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Ikoku meiro no Croisee è una serie a cui mi sono avvicinato casualmente semplicemente dopo averne visto la locandina ed alcune immagini, quindi dopo averne visto il primo episodio ed essere rimasto affascinato dalle immagini e dall'ambientazione non ho potuto fare altro che vederlo tutto d'un fiato, chiedendomi allo stesso tempo come una serie del geenre venga raramente consigliata o nominata.
Va inoltre aggiunto che l'autrice è Hinata Takeda, la stessa ad aver realizzato Gosick, quindi per chi ha visto ed apprezzato questa serie proverà sensazioni simili anche con Ikoku, per quanto la trama di quest'ultimo sia quasi assente secondo i normali standard.

Iniziamo con la trama, Oscar (il nonnetto allegro ed arzillo) dopo il suo ultimo viaggio in Giappone, luogo che nella metà del XIX secolo incuriosì non poco la cultura occidentale, tra i vari souvenir ne porterà anche uno abbastanza particola, una bambina, questa comincerà a vivere in Francia insieme ad Oscar ed il nipote Claude nella loro officina che si occupa di realizzare insegne, un'officina situata all'interno della "Galerie du Roy", luogo in cui sarà ambientata quasi tutta la serie.

A questo punto oltre a poter dire di aver spiegato l'incipit della storia potremmo anche affermare che essa finisca qui, non vi sarà infatti un filo conduttore con problemi da risolvere, situazioni da affrontare o cose di questo tipo, potremmo identificare qualche accenno alla nascita dei centri commerciali a discapito dei piccoli artigiani, ma nulla di più, la trama infatti non sarà di stampo classico, potremmo definirlo uno slice of life puro, uno spaccato di vita osservato attraverso una finestra, ma in un certo senso ne esisterà una, cioè quella riguardante la personalità dei personaggi, vedremo cosa li affligge del loro passato, come affronteranno il loro presente e come continueranno a vivere riuscendo a superare ciò che li affligge, evolvendo nella loro personalità.

Ogni episodio sarà carettirizzato dalla contrapposizione tra le abitudini francesi e quelle giapponesi della piccola Yune, i modi in cui questa riuscirà ad affrontare i limiti e le divergenze culturali, accompagnato come detto di tanto in tanto da flashback sul passato dei vari personaggi che ci mostreranno come anche loro affronteranno in un certo modo quei confini che in realtà non sono solo culturali, ma che ognuno di noi si ritrova ad affrontare nella vita quotidiana.
Sarà interessante il fatto che non tutti i personaggi saranno in grado di superare tali confini, o meglio solamente uno non potrà farlo, per assurdo il personaggio che apparirà con maggiore consapevolezza di se, cioè Camille, bloccata da quella "gabbia" che sembra criticare sempre agli altri (in realtà per spronarli a liberarsene) ma di cui lei stessa sarà prigioniera.
Una serie che non avrà un vero e proprio finale, ma che ci darà tutte le informazioni per conoscere ogni particolare ed ogni rimpianto di ogni personaggio.

Un'ambientazione davvero evocativa (per quanto non conoscendo la francia non so se riprenda realmente paesaggi esistenti), dei personaggi complessi e molto ben studiati, una storia che nonostante la sua lentezza non annoierà e non sarà soporifera (cosa realmente rara per una serie dai toni molto lenti) e disegni e musiche perfetti per la storia narrata.
Una serie dai toni gentili che gli amanti degli slice of life ameranno, ma anche chi non è fissato con l'azione sarà in grado di apprezzare non poco questa piccola perla.