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Una serie di certo non per tutti, questa è la prima cosa da dire parlando di quest'anime. Profondo, metaforico, suggestivo e tanto altro, una degna trasposizione animata di alcuni capolavori che sicuramente recupererò più in avanti, perché meritano fin troppo, ma ora andiamo ad analizzare ogni singola storia, visto che come ho già scritto, quest'anime si può suddividere in sei parti completamente diverse tra loro, un elemento che mi è piaciuto davvero molto. Ogni storia viene affidata ad un disegnatore, e all'inizio di ogni episodio c'è un'introduzione al romanzo e all'autore insieme a varie curiosità narrate da un ospite speciale, sicuramente una persona famosa in Giappone, e questa è un'altra cosa che ho gradito molto. Il primo romanzo trasposto è "Non più umano" di Osai Dazamu, dall'episodio 1 al 4. Questa è sicuramente la storia che mi è piaciuta di più, anche perché il disagio del protagonista in parte mi rispecchia, ovvero il non rispecchiarsi nella società che ci circonda, esserci dentro ma non volerci comunque avere a che fare. Questa è una storia che mi ha coinvolto davvero molto e ho capito benissimo i disagi del protagonista che prova a partecipare nella società, ma puntualmente ne esce distrutto, in un vorticare di sensazioni, pentimenti, malinconie di una persona che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, che non capisce cosa vuole nè chi realmente è, che verrà condotto verso un destino incerto. Questa storia è
disegnata da Takeshi Obata, in modo impeccabile.

La seconda storia è In the forest, under cherries in full bloom di Sakaguchi Ando dalla puntata 5 alla 6, quella che mi è piaciuta di meno, che narra di un bandito terrorizzato dai ciliegi in fiore che vive tra le montagne con le sue mogli, ed un giorno incontrerà una ragazza dalla rara bellezza e la porterà a casa sua, dove comincerà a provocare immensi guai, uno dopo l'altro. E' presente ironia che stona con l'opera, il finale però è ottimo e i ciliegi in fiore avranno il loro ruolo centrale. I disegni sono di Tite Kubo, sempre in forma.

La terza storia è Kokoro di Soseki Natsume, dalla puntata 7 alla 8 altra storia immensa e profonda, che narra di uno studente che vive con un'anziana donna e sua figlia, che chiederà di ospitare un suo amico che studia per diventare monaco, che sconvolgerà i rapporti in casa, più del previsto. I disegni sono ancora una volta di Takeshi Obata.

La quarta storia è Run, Melos! di Osamu Dazai, dall'episodio 9 al 10. Anche questa una storia molto forte, incentrata sull'amicizia tra due personaggi, e uno dei due è stato tradito dall'altro tanti anni prima. Ora il protagonista vive scrivendo storie, ma è tormentato ancora dal tradimento del suo amico e non riesce a dare un epilogo felice ad una sua storia. Magistrale il modo in cui viene narrato il tutto, tra flashback, scene di teatro e il presente, il tutto gestito in maniera perfetta e con un finale che spiega tutto e che lascia un senso di soddisfazione e di malinconia. I disegni sono di Tite Kubo.

L'episodio 11 e 12, rispettivamente Il filo del ragno e Hell screen, entrambi di Ryonosuke Akutagawa, due storie connesse da un elemento, che non mi sono piaciute molto. Ambientate in un paese apparentemente bello, ma che nasconde le terribili gesta del re. La prima storia narra di un criminale che finirà in un posto tremendo, la seconda del pittore del re, che dovrà decidere se continuare a disegnare per lui come faceva, nonostante abbia assistito a terribili delitti da parte dei soldati del re. Da segnalare delle scene davvero bellissime che lasciano a bocca aperta, come la discesa nell'inferno e ciò che accade, e il dipinto finale. I disegni sono di Tite Kubo.
Quindi, ci troviamo di fronte ad un prodotto fuori dal comune, che non mancherà di lasciare delle forti sensazioni nello spettatore, consigliatissimo.