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8.0/10
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Tokyo Ravens è una serie costituita da ventiquattro episodi tratta dalla serie di light novel scritte da Kouhei Azano e illustrate da Sumihei, animata dallo studio 8-Bit con la regia di Takaomi Kanasaki.

Harutora Tsuchimikado è un liceale discendente da una famiglia di onmyouji, ovvero degli spiritualisti giapponesi dediti alla magia e a pratiche esoteriche, talvolta assimilati agli sciamani (vedi "Shaman King"); Harutora però non vanta alcun potere particolare. Il ritorno in città di una amica d'infanzia e futura erede alla guida della famiglia, Natsume, porterà non poco scompiglio nella sua vita quotidiana...

Tokyo Ravens ha un inizio poco promettente, pensavo infatti di trovarmi di fronte alla solita commediola sentimentale dove viene inserito un po' di soprannaturale giusto per dargli quel pizzico in più, con protagonisti poco incisivi e situazioni per nulla interessanti; ecco invece entrare in scena il soprannaturale con tutto ciò che ne consegue: combattimenti, nemici, lati oscuri e... colpi di scena! Perché se c'è una cosa che non manca in questa serie sono proprio questi. Intricatissima la storia, pregna di tradimenti, doppiogiochisti, voltagabbana, organizzazioni segrete, personaggi loschi e molti altri nascosti nell'ombra solo in attesa del loro momento; misteri e talmente tanti nomi (tenete a portata di mano carta e penna e annotateli!) e fatti da far girare la testa! In ventiquattro episodi si formeranno alleanze, amicizie, nasceranno amori e si sobilleranno ribellioni e credi adulatori verso entità dubbie. In tutto questo, egregiamente giostrato a livello registico, ecco riproporsi varie volte il lato sentimentale, quel lato che purtroppo è davvero realizzato male, penalizzante direi. Troppe moine, fraintendimenti assurdi, situazioni protratte fino all'inverosimile, il tutto alimentato dall'idiozia di alcuni personaggi (non sono cattiva io, è che il protagonista è un idiota), che prendono lucciole per lanterne e non capiscono la situazione finché non ci sbattono la faccia ripetutamente. Spesso e volentieri sono i personaggi secondari a mandare avanti la baracca, dando maggior spessore e rendendo la serie ancor più movimentata e godibile, creando e giostrando situazioni pericolose.
I combattimenti sono graficamente buoni, purtroppo vittime di cali abbastanza vistosi; rendono comunque bene e sono entusiasmanti sopratutto quando entrano in gioco i "big" della storia. Storia che finalmente e definitivamente imbocca la strada giusta e mette la quinta nella seconda metà della serie, regalando grandi soddisfazioni.
La crescita interiore dei personaggi è relativamente irrilevante: avremo una sufficiente quanto tipica maturazione di tutti i protagonisti, nulla di particolarmente incisivo. Di alcuni scopriremo il passato, il che aiuterà nel provare empatia e nel giustificare certe scelte e situazioni che potrebbero sembrare poco chiare o addirittura irreali.

Tornando alla grafica, si nota subito l'uso della CG per animare sopratutto gli spiriti (e grazie al cielo ci si limita solo a quelli - ogni riferimento è puramente casuale); il chara è carino, anche se i visi hanno tratti marcatamente troppo duri e affilati per i miei gusti.
Le soundtrack sono davvero belle, sia le due opening che le rispettive ending; in particolare mi hanno colpita X-Encounter by Maon Kurosaki e Break A Spell by Mami Kawada. Anche, e soprattutto, le OST che troveremo durante la visione, quelle in particolare che caratterizzano le battaglie, sono davvero belle.

Il finale è più che sibillino; la cosa da una parte mi ha disturbata, mentre dall'altra sembra lasciare intendere la probabile e auspicabile realizzazione di una seconda stagione.
Con questa speranza consiglio a tutti la visione di questa serie, che purtroppo non merita oltre un 8, essendosi crogiolata troppo su un lato sentimentale poco coinvolgente.