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"Strawberry Panic" è uno di quei titoli che potremmo considerare una pietra miliare del genere yuri/shoujo-ai, essendo dedicato quasi esclusivamente a relazioni e storie d'amore tra ragazze. Tali relazioni, infatti, sono il tema principale, anziché fare da contorno ad altre situazioni, come spesso accade nella maggior parte degli anime di questo tipo. Inoltre, nulla viene sottinteso, ma risulta tutto abbastanza esplicito, non lasciando nulla all'immaginazione, senza però scadere mai nel volgare.

La storia è ambientata nella Collina di Astrea, luogo in cui sorgono tre importanti scuole: St. Miatre, St. Spica e St. Le Rim, collegate tra loro. La protagonista principale è Nagisa Aoi, la nuova arrivata, frequentante il terzo anno di St. Miatre. Quasi tutto ruota intorno a lei e a Shizuma Hanazono, la co-protagonista, anch'essa di St. Miatre: si tratta della studentessa più rappresentativa delle tre scuole, ovvero l'Etoile, figura che viene rispettata e venerata da tutte quasi come una dea. Oltre alla loro relazione, l'altra più importante sarà quella tra Amane Otori e Hikari Konohana, entrambe di St. Spica. Tutte le altre ragazze fanno loro da spalla, e avranno dei ruoli più o meno significativi con il proseguire degli eventi. Tra i personaggi secondari, i più importanti sono sicuramente Tamao Suzumi, compagna di stanza di Nagisa, che si innamora di lei subito dopo il suo arrivo, e sviluppa dei sentimenti sempre più profondi (talvolta ossessivi), ma mai del tutto ricambiati, e Yaya Nanto, compagna di stanza di Hikari, anch'essa innamorata dell'amica, che però rifiuta le sue avances, avendo una relazione con Amane. Un altro importante personaggio è Miyuki Rokujo, presidentessa di St. Miator e assistente dell'Etoile, nonché sua migliore amica, oltre ad essere l'unica a conoscenza del suo passato. Tutte le altre hanno delle particine minori, e servono più da contorno per le vicende secondarie o nei siparietti comici, ad eccezione di Tomori, presidentessa di St. Spica, che avrà un ruolo importante riguardo all'elezione della nuova Etoile, e, sempre della stessa scuola, la coppia Momomi-Kaname, le uniche vere antagoniste, che vedremo sempre tramare contro Hikari e Amane, al fine di realizzare i loro scopi. A fare solo da numero aggiunto sono invece le studentesse di Le Rim, di cui ne vedremo pochissime, o forse sono le uniche presenti.

L'atmosfera che si respira è piuttosto strana e atipica, dovuta a vari motivi, in particolare al fatto che non si vedono mai altre locazioni oltre alla scuola e i paesaggi circostanti, ad eccezione del primo episodio, all'inizio, e di quello in cui Shizuma porta Nagisa nella sua casa in mezzo al bosco. Un'altra peculiarità è la totale assenza di personaggi maschili, che non vengono nemmeno menzionati, tranne una sagoma astratta che si vede durante la spiegazione dell'opera Carmen, e si ha la sensazione di un mondo alternativo in cui esistono solo le donne, tutte yuri, e che conoscono solo questo tipo di relazione. Tuttavia, questo senso di smarrimento iniziale svanisce man mano che ci si abitua, fino a non farci più completamente caso.

Sebbene ci sia molta originalità e la storia diventi sempre più appassionante - non mancheranno i momenti toccanti e le scene da fazzoletto - la serie pecca di alcuni piccoli difetti, abbastanza fastidiosi e difficilmente ignorabili. A saltare subito all'occhio è la lentezza con cui si svolgono le relazioni principali, alternate quasi sempre a episodi inutili e fini a sé stessi, messi in mezzo solo per allungare il brodo, rendendo noiosa la visione. Per questo motivo, i primi dieci episodi risulteranno un po' pesanti da mandare giù, colpa anche della mancanza di un vero e proprio filo conduttore, che fa sembrare tutto un po' vago e troppo sdolcinato. Le cose si aggiustano negli episodi successivi, tuttavia il problema della lentezza resta fino alla fine. Ma il peggior difetto è il modo con cui viene gestita la relazione tra Nagisa e Shizuma; in particolare, quando sembra che stia per decollare, entrambe vengono lasciate alla deriva per diversi episodi, per poi riunirle solo nel finale. Ed è proprio nel finale che la sceneggiatura fa cilecca, privandoci di quello che tanto avevamo atteso, risolvendo tutto in fretta e furia in soli due-tre miseri minuti, lasciandoci con l'amaro in bocca.

Tecnicamente siamo su ottimi livelli: le ambientazioni e i paesaggi sono stupendi, curati nei minimi dettagli, e altrettanto bene sono realizzate le locazioni interne. Una gran cura vi è anche nel design delle protagoniste, tutte bellissime, con dei tratti molto dolci e angelici per quelle più piccole, e più sensuali e fascinosi per le più grandi. Contestabile è però la scelta di dare i capelli bianchi a Shizuma, che in certe inquadrature, soprattutto di spalle con la camicia da notte, dà l'impressione di una donna anziana. Il vizio delle ragazzine dalla chioma bianca è frequente nell'animazione giapponese, ma è una scelta stilistica che non ho mai condiviso appieno.
L'anime possiede anche un'ottima colonna sonora, suddivisa in motivetti brillanti e altri più tragici, in base alle scene su cui vengono adattati. I più ricorrenti sono il tema del pianoforte, che fa da sfondo alla relazione tra Nagisa e Shizuma, e la canzone del coro della chiesa, presente nelle vicende di Hikari, Amane e Yaya. Buone anche le sigle, eccetto la seconda ending, orribile.

Malgrado i difetti, "Strawberry Panic" è un'opera straordinaria, poetica e probabilmente unica nel suo genere. Essendo uno yuri ha i suoi limiti, e difficilmente verrà apprezzato da tutto il pubblico, ma andrebbe visto anche solo per la delicatezza con cui vengono trattati i temi dell'amore e dell'amicizia.