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9.0/10
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«La salita dell'inetto verso l'esperto inizia conoscendo la propria inettitudine».

Era il 1993 quando venne donata al mondo la serie anime di "Slam Dunk", tratta dal manga di Takehiko Inoue - uno dei più celebri e importanti fumetti in Giappone e nel mondo, il quale ha spinto molti ragazzi a praticare il basket.
Ci tengo a dire, per chiarire subito i miei gusti, che non mi ritengo un appassionato del genere spokon e solitamente non provo alcuna voglia di mettermi a visionare serie del suddetto genere, ma cosa altrettanto importante è che non mi sono mai ritenuto un appassionato di basket, sport che qui invece viene praticato e mostrato. Come ha fatto dunque questa serie a piacermi? Semplice, qui siamo di fronte a un autentico capolavoro del genere, a un anime che sa quello che deve fare per fornire allo spettatore interesse e coinvolgimento. "Slam Dunk" è ormai considerato un autentico must, che si erge come uno tra gli anime più importanti dei fruttuosi anni '90.

Partiamo da una cosa per me essenziale. Un ottimo anime spokon deve sapere catturare lo spettatore anche quando questo non è attratto né dal genere sportivo né dallo sport che viene praticato dai vari personaggi nella storia; ebbene: "Slam Dunk" ci riesce alla grande. Per forza deve esserci riuscito, altrimenti non mi spiego come, nel giro di pochi episodi, sia riuscito a catturarmi, ad appassionarmi ed entusiasmarmi alla emozionante cavalcata della Shohoku e a tutte le sue splendide e memorabili partite, visto che mai mi sono sentito attratto da simili serie. Ma senza il "roscio", che ha dato ancor più valore alla crescita della squadra e alla serie di per sé, non sarebbe stata la stessa cosa.
Il protagonista concepito da Inoue è veramente sensazionale. Un personaggio che non ha alcuna dote da fuoriclasse, ma che sa oltrepassare questa sua mancanza con la sua presunzione e testardaggine. Ed è bellissimo, credetemi, vedere la sua crescita, come si migliorerà nel tempo e come acquisterà rispetto e ammirazione dai suoi compagni e anche dai suoi avversari, grazie al suo modo di tirare fuori, quando meno te lo aspetti, un jolly improvviso che stupirà veramente tutti. Una vera crescita a livello agonistico e atletico, un percorso affascinante che porterà Sakuragi dall'essere un completo inetto a un talento.
Ma, certamente, quello che fa da padrone in questa serie è l'umorismo. Tante gag e situazioni ironiche si ritroveranno fuori e durante le partite, delle situazioni che alcune volte mi hanno spiazzato, ma che sicuramente sanno divertire grazie anche alla scelta di deformare in maniera veramente esilarante i personaggi coinvolti in queste numerose gag.

Veniamo al basket, il totale protagonista della scena. Qui viene trattato in maniera per nulla fantasioso e in modo abbastanza realistico - confermando la passione del mangaka nei confronti di questa disciplina -, pur ricorrendo al classico uso della dilatazione temporale, dando cioè notevolmente valore alla qualità dell'istante, all'intensità del momento, aumentando la tensione e la partecipazione emotiva. Ci verranno donate partite veramente uniche, intense e all'ultimo respiro, con grandi rimonte e vari colpi di scena, insomma tutto fila liscio come l'olio e Inoue dimostra davvero di saper gestire questi eventi senza dare nulla per scontato.
"Slam Dunk" è quindi un mix di emozioni: sa intrattenere, appassionare, entusiasmare, divertire ed emozionare, oltre che far conoscere uno sport non molto considerato da noi, con tutte le sue affascinanti sfumature. Come già detto: possiede tutto quello che un anime spokon deve avere, secondo me.
E poi, ultima cosa che voglio affrontare, sa trattare delle tematiche come il bullismo nelle scuole e anche - e specialmente - l'importanza del gioco di squadra che nel basket è veramente essenziale, anzi, è tutto.

Tecnicamente trovo questo un prodotto ottimo. Come dimenticare la splendida opening "Kimi ga Sukidato sakebitai", che mescola, come il secondo tema, la lingua giapponese con quella inglese? Una canzone che sa di tante cose e che riesce già a farti sentire la puzza di sudore ancora prima di scendere in campo con Sakuragi e gli altri: ti prepara mentalmente alla partita che ti ritroverai a vedere.
Non posso neanche non citare il chara-design ottimamente caratterizzato e ben fatto, oltre che una regia impeccabile che sa dare valore alle varie sequenze e giocate sbalorditive. Le animazioni sono anche un altro aspetto molto positivo, realizzate con la famosa tecnica del "rodovetro", almeno questo ho letto da qualche parte. Per essere un prodotto del 1993 funziona ancora benissimo tutt'oggi.
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano é anch'esso davvero ben fatto ed è stato uno dei primi a non ricorrere alle solite storpiature e censure che ben conosciamo in molti altri - sfortunati - adattamenti, cosa che apprezzo moltissimo.

Ma veniamo al dunque: perché non ho dato un bel 10 - che tra l'altro questa splendida serie meriterebbe tutto? C'è una cosa che non mi scende proprio giù, una cosa inaccettabile per un anime di tale livello, ovvero, parlo della sua incompletezza, o meglio, della sua incompiutezza. Non riesco proprio ad accettare che questo anime si fermi proprio sul più bello, quando, dopo sudori di sangue e lacrime amare, la Shohoku riesce a raggiungere meritatamente un obbiettivo da molto annunciato e atteso: l'accesso al Campionato Nazionale. Sono sincero: si rimane veramente male per questa precoce e insensata conclusione. Non sembra esservi un vero motivo per questa scelta, ma credo che l'anime sia stato volutamente concluso in tal modo con una astuzia di fondo, come a sottintendere: se vi è piaciuto questo anime e volete vedere il continuo, leggetevi il manga. Questo non lo accetto, poiché in primis non amo passare da un anime a un manga solo per conoscere la conclusione della serie - senza contare che amo l'animazione e non i manga – e, secondo, un anime e un manga le vedo come due opere distinte che entrambe devono iniziare e concludersi. E' veramente un peccato e mi sento costretto a togliere un punto alla mia valutazione finale.
Comunque sia, consiglio la visione di questa serie davvero imperdibile e che ha fatto la storia, pur con questo suo brutto difetto. Certamente risulta unico e inimitabile, e sappiatelo: non ci sarà mai più un secondo "Slam Dunk"!