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A prescindere da un fattore relativo all'età, credo di non essere caratterialmente incline a questo genere di anime. "Uta no Prince-sama Maji Love 1000%" si pone in quella categoria di anime cosiddetti "reverse-harem". C'è però da dire che il genere "harem" risulta sempre maggiormente vincente! Gli anime di questo tipo sono più allegri, più equivoci e, in generale, meno noiosi.

In " Uta no Prince-sama Maji Love 1000%", a parte un tratto piacevole, il resto è per me fonte di tremendo fastidio. Ci riprovo ogni tanto, ma, alla fine, guardare i titoli di questo genere fa nascere in me un senso di disturbo. Trovo banale qualunque scena, battuta, siparietto comico, e ritengo scontati anche tutti i personaggi che popolano la storia, sempre uguali in ogni "reverse-harem". Ce ne è per tutti i gusti ma, di fatto, nessuno ha mai molto da dire e non comunica nulla allo spettatore. Continue facce lamentose e afflitte, alternate a momenti divertenti, che, però, a lungo andare stancano e che, comunque, non salvano l'opera dal baratro. Le protagoniste femminili, inoltre, sono sempre terribilmente tediose. Un buonismo stomachevole, un'apatia nauseante. Sorrisetti ingenui e faccette monoespressive, tendenti al depresso.
In particolare, nell'anime in questione, Haruka Nanami è un'offesa al genere femminile. Incapace di fare qualunque tipo di cosa, necessita di persistente ausilio da parte di questi "aitanti" ometti che danno il meglio di sé dispensando consigli inutili e futili. Scene cliché sono all'ordine del giorno: Haruka aiuta una bambina in difficoltà; insegna a bambini (forse orfani) a cantare canzoncine idiote; si fa una maratona per riprendere un fazzoletto, rubatole da un gatto nero (che ogni tanto sbuca fiori all'improvviso, bah...), per scoprire che il suo idolo ha un fratello gemello acido; inciampa ogni dieci secondi e arrossisce ogni tre. Senza alcun approfondimento, in tutto quello che fa, o quasi, viene aiutata da questi tipi 'bonazzi' che le ronzano intorno come brave api operaie.

Insomma: "Che noia, che barba, che barba, che noia!"
Sono un po' stufa di vedere straricchi alle prese con problematiche interiori. Belli e dannati, ma sempre e costantemente avviliti, per qualche motivo. Ok, l'abbiamo capito che i soldi non fanno la felicità, ma non si potrebbe variare un pochino il tema? Non dico tanto!
E una protagonista leggermente più gioiosa? E' chiedere troppo a quanto pare...
In questo "reverse-harem" si va davvero oltre. Sinceramente mi sono sentita anche un po' scema mentre la guardavo. Non un conservatorio come si deve o un'accademia delle belle arti, ma un liceo di "musica" in cui si preparano gli studenti a fare gli idol. Li si vede, pertanto, sculettare e cantare canzoni idiote per tutto il tempo. Pur adorando di base il doppiaggio giapponese, ho anche trovato alcune voci irritanti. Sono bravi a doppiare, ma non tanto a cantare, quindi perché questa parata di stonature? Un brivido ha più volte attraversato la mia schiena.
E vogliamo parlare della divisa delle studentesse? Mi viene un collasso ogni volta che la guardo! Ma a chi è venuta in mente questa idea balzana? Sarebbe da denunciare. Andare contro le regole della moda mi sta benissimo, purché il risultato sia decente, quantomeno. Ma direi che non lo è. Perciò, "vade retro"!

Quello che però mi blocca davvero nel continuare questo anime è la visione di Haruka. Mi ispira uno stato di irritazione troppo profondo perché io possa andare avanti. Tenendo conto anche del fatto che nessun altro attira la mia attenzione, ho deciso di salvarmi, fin che posso.