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Il primo film dello Studio Ghibli. Primo appuntamento col grandissimo Hayao Miyazaki che darà il via a quella che segnerà un'epoca e che permetterà a molti bambini di sognare, a molti ragazzi di divertirsi e a molti adulti di ragionare. Una, infatti, delle caratteristiche di film di questo genere è che non hanno un vero e proprio target ma sono rivolti a tutti e in base al grado di maturazione dello spettatore questo percepisce l'una o l'altra cosa. Nonostante questo carattere generale non si può non notare che le storie sono abbastanza acerbe, troppe cariche di contenuto ma con sceneggiatura un po' povera. "Nausicaa della valle del Vento" pecca proprio in questo. Troppi cliché, troppe cose ovvie. Manca il fascino che dovrebbe lasciare un prodotto di fantasia, manca quella magia che dovrebbe affascinare tutti a prescindere dall'età. Eppure questo film è un buon prodotto, come avevo scritto poco sopra, il livello contenutistico è assurdo, però per poterci addentrare nei "meandri oscuri" dell'interpretazione del grandissimo Miyazaki dobbiamo capire qualcosa della storia.

1000 anni dopo i "Sette giorni del fuoco", una guerra che distrusse l'umanità, la terra è praticamente un mondo invivibile. Infatti il grado di inquinamento è così elevato che le città vengono contaminate da funghi velenosi, la popolazione muore con facilità senza una maschera per respirare aria pulita e il mondo sembra non avere alcuna via d'uscita. La nostra protagonista, Nausicaa, è la principessa della Valle del Vento. Amata ed apprezzata dal suo popolo a sua volta adora non solo le persone che le stanno intorno ma anche tutti gli animali/insetti che le si pongono davanti al cammino. Un giorno però qualcosa cambia, dal cielo una nave precipita vicino alla Valle del Vento... Ouello sarà il punto di svolta per tutta la storia che ci permetterà di vedere tutto quello che realmente è "Nausicaa della valle del Vento".

Un'aria steampunk fa si che la storia risulti ancora più interessante. Il mondo regredito all'epoca medievale possiede i "ricordi" di epoche passate. Ma ecco che la prima tematica da analizzare salta subito all'occhio: l'ecologia. L'ambientazione del film ci fa capire subito che l'uomo non è stato corretto nei confronti della natura, ha abusato di essa ed ora ne deve pagarne le conseguenze. Ma proprio questo ci porta alla seconda tematica posta ad un livello più profondo rispetto alla prima: l'egoismo. Nonostante i problemi che attanagliano il mondo che circonda queste persone esse sono egoiste, pensano al proprio circolo più che a cooperare per trovare, in modo comune, una soluzione. Ciò che differenzia Nausicaa dagli altri è proprio il voler cambiare tutto a favore di tutti, nessuno escluso (quindi anche gli insetti). Ovviamente per molti è un'utopia, alcuni neanche vedono nella nostra protagonista la possibilità di riuscirci, altri sono accecati dalla vendetta. Insomma i messaggi del nostro Miyazaki sono tanti e pervadono l'intero film che diventa una vera e propria caccia all'interpretazione.

Ciò che mi dispiace è che manca di charme questa serie, nonostante la bellezza intrinseca, esternamente è povera. Se da una parte ha fatto felice il me che cerca sempre storie profonde e ricche di messaggi, dall'altro ha deluso il me sognatore che vuole storie originali e magiche. Piccolo appunto che non permette a "Nausicaa della valle del Vento" di raggiungere la perfezione.

A livello di character design bisogna sottolineare un paio di cose: l'uomo, chiunque esso sia, è rappresentato come un assetato di potere capace di compiere le peggiori atrocità. Ciò comunque non impone che il chara sia tutto uguale, anzi! Nausicaa è fenomenale, una donna a tutti gli effetti capace di cambiare ciò che le sta intorno. Un personaggio a 360° capace di trasmettere molto ma anche di far riflettere. Di tutti sembra colei che ha una testa sulle spalle, nonostante la giovane età. Insomma, una donna come lei sarebbe da sposare - e non sto facendo il fanboy.

Passiamo alla parte disastrosa, l'apparato tecnico. Nulla da ridire per ciò che viene dal Giappone. Regia ottima sotto ogni aspetto, musiche stupende per ogni scena, colori smorti proprio come piacciono a me, disegni accattivanti tipici del periodo di realizzazione. A questo punto, dunque, potreste domandarvi dove è disastroso questo apparato tecnico. Beh, la versione italiana è pessima. Un doppiaggio veramente mediocre è accompagnato da un adattamento realizzato da qualcuno che, probabilmente, non conosceva bene l'italiano o aveva come fonte di ispirazione Manzoni usufruendo della sua licenza poetica. Al minutaggio 1:12:14 con la frase "abbiamo dovuto tornare" ho rimembrato - concedetemelo - in modo lapalissiano come sia stata citata l'opera manzoniana "I promessi sposi".
A parte i siparietti (non) comici penso che questo doppiaggio sia stato realizzato proprio male. Anche il sonoro di sottofondo è molto marcato.

Insomma, film che va visto nonostante i tanti problemi che ha!