosa killer mentalmente spostata, eppure questo non ci impedisce di innamorarci di lei e di pregare per la sua salvezza. Uryuu Minene non è solo una giovane dall'infanzia difficile, è una terrorista che gode nel far esplodere le aule di una scuola colma di studenti indifesi, eppure questo non ci trattiene dal fare il tifo per lei appena cominciamo a conoscerla meglio. In poche parole, se in questi personaggi il male è profondo e radicato, altrettanto profondo e radicato è il bene: l'amore, la capacità di sacrificarsi, la forza di volontà.
Come spesso accade, un poco ci delude il protagonista Amano Yukiteru, che si riscuote dal suo torpore (nella sigla stessa è definito "pitiful bystander") solo negli ultimi episodi.
Un ultimo appunto per una delle coppie di amanti più bella che finora abbia incontrato in un anime: Marco Ikusaba e Ai Mikami (che formano il settimo concorrente come coppia), la loro storia vi scioglierà.

Trama: la trama di Mirai Nikki si rivela una piacevole sorpresa. Forse ci aspettavamo uno scolastico sentimentale pepato con un po' di sangue, ma ecco che all'improvviso compaiono sconvolgimenti temporali, domande sull'identità individuale e un po' di metafisica spicciola a condire il tutto. Inutile fare spoiler, Mirai Nikki va guardato, e dalla metà in poi sarete col fiato sospeso a chiedervi "what next?".

Ultime osservazioni: concludendo, Mirai Nikki è uno degli anime che mi sono trovato ad apprezzare maggiormente tra quelli che ho visto. Qua e là qualche punto debole, ma decisamente una produzione di alto livello, con un finale abbastanza soddisfacente che lascia tuttavia aperta la possibilità di sviluppi futuri. In effetti a breve (26 luglio) l'uscita giapponese di un seguito manga, probabilmente da non perdere.